di Stefania Arcudi ed Eleonora Micheli
La Borsa, gli indici del 22 luglio 2021
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Terza seduta positiva di fila per le Borse europee, tutte ben impostate fin dall'apertura, che recuperano dopo lo scivolone di lunedì e chiudono in rialzo, anche se sotto i massimi di giornata. Mentre sono passati momentaneamente sullo sfondo le evoluzioni dei contagi da Covid-19, le restrizioni e l’uso del Green Pass, i riflettori sono stati puntati sulla Bce, che non ha sorpreso: l’Eurotower ha deciso di mantenere i tassi invariati e ha confermato la dotazione Pepp (Pandemic Emergency Purchase Programme), che durerà almeno fino al marzo 2022, anche alla luce dell’inflazione che, come ha spiegato la presidente dell’istituto Christine Lagarde, dovrebbe salire ulteriormente nella seconda metà dell’anno per poi scendere. A rallentare i listini del Vecchio Continente è stata una Wall Street debole, dopo il dato deludente sulle richieste di sussidi di disoccupazione. Dato che ha fatto frenare anche i tassi dei Treasury americani: quelli decennali si sono riportati in area 1,28%, dalla soglia dell'1,3% sopra la quale navigavano prima della pubblicazione della statistica. Il FTSE MIB, che prima dell'avvio di Wall Street guadagnava oltre l'1%, ha lievemente rallentato l'andatura. Resta più indietro Londra, con l'aumento del numero di malati più che altro per la variante Delta. chiusura in rialzo per il CAC 40 di Parigi, il DAX 30 di Francoforte, l'IBEX 35 di Madrid e l'AEX di Amsterdam.
La Banca centrale europea ha deciso di mantenere i tassi invariati e ha confermato la dotazione Pepp (Pandemic Emergency Purchase Programme), che durerà almeno fino al marzo 2022. L'istituto, che ha anche rassicurato che continueranno gli acquisti di asset al ritmo di 20 miliardi di euro al mese, si è detto pronto ad adeguare gli strumenti di politica monetaria ove opportuno per conseguire il target di inflazione al 2%, come recentemente rivisto. Tra l'altro la numero uno dell'istituto, Christine Lagarde, nella conferenza stampa ha precisato che «l’inflazione dovrebbe salire ulteriormente nella seconda metà dell’anno, per poi scendere con il venir meno dei fattori temporanei». E' possibile che si spinga anche sopra il target del 2% in via transitoria.
«Non direi che la nostra forward guidance significa tassi più bassi più a lungo ma è piuttosto è una indicazione che nessuno vuole una stretta prematura», ha spiegato ancora Lagarde sottolineando che « la pazienza è un elemento fondamentale per ricostituire la fiducia e il nostro approccio è quello di mantenere la mano salda». La numero uno dell'Eurotower ha però rivelato che «c'è stata unanimità sulla cornice della revisione strategica e consenso unanime sulla necessità della forward guidance e una schiacciante maggioranza sulla ricalibrazione effettiva». La banchiera ha però messo le mani avanti sull'impatto della variante Delta. «Il rimbalzo dell'economia è forte, ma l'outlook rimane condizionato dall'evoluzione della pandemia e dal progresso delle campagne di vaccinazione», ha dichiarato.
Piazza Affari è trascinata in alto dalle banche, sulle quali è tornato l'appeal speculativo. Del resto il mercato si interroga sui progetti per Mediobanca sia di Leonardo Del Vecchio, azionista al 19% del capitale, sia a Francesco Gaetano Caltagirone, che negli ultimi giorni ha raggiunto il 5% del capitale tra azioni e call. Inoltre, nel comparto, si potrebbero profilare all’orizzonte altri matrimoni che potrebbero vedere in prima fila Unicredit, soprattutto dopo che Banca Mps ha raggiunto un accordo con Fondazione Mps per versare solo 150 milioni di euro per le cause stragiudiziali, rispetto all’iniziale richiesta di 3,8 miliardi. Corrono inoltre le Banca Pop Er, beneficiando anche della notizia che le cooperative riunite in Koru hanno stretto le maglie (spingendosi al 3% del capitale) su Unipol, suo azionista con una partecipazione attorno al 15%. Ed ancora, sono in evidenza le Exor e le Enel. Stmicroelectron, dopo un avvio in vivace rialzo, ha rallentato il passo nonostante nella notte anche l'americanaTexas Instruments, dopo Aslm, abbia pubblicato conti superiori alle attese. I numeri sul traffico in miglioramento, stanno sostenendo le quotazioni di Atlantia.
