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Le merendine compiono 70 anni: giro d’affari a 1,3 miliardi

di Emiliano Sgambato

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Secondo Unione Italiana Food sono consumate dall’83% degli italiani e negli ultimi anni il contenuto calorico è diminuito del 20%

14 marzo 2023
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2' di lettura

Le merendine italiane spengono 70 candeline. Era il 1953, infatti, quando il Mottino, panettone in formato mignon si trasforma nel Buondì – raccontano da Unione Italiana Food – imprimendo una «svolta culturale che segna l’affermazione a livello industriale di questo prodotto da forno». Spesso accusate di essere dannose dal punto di vista nutritivo, negli ultimi anni sono state oggetto di nuove ricette più sane e con meno calorie. E comunque non smettono di piacere agli italiani: secondo una ricerca Bva Doxa - Unione Italiana Food le merendine sono consumate da 8 italiani su 10 (83%) e più della metà degli italiani i nostri le mangia almeno 1 o 2 volte alla settimana.

Secondo una rilevazione Circana, nel 2022 le vendite di merendine hanno toccato a valore circa 1,3 miliardi di euro – pari al 29% del totale dei Prodotti da Forno e Cereali – mentre quelle a volume si sono attestate sulle 205.073 tonnellate con una crescita del +2% rispetto all’anno precedente. «Dal punto di vista delle tipologie più vendute a valore, trancini (32%) e croissant (27%) – spiega Unionfood – rappresentano il cuore del mercato. Seguono i plumcake (9,6%) le tortine (8%), le sfoglie (6,3%), le crostatine (5,3%), le altre brioches (4,7%), i panini al latte arricchiti (4,6%)».

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«Se siamo qui a celebrare i 70 anni delle merendine, afferma Luca Ragaglini, vice direttore di Unione italiana Food, significa che questo prodotto è stato capace nel tempo di conquistare l’apprezzamento di diverse generazioni di italiani. Da una parte grazie all’innovazione che rappresenta uno dei plus principali del settore e dall’altra in virtù dell’unicità di un prodotto che è esclusivo del mercato italiano: in nessun altro Paese europeo esistono prodotti definiti con questo nome. Dobbiamo, infatti, per forza, ricorrere ad un'intera frase per spiegare di cosa si tratta, ovvero “piccoli prodotti dolci da forno monoporzione” e in questo sta la peculiarità del loro successo: una piccola merenda, equilibrata nutrizionalmente, buona e pratica».

«In continuo miglioramento nutrizionale negli ultimi 15 anni, oggi si presenta in porzioni più piccole (appena 35g in media) ma anche riduzione dei grassi saturi (-20%), degli zuccheri (-30%) e delle calorie (-21%)», sottolineano da Unionfood.

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