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Cosa mangeremo nel 2019? Ecco le prossime tendenze

di Maria Teresa Manuelli

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10 gennaio 2019
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4' di lettura

Cosa ci aspetta per il 2019 nelle tendenze food? Quali saranno gli ingredienti-guida delle cucine mondiali? E quali le filosofie alimentari che ci attireranno di più? Abbiamo provato a riassumere le principali tendenze food redatte da istituti di ricerca, servizi per la ristorazione e centri studi aziendali, tra cui Doxa, Waitrose, Whole Foods, Deliveroo, TheFork, Kroger e Kind.

Ingredienti
Più fibre: più prodotti che mai promuoveranno l'inclusione della fibra (e anche di pre e probiotici). Ma essere commercializzato come un aiuto per la salute dell'intestino è una cosa, in realtà essere efficace è un'altra.

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Sugar free: il 2019 sarà l'anno della riduzione dell'utilizzo degli zuccheri aggiunti e della loro sostituzione con dolcificanti naturali alternativi come, ad esempio, il miele di zagara e lo sciroppo d'agave o d'acero. Secondo Kroger quasi la metà degli americani vuole consumare meno zucchero ed è motivato a ridurlo o eliminarlo.

Cannabinoidi culinari: il CBD non psicoattivo è un estratto di cannabis che può, secondo alcuni, ridurre l'ansia e alleviare l'infiammazione. È già presente in alcuni Paesi in caffè, nei cocktail e nell'olio d'oliva ed è pronto a entrare anche in yogurt, zuppe e condimenti per insalate. I semi di canapa, inoltre, sono annoverati tra i cosiddetti alimenti proteici. Secondo i dati registrati da Deliveroo, a livello globale, gli ordini relativi a piatti contenenti semi di canapa sono cresciuti del 57% negli ultimi 12 mesi e sono già oltre 800 piatti in piattaforma realizzati con questo ingrediente.

Curcuma e gomasio: secondo quanto registrato da Deliveroo, gli ordini relativi a piatti contenenti curcuma sono aumentati del 164% negli ultimi 12 mesi, e ci si aspetta che la tendenza continui fino al 2019. In tema di aromi, si segnala anche l'ascesa del gomasio, prodotto utilizzato nella cucina asiatica per aromatizzare i sapori, composto da sale marino integrale e semi di sesamo tostati e tritati, a volte arricchito con alghe.

Cocco e dragon fruit: il dragonfruit sta diventando il frutto più popolare per gli instagramer, in quanto rappresenta una bella aggiunta di colore ad acai bowles, smoothes e power bowls. Gli ordini di specialità realizzate con questo ingrediente sono aumentati del 66% in Italia negli ultimi 6 mesi, e il dragon fruit è particolarmente popolare in Australia e negli Emirati Arabi Uniti. Torna in auge anche il cocco, soprattutto nella versione latte/acqua di cocco.

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Gusti dell’altro mondo
Cucina birmana e filippina
Le nuove cucine del sud-est asiatico che punteranno sul palato del gusto italiano ed internazionale sono alimenti provenienti dalla Birmania e dalle Filippine, con ordini di entrambe le cucine in costante aumento.Più spazio all'Africa: i prodotti tradizionali africani come harissa, berbere, dukkah, ras el hanout e “noci tigre” guadagneranno più spazio sugli scaffali dei generi alimentari come condimenti, spuntini ai cereali e integratori proteici, afferma il rapporto.

Sapori del Pacifico
I sapori originari del Pacifico, dunque provenienti da Asia, Oceania e coste occidentali di Nord e Sud America. Si spazia dai gamberetti essiccati, fino a frutti tropicali come guava, passion fruit e dragon fruit.


Mocktails: cocktail analcolici che ricordano per aspetto e sapore i classici cocktail a base alcolica. Hanno persino nomi progettati per ricordare il cocktail originali: come il Cuddles on the beach (versione soft del più noto Sex on the Beach), il Mockmosa (anziché del Mimosa) o il Nojito (che ricorda il più celebre Mojito).

Gut-healthy food
La diffusione di alimenti sani per l'intestino e dei cibi fermentati esploderà nel 2019: l'obiettivo è consumare cibo meno elaborato possibile, aumentando i probiotici per migliorare il sistema immunitario.

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Filosofie
Spesa online
Secondo il rapporto dell'agenzia di consulenza Brick Meets Click, il trend della spesa online negli Usa è in crescita in doppia cifra (13%). E sta aumentando anche in Italia. Con la crescita delle nuove modalità di acquisto, anche le insegne si sono adeguate a offrire questo servizio, dai classici player della gdo come Esselunga, Conad, Coop, Carrefour e Unes ai nuovi come Amazon, Weygo e Second Chef.

Chef-attivisti
La tendenza “politica” del cibo, dalla salute al “no waste”, sta prendendo sempre più piede e ha come paladini alcuni cuochi di fama internazionale. Da Massimo Bottura a Jamie Oliver, gli “chef-attivisti” che mettono la loro popolarità e il loro network al servizio della comunità sono sempre di più.

Meno carne e formaggi: aumenteranno i movimenti che mettono al bando carne e prodotti lattiero-caseari. Le aziende saranno più stimolate a creare cibi classici da materie prime alternative (noci, semi, fagioli, lenticchie e alghe). I dati di Deliveroo hanno dimostrato che gli ordini per vegetariani e vegani in Europa sono più che raddoppiati (178%) nell'ultimo anno e si prevede che continueranno a crescere. Nell'ultimo anno, secondo uno studio di Mintel, il 31% dei americani ha partecipato a giornate meat-free una volta alla settimana.

Brutto è bello: i consumatori più consapevoli sugli sprechi alimentari andranno alla ricerca di ortaggi imperfetti. Soprattutto perché i negozi diventeranno più intelligenti nel pubblicizzare la bellezza di questa pratica.

Clean label: l'ossessione americana per le cosiddette etichette pulite enfatizzerà nuovamente i cibi nutrienti e poco lavorati. Il prossimo passo per le aziende del settore alimentare è andare oltre la semplice condivisione delle liste degli ingredienti “Nel 2019, vedremo la trasparenza plasmare le culture delle aziende, le pratiche di assunzione e le misure di inclusione”, afferma il rapporto Kind.

Snacking: la routine dei tre pasti al giorno sarà sempre più messa in discussione dal lancio di nuovi snack portatili, molto spesso all'insegna della creatività e degli abbinamenti di gusto originali. In particolare, i brand investiranno sugli spuntini con salumi o formaggi.

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