Fuori dal paniere principale Mediaset in rialzo nel giorno dell'atto finale dello scontro con Vivendi. Dopo lo stacco del dividendo, è il giorno del closing dell’operazione che, dopo cinque anni di scontri nei tribunali di tutta Europa, ha visto i soci siglare il 3 maggio un’intesa per l’uscita graduale in cinque anni di Vivendi dal capitale Mediaset (gli accordi prevedono anche la vendita della quota in capo a Simon, la fiduciaria in cui Vivendi ha dovuto segregare le sue quote in Mediaset). Nell’intesa siglata da Chiomenti (Fininvest), Cleary Gottlieb (Vivendi) e con lo studio Bonelli Erede a rappresentare Mediaset, è previsto che Vivendi, che resterà con una quota del 4,61% dopo aver ceduto direttamente il suo rimanente 5% a Fininvest, avrà il diritto di vendere l’intera quota in qualsiasi momento qualora il prezzo del titolo Mediaset raggiungesse 3,20 euro. Corre inoltre Tinexta dopo che la società ha annunciato l’acquisizione in Francia. della quota di maggioranza in CertEurope, il terzo player nel mercato francese del DigitalTrust. Azienda che nell'anno fiscale 2020, ha registrato ricavi per 14,1 milioni, (+6,9% su base annua) e un ebitda pro-forma di 5,2 milioni, con un margine di ebitda operativo superiore al 35%. Mediobanca ha confermato la raccomandazione di ‘outperform’ sui titoli, con la stima di un target di prezzo a 36 euro
L'euro è poco mosso, nonostante gli annunci della Bce e dopo i dati provenienti dagli States. la moneta unica resta sotto quota 1,18 dollari e passa di mano a 1,177 dollari (1,1797 in avvio e 1,179 ieri a fine seduta). L’euro vale anche 129,622 yen (129,98 in apertura e 130,09 ieri), mentre il rapporto dollaro/yen è a 110,132.
Ha invece imboccato la via del rialzo il greggio: +0,88% il Wti settembre a 70,9 dollari al barile, +0,83% il Brent di pari scadenza a 72,84 dollari.
Negli Stati Uniti le richieste settimanali alla disoccupazione, nell'ultima rilevazione, sono aumentate di 51.000 unità a un totale di 419.000. Il dato è risultato peggiore delle attese degli analisti, che si aspettavano una ripresa più consistente del mercato del lavoro dopo che la settimana scorsa le richieste avevano toccato 360.000, il risultato migliore da marzo 2020. Intanto torna in primo piano la politica dell'amministrazione Biden, dopo che il presidente americano ieri 21 luglio, in un'assemblea cittadina a Cincinnati, ha cercato di spiegare i suo piano di investimenti sulle infrastrutture e la ricaduta sul mercato del lavoro e sulla classe media. Oggi verrà fatto il punto anche al Congresso sulle priorità dell'agenda presidenziale: più posti di lavoro; tagli alle tasse e costi ridotti per le famiglie dei lavoratori, dove rimane il rebus sulla posizione dei i repubblicani che continuano a minacciare che non voteranno nessuna norma che sfori il tetto di bilancio.
Attenzione al mondo delle criptovalute e riflettori sul Bitcoin all’indomani dell’incontro tra Jack Dorsey (fondatore di Twitter), Elon Musk (ceo di Tesla) e Cathie Wood (ad di Ark Invest). Bitcoin sale e torna sopra 30.000 dollari (+1,6% a 31.800 dollari), dopo che Musk ha detto di possedere bitcoin e che «Tesla possiede bitcoin, SpaceX possiede bitcoin e personalmente possiedo un bel po' di Ethereum e, naturalmente, Dogecoin». Il fondatore di Tesla ha anche detto di non avere intenzione di vendere Bitcoin: «Non vendiamo bitcoin, non vendo nulla personalmente e SpaceX non vende nemmeno bitcoin. Se il prezzo del bitcoin scende, perdo denaro».
Dopo aver virato al ribasso post annunci Bce, lo spread tra BTp e Bund in chiusura si allarga leggermente, ma è comunque in ribasso rispetto ai 108 punti della vigilia. In particolare il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano (IT0005436693) e il pari durata tedesco, che prima della Bce oscillava intorno a quota 107, e dopo la Bce si attestava a 103 punti base, ha chiuso a 106 punti base, due in meno rispetto al closing precedente. Il rendimento del BTp decennale benchmark si conferma in netto ribasso, allo 0,65%, rispetto allo 0,69% della vigilia.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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