di Giulia Crivelli
Un dettaglio della collezione Miu Miu presentata a Parigi il 7 marzo 2023
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Dati superiori di alcuni punti percentuali alle attese degli analisti, ma forse non a quelle dei vertici del gruppo Prada, impegnato da anni in una strategia visionaria e allo stesso tempo molto lucida, che nel 2022 ha dato risultati da record su tutti i fronti. A iniziare da ricavi e reddittività: il fatturato è cresciuto del 21% a 4,2 miliardi, confermando il primato di Prada tra i gruppi italiani della moda già certificato con i risultati dello scorso esercizio (si veda Il Sole 24 Ore del 22 febbraio per il recente studio di Mediobanca). Il margine lordo 2022 è stato di 3,3 miliardi (78% dei ricavi), l’Ebit di 845 milioni (20,1% dei ricavi), la posizione finanziaria netta al 31 dicembre era di 535 milioni e il cda ha proposto un dividendo di 0,11 euro.
Il 2023 si è aperto in modo altrettanto positivo, con le sfilate uomo e donna a Milano del marchio Prada e quella a Parigi di Miu Miu, show che da almeno quattro stagioni sono tornati ad essere tra i più attesi delle settimane della moda in Italia e in Francia. Perché per un gruppo della moda – a maggior ragione se posizionato nell’alto di gamma, come sono i quattro marchi Prada, Miu Miu, Car Shoes e Church’s – l’iceberg sotto i dati di bilancio sono i prodotti e la loro capacità di attrarre consumatori di tutto il mondo e possibilmente di ogni età. Un obiettivo sempre più strettamente legato alla sostenibilità, per i clienti finali, e alla governance. Due fronti sui quali il gruppo Prada continua a fare passi avanti, correndo più veloce e mostrando una ricchezza di iniziative che pochi altri hanno, non solo nella moda.
Come riassunto dal commento ai dati di Andrea Guerra, neo ad della società: «Entro nel gruppo Prada in un momento di grande cambiamento, trovando molta energia. C’è un ampio potenziale di crescita, che deriva da una straordinaria visione creativa e forza industriale». Ottimista anche Patrizio Bertelli, oggi consigliere esecutivo: «Il canale retail ha trainato lo sviluppo, con una crescita del 24% a 3,7 miliardi, e abbiamo registrato un’ottima performance in tutte le categorie di prodotto e in ogni area geografica, compensando i risultati della Cina, ancora penalizzati dalla pandemia». A doppia cifra pure la crescita del canale online, che vale il 7% dei ricavi, mentre per la sostenibilità ambientale il progetto forse più ambizioso e con il maggior risvolto culturale è Sea Beyond, portato avanti in collaborazione con l’Unesco. Proseguono gli investimenti in energie rinnovabili e, sul fronte sociale, i progressi su diversità e inclusività.
Giulia Crivelli
fashion editor
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