di Roberta Capozucca e Giuditta Gardini
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Con il lancio del Premio New European Bauhaus, entra nel vivo la prima fase del nuovo Bauhaus europeo. Fino al 31 maggio 2021, designer, architetti, artigiani, ingegneri, scienziati e creativi potranno candidare progetti in grado di declinare le tre dimensioni chiave di uno dei programmi portanti del prossimo settennio europeo: la sostenibilità per un'architettura circolare a basso impatto energetico; l'estetica come qualità dell’esperienza oltre la funzionalità e l'inclusione qui intesa come accessibilità fisica, sociale ed economica. La seconda fase del programma (2021-2023) prevede, invece, l'implementazione di progetti pilota, mentre nell'ultima fase (2023-2024) l’accento sarà posto sull’ampliamento delle idee e delle azioni emerse e sul raggiungimento di un pub-blico più vasto in Europa e nel mondo.
Quasi 100 anni dopo la nascita della scuola di design fondata a Weimar da Walter Gropius, la Commissione Europea ne ha riabbracciato i valori d'interdisciplinarità per affrontare le sfide che questo momento storico ci prospetta. Definito dalla stessa presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen come un ponte tra il mondo della scienza e della tecnologia e quello dell’arte e della cultura, il New European Bauhaus è un progetto culturale e formativo con un impianto programmatico in divenire. Per la prima volta nella sua storia, l'Europa ha suggerito, senza imporre (per chi ci vedesse una scelta di regime), i canoni del “nuovo bello”: un bello che significa sostenibilità, accessibilità, dialogo tra diverse culture, recupero del saper fare, ma anche inclusività sociale ed economica a garanzia di modelli abitativi dignitosi. Si partirà con una fase di mappatura delle buone pratiche per ragionare sullo sviluppo di un nuovo modello sociale ed economico del continente, che ha l'obiettivo di raggiungere la sostenibilità ambientale e sociale attraverso la messa in rete di saperi complessi e diffusi come il design, l'architettura, l'artigianato, le nuove tecnologie e lo studio delle energie rinnovabili.
I fondi a sostegno del programma arrivano nell'ambito dei 1.000 miliardi di euro stanziati per il Green Deal, a cui dovrebbero sommarsi investimenti pubblici catalizzati dai 750 miliardi di euro del recovery fund di Next Generation EU e investimenti privati conseguenti alla rimessa in moto dei paesi già questi mesi.
A sostegno della fase di analisi e di progettazione dell'iniziativa, è stata lanciata l'edizione pilota del Premio New European Bauhaus, che intende raccogliere i migliori progetti di sostenibilità a matrice creativa nell'ambito del patrimonio culturale costruito o naturale. Il riconoscimento è suddiviso in due categorie: il New European Bauhaus Award per i progetti già realizzati e il New European Bauhaus Rising Stars, dedicato a idee presenta-te da giovani under 30. Per la prima categoria è previsto un premio in denaro di 30.000 euro, mentre per la seconda di 15.000 euro.
Le candidature dovranno pervenire sull'apposita piattaforma entro il 31 maggio e potranno essere presentate da singoli o dalle organizzazioni che rappresentano le iniziative. Attraverso la ricerca delle migliori pratiche d'innovazione e sostenibilità, questo premio presta il fianco al lungo percorso di validazione del settore culturale e creativo, mettendo in luce la trasversalità delle tematiche affrontabili e il livello d'ibridazione delle competenze tecniche e scientifiche che sono impiegate.
Il bando ricerca, infatti, progetti che affrontino il tema del cambiamento climatico attraverso l'impiego di tecniche di costruzione tradizionali e il riutilizzo dei materiali in ottica di economia circolare, soluzioni per la co-evoluzione dell’ambiente costruito e per la protezione della biodiversità, processi di rigenerazione degli spazi per l'inclusione sociale, prodotti e processi che possono contribuire a uno stile di vita sostenibile, conservazione e trasformazione del patrimonio culturale per la vita della comunità, mobilitazione della cultura per la costruzione di una comunità sostenibile, soluzioni innovative di alloggio e modelli educativi che integrano i valori di sostenibilità, inclusione ed estetica sia nei contenuti che nei processi di apprendimento.
Marco Sammicheli
In quest'ottica di raccordo della sfera tecnica con quella artistica, trovano nuovo terreno di discussione gli ambiti del design e dell'artigianato. In tal senso, non si può non citare il ruolo internazionale che ha assunto negli ultimi anni la Triennale di Milano e che per l'Italia sarà incubatore di progettualità per il programma europeo. Come spiega il professore Marco Sammicheli, Sovrintendente Museo del Design Italiano e International Relations Chief Officer di Triennale Milano: “Triennale Milano è stata la prima istituzione culturale europea a rispondere alla presidente von der Leyen con un programma digitale partito a novembre 2020 e sarà proprio questa istituzione a supportare la Commissione nella scelta dei progetti pilota che daranno sostanza al New European Bauhaus. Tra la primavera e l'estate, inoltre, daremo vita un forum in presenza e in digitale per sintetizzare le proposte emerse dalle tavole rotonde e offrire alla Commissione Europea un vasto catalogo di commenti, suggerimenti e pratiche. Triennale, nel frattempo, programma iniziative per testimoniare il valore della ricerca e la consapevolezza di un tessuto culturale, formativo, produttivo e distributivo solido, attivo e innovativo. Il design in Italia è un agire articolato e diffuso e Triennale Milano è la casa di questa anima nazionale e internazionale” conclude Sammicheli.
Paolo Montemurro
Altro esempio di applicazione concreta dei principi del Nuovo Bauhaus Europeo di cui l'Italia è protagonista è Craft Hub: un progetto triennale finanziato da Europa Creativa per un totale di 754.864 euro. L'obiettivo di Craft Hub è proprio quello di mappare la ricchezza delle pratiche artigianali europee e le differenze attitudinali dei vari paesi coinvolti per individuare come questo settore influisce sulla sostenibilità economica e sociale delle comunità abitanti. Paolo Montemurro, direttore del Consorzio d'Imprese Culturali e Creative Materahub, uno dei 9 partner coinvolti, commenta: “ l'artigianato è stato già riconosciuto dalla risoluzione del Parlamento Europeo (2015) “Verso un approccio integrato al patrimonio culturale” prima e dalle indicazioni del Green Deal come un campo privilegiato per sperimentare soluzioni alternative, da cui apprendere processi che per loro natura convergono verso un modello di sperimentazione continua e di economia circolare, in termini di utilizzo di risorse e di crescita occupazionale. Oggi, ad esempio, si sta facendo sempre più strada la figura del maker: un artigiano, creativo e creatore, che non viene più riconosciuto solo per le sue abilità manuali e saper fare, ma anche per la capacità di guidare un approccio innovativo e disruptive all'interno dei contesti economici e sociali in cui opera. Negli ultimi anni, le iniziative a tutela del settore sono state principalmente indirizzate a salvaguardarne le abilità manuali intese come istanze di un patrimonio culturale immateriale. Ma, con l'entrata in azione del nuovo European Bauhaus e una visione che assurge la cultura a strumento concreto di innovazione, anche l'artigianato può trovare il suo ruolo come driver di soluzioni creativi, capace di raccordare la sfera produttiva con quella delle risorse locali e culturali, in un'ottica di economia circolare e di transizione digitale”.
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