di Andrea Gagliardi
Trieste, continua il presidio No Green Pass in Piazza Unità
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L’Italia ha superato la prova del primo lunedì del Green pass obbligatorio al lavoro, dopo il debutto di venerdì scorso. Nessun incidente, nè ripercussioni di rilievo sull’operatività di uffici, aziende e servizi. Ad eccezione del porto di Trieste dove si sono registrati scontri tra i manifestanti che presidiavano il Varco 4 e le forze di polizia, che hanno poi sgomberato l’area con idranti e lacrimogeni, mentre una manifestazione ha bloccato per alcune ore il porto di Ravenna.
La ricognizione del Dipartimento della Funzione pubblica su un campione di amministrazioni - ministeri, agenzie, Regioni, enti locali, università, ospedali e Asl - ha segnalato un inizio di settimana regolare per la Pubblica amministrazione per quanto riguarda gli accessi con il green pass e il ritorno in presenza dei dipendenti pubblici.
La ripresa delle prime dosi di vaccinazioni sta andando di pari passo con un’impennata dei tamponi in farmacia. In base ai dati registrati sul sito ufficiale del governo le certificazioni verdi rilasciate tramite tampone negativo sono state 914mila nella giornata di lunedì 18 ottobre: un dato record (erano state 653mila nella giornata di venerdì 15 ottobre, giornata di debutto del green pass obbligatorio al lavoro). Numerosi i casi di file davanti alle farmacie in tutta Italia. A