di Nicoletta Cottone
Figliuolo: "Vacanze in funzione dei vaccini. E basta spot, ora over 60"
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La svolta decisiva per giungere all’immunità di gregge arriverà dall’integrazione a livello nazionale delle banche dati per sapere esattamente chi manca all’appello delle vaccinazioni per combattere il nuovo coronavirus. Insomma per sapere esattamente chi sono i fragili rimasti nell’ombra, per raggiungere chi non si è vaccinato. E non è detto si tratti di no vax. Magari non ci si è vaccinati per incapacità del sistema di raggiungere chi vive in luoghi isolati o chi è svantaggiato e non ha accesso alle piattaforme di prenotazione per mancanza di competenze digitali. O non è in grado di contattare il call center.
In base ai dati aggiornati al 25 maggio di Lab24, l’area visual del Sole24ore.com, gli over 60 da vaccinare sono ancora 3.877.172 (21,68%). Hanno ricevuto due dosi 7,1 milioni di over 60 (40,09%), mentre ne hanno avuta solo una 6,8 milioni (38,24%).
Come raggiungere la platea degli over 60 non vaccinati? Che sono poi le persone ritenute più fragili rispetto all’aggressività del nuovo coronavirus, quelli per i quali le conseguenze della malattia sono state terribili. Da Lab 24, l’area visual del Sole24ore.com, emerge che alla data del 19 maggio (ultimo aggiornamento Iss) dei 122.539 morti per Covid-19, ben 104.595 sono over 60. Esattamente 12.345 sono i decessi fra i 60 e i 69 anni (10,1%), 30.733 fra i 70 e i 79 anni (25,1%), 49.855 fra gli 80 e gli 89 anni (40,7%) e 24.007 fra gli over 90 (19,6 per cento).
Ora arriva un algoritmo per scovarli. Si chiama Prisma ed è pensato dalla Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg ) e Cittadinanza Attiva, con alcuni esperti, da Walter Ricciardi a Pier Luigi Lopalco, realizzato da NetMedicaItalia, società informatica della Federazione, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria informatica dell’Università politecnica della Marche. «L’algoritmo - spiega la Federazione - consente di collegare la piattaforma nazionale, quelle regionali e i sistemi gestionali in grado di far sapere ai medici di base quali sono i pazienti vaccinati e quali non lo sono». L’algoritmo è basato sulle soluzioni di intelligenza artificiale, applicato ai database clinico-assistenziali dei medici di famiglia, «è in grado di fornire indicazioni che, seppur non definitive, supportano il medico a stabilire la priorità nell’esecuzione della vaccinazione. La risorsa è integrata con altri strumenti utili alla gestione completa del percorso di reclutamento attivo del paziente, per l’intero processo vaccinale, ed è già utilizzata da molti medici su tutto il territorio nazionale».
«Oggi un medico di base tramite il codice fiscale - dice Nicola Calabrese, vice segretario nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale - deve controllare uno per uno i pazienti, per sapere se sono stati vaccinati o no. In Campania, invece, attraverso la cooperazione fra Prisma e la piattaforma regionale Sinfonia, con un semplice clic il medico riesce a individuare nella fascia di rischio se il paziente è vaccinato o prenotato. Così il medico può sapere chi non risulta vaccinato o prenotato e può interventire chiamando il paziente senza perdere tempo in telefonate a vuoto. Molti non riescono ad accedere a un hub perché soli o per mancanza di supporto familiare. Spesso si tratta di hub magari a 40 chilometri da casa e senza un supporto sociale è difficile raggiungerli. Una fetta di questi soggetti, invece, non riesce a effettuare la prenotazione per carenza di competenze digitali».
«È indispensabile - sottolinea la Federazione - che in tempi brevissimi questo software possa lavorare con i database dei registi vaccinali nazionali e regionali. L’esempio della Campania, dove questo già avviene, ci dimostra che questa è la strada vincente. Solo così questa tecnologia può supportare centinaia di migliaia di medici in tutta Italia dando un volto a chi ancora non è stato vaccinato e suggerendo una lista di priorità per il reclutamento».
Un algoritmo determinante per individuare e vaccinare il resto della popolazione a rischio a rischio in caso di focolai pandemici sostenuti anche da varianti del virus. Vaccinando si eviterebbero da una parte l’aumento dei decessi, dall’altra gli accessi alla terapia intensiva. «Il software - spiega la federazione - potrà anche essere rapidamente riadattato per altre future campagne vaccinali e per garantire un cambio di passo su tutta una serie di attività decisive in favore della salute dei cittadini.
Nicoletta Cottone
Caporedattore
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