di Daniela Russo
3' di lettura
La sostenibilità diventa traino per l’occupazione. Non solo ambiente: anche sociale e governance contribuiscono a ridisegnare la mappa delle professioni ma alla crescita della domanda non corrisponde ancora un’offerta adeguata. Nel 2020, secondo l’ultimo Rapporto GreenItaly di Unioncamere e Fondazione Symbola, i contratti attivati relativi ai green job rappresentano il 35,7% di quelli complessivi. A fine anno gli occupati che svolgono una professione “verde” sono 3.141,4 mila unità. A determinare un’ulteriore svolta, che secondo la Fao potrebbe tradursi in 200.000 opportunità lavorative entro il 2030, è l'incontro tra sostenibilità e trasformazione digitale.
Anche l’ultimo report di LinkedIn, basato sull’analisi semantica della domanda/offerta di professioni a tema “sostenibilità”, registra un aumento del 13% del numero di professionisti della sostenibilità in tutta Europa, con un incremento maggiore della media globale del 7,5% e un aumento del 49% della domanda di lavori verdi nell’ultimo anno.
Per chi opera nel mercato del lavoro, favorendo l’incontro tra domanda e offerta, si tratta di aspetti che non possono essere sottovalutati. Nasce da questa consapevolezza la partnership tra Seltis Hub, controllata di Openjobmetis, e Right Hub, società di consulenza nata per favorire la sostenibilità ambientale, sociale, etica ed economica nei processi delle imprese, che si propongono di affiancare le Pmi pronte a seguire la strada dello sviluppo sostenibile.
«Da diverso tempo – commenta Alexis Sottocorno, direttore generale di Seltis Hub –, i nostri clienti ci sollecitano nella richiesta e selezione di personale capace di interpretare al meglio i principi di sostenibilità. Abbiamo sempre cercato di anticipare i bisogni delle Pmi e l’incontro tra digitalizzazione e sostenibilità apre scenari nuovi, da qui la scelta di consolidare la collaborazione con Right Hub, che fa dello sviluppo sostenibile la propria missione».
Cambiano le competenze richieste dal mercato, con un’offerta che stenta a rispondere. Tra le nuove più ricercate ci sono manager della sostenibilità, dell’innovazione, della supply chain, delle Human Resource con focus su inclusione e parità di genere, dell’economia circolare, senza tralasciare i green lawyer.
«Sono tantissimi gli ambiti interessanti da questa trasformazione – aggiunge Sottocorno –, a partire dalle divisioni ricerca e sviluppo di settori che spaziano dall’edilizia all’alimentare, oltre a trasporti ed energia. La sfida delle competenze, però, interessa anche comparti come la finanza, il marketing e la comunicazione».
Negli ultimi cinque anni è cresciuta la consapevolezza, da parte delle aziende di ogni dimensione, di dover adeguare i propri modelli e processi produttivi allo sviluppo sostenibile. «Le imprese più grandi – racconta Luca Guzzabocca, amministratore delegato di Right Hub – sono più avanti in questo processo, ma anche le Pmi sanno di dover intervenire su processi e organizzazione per accrescere il proprio impatto sociale, ambientale ed economico: le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile».
Nel portfolio clienti delle agenzie per il lavoro cresce il numero di aziende appartenenti a settori tipicamente green: agroalimentare, ciclo dei rifiuti, ciclo idrico, forestale, fonti rinnovabili, efficienza energetica.
Maw, una delle società di W-Group, fondato e guidato da Federico Vione, ha registrato nell’ultimo triennio un incremento della presenza di queste imprese del 20% annuo. «S e la domanda di figure green risulta aumentata, non lo è altrettanto l’offerta. – dice Vione - Fra le cause di questo gap, sicuramente gioca un ruolo importante anche la mancanza di competenze adeguate, quelle hard e soft skill di cui imprese e lavoratori hanno sempre più bisogno per affrontare la transazione ecologica. La formazione rappresenta una delle soluzioni, sia per dare il via a percorsi di reskilling, sia per intervenire sulla cultura aziendale».
Dall’Osservatorio Maw, i profili green più ricercati riguardano project manager, site manager, gestori impianti, analisti energetici, programmatori informatici e sistemisti IT. Tra le figure operative: elettricisti per installazione e manutenzione impianti elettrici (+50% dal 2019 a oggi), termotecnici per lo studio, l'installazione e la manutenzione di caldaie e pompe di calore, serramentisti, tecnici per il monitoraggio dell'efficienza degli impianti, tecnici elettronici, meccatronici, dell'automazione, addetti allo smaltimento di scarti e rifiuti industriali, responsabile di magazzino, responsabili logistica e manovali edili (+26% nello stesso periodo).
Adecco pone l’accento sui dati Unioncamere: negli ultimi cinque anni la crescita complessiva dei green job è stata del 5,3 per cento. Attualmente, sarebbero più di 3,1 milioni i professionisti occupati nel settore, circa il 13% degli occupati totali in Italia. «Nei prossimi anni la transizione verde potrebbe rappresentare una vera “miniera d’oro” in termini di crescita delle aziende e di posti di lavoro», commenta Andrea Malacrida, amministratore delegato Adecco.
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy