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Cdp accelera sulla dismissione delle caserme

di Paola Dezza

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20 marzo 2017
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2' di lettura

Sono passati otto anni da quando una delegazione del ministero della Difesa è arrivata al Mipim di Cannes - con tanto di cacciatorpediniere ormeggiato davanti al Palais des Festivals - per presentare un ricco dossier di caserme in vendita agli investitori internazionali.

Solo adesso, però, prende forma la cessione tramite le iniziative di Cassa depositi e prestiti . Al centro dell'interesse la gara per il portafoglio Urbis, 200 milioni di euro di immobili da riqualificare nel quale non mancano appunto alcune caserme. Ma anche progetti come quello della Caserma Lamarmora di Torino e dell'ex Saram di Macerata, riqualificazioni urbane di ampio respiro. In alcune delle quali Cdp intende essere co-investitore e porta avanti i lavori con il Comune e concorsi di architettura.

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Tornando a Urbis, Cdp, e questo sarebbe l'ultimo atto di Aldo Mazzocco prima di lasciare la società per assumere la carica di ad del team immobiliare di Generali, avrebbe dato l'esclusiva a Gwm, che acquisterebbe per conto di Enasarco. L'ente di previdenza avrebbe dato infatti alla società inglese, di cui Massimo Caputi è socio con il 25%, un mandato discrezionale per investire una cifra consistente arrivata dall'aver smontato un derivato acquistato da Lehman Brothers. Anche se il portafoglio di Cdp, la cui gara è coordinata da Cbre, contiene asset immobiliari adatti a investitori opportunistici avvezzi al rischio e non a una Cassa di previdenza.

Si tratta, infatti, della caserma Mameli di Milano e della caserma Guido Reni di Roma - quest'ultima dovrebbe ospitare un mix di residenze, uffici, retail e il Parco della Scienza - e di alcuni palazzi, ex uffici della pubblica amministrazione a Milano, Roma, Firenze, Bologna e Venezia, edifici in alcuni casi di pregio come Palazzo Vivarelli Colonna nel capoluogo toscano e Palazzo Duodo a Venezia.

Ben avviati anche gli altri progetti al di fuori di Urbis. A Macerata nella ex caserma si insedieranno gli studenti di due scuole inagibili dopo il terremoto, a Torino per la Caserma Lamarmora si è studiato un progetto di smart housing commissionato a Carlo Ratti.

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