L’allestimento dello stand Ericsson al Mobile World Congress di Barcellona in programma dal 28 febbraio al 3 marzo (Afp)
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«Le infrastrutture rappresentano un driver strategico per la competitività del sistema imprenditoriale, un fattore abilitante che segna ed indirizza le potenzialità di un territorio di rispondere alle esigenze delle aziende incidendo sulla sostenibilità e l'efficienza delle filiere dei processi produttivi». Lo afferma Emanuele Iannetti, presidente e amministratore delegato di Ericsson Italia, intervenendo all’evento Ericsson Italia “Imagine Possible”. «Una nuova ondata di innovazione - aggiunge Iannetti – è alle porte e sarà in grado di contribuire ad affrontare alcuni dei problemi più rilevanti del nostro pianeta: la crisi climatica, la volatilità socio-economica, i nuovi equilibri geopolitici e l'impatto duraturo della pandemia, per citare i più urgenti».
Al centro del convegno c’è stato il tema dei benefici e delle opportunità della connettività attraverso il 5G, con tutto ciò che potrà conseguire in termini di miglioramenti per persone e imprese. Fra gli altri, oltre al ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini e la ministra dell'Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, hanno partecipato tramite un intervento video anche il nuovo amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola; il chief commercial officer e prossimo co-ceo di WindTre, Gianluca Corti e Alberto Calcagno, Amministratore Delegato di Fastweb.
«Le sfide sono molte. Ovviamente operiamo in un Paese molto frammentato, a livello territoriale, culturale, economico», ha detto l’ad Tim Pietro Labriola. «Perché la transizione digitale raggiunga tutte e tutti, ma soprattutto perché produca un impatto positivo e concreto – aggiunge – c'é bisogno di non perdere di vista i bisogni dei nostri clienti finali, e allo stesso tempo di un impegno comune di tutta la filiera dell'innovazione e di una collaborazione aperta con le istituzioni. Non smettiamo di immaginare. Immaginiamo le possibilità».
«I manager delle telco italiane – ha affermato durante il suo intervento Gianluca Corti, chief commercial officer e prossimo co-ceo di WindTre – oggi devono affrontare le sfide legate alla redditività del settore ma, al tempo stesso, hanno la grande opportunità di contribuire attivamente all'evoluzione della società e alla trasformazione digitale, che cresce in modo esponenziale. Non a caso, il Governo ha messo al centro della sua agenda proprio la digitalizzazione del Paese, con investimenti molto importanti anche per le telecomunicazioni». Al contempo però «l’innovazione continua richiede anche grande responsabilita’ da parte delle aziende, che devono essere guidate da un purpose sociale, oltre che economico».
«Negli Anni '80 del secolo scorso ci siamo resi conto che l'inglese era fondamentale per lavorare, viaggiare e relazionarci con gli altri in tutto il mondo»; ora, spiega Alberto Calcagno, ceo di Fastweb, è «il digitale il nostro inglese che ci farà dialogare con la realtà economica e sociale». In questo contesto le aziende svolgono un ruolo importante. «Anziché parlare per slogan e job title, come data scientist o security architect, cominciamo a raccontare che cosa fanno queste figure, quali sono i progetti a cui lavorano, gli obiettivi che cercano di ottenere, com'e’ la loro giornata. Dobbiamo cambiare la mentalità della forza lavoro innanzitutto e poi di tutta la società». Con tutto l’impegno possibile sulla formazione.
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