di Natascia Ronchetti
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I fiori come leit motiv e tanti colori accesi, dal giallo lime al turchese per arrivare a varie nuance di rosa e rosso. «Il risultato, con la composizione di cromie decise ma eleganti, è come un omaggio a un giardino d'inverno», dice Simone Guidarelli. Lo stylist ha realizzato una collezione di otto tessuti da parati, “Simone Guidarelli Walldesign”, che è il frutto della collaborazione con Fashion Research Italy, la fondazione bolognese al servizio del comparto moda (promuove anche corsi di alta formazione) fondata nel 2015 da Alberto Masotti, ex patron del gruppo La Perla.
Dopo la stilista Chiara Boni, anche il fashion consultant marchigiano ha attinto infatti a piene mani al grande archivio messo a disposizione di designer e creativi dal polo emiliano: trentamila disegni su carta e tessuto che abbracciano quasi un secolo di storia della moda, dalla metà dell'Ottocento fino agli anni Trenta del Novecento, e che sono stati realizzati per le più famose maison a livello internazionale.
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Un patrimonio realizzato con l'acquisizione del Fondo Renzo Brandone e del Fondo Emmanuel Schvili che ha ispirato prima la Boni per la collezione primavera-estate de La Petite Robe, ora Guidarelli per una linea fatta al telaio da un'azienda artigiana comasca (la S3 Fratelli Sangiorgio) e sviluppata con la tecnica jacquard, presentata a Milano al Fuorisalone del mobile 2018. Pensata per rivestire pareti ma anche imbottiti e altri complementi d'arredo è nata da otto disegni del tardo Ottocento rintracciati nell'archivio e ispirati all'art deco. «Li ho fatti rielaborare per adattare quel gusto alla modernità – dice Guidarelli – con un progetto che è interamente basato sul mondo floreale».
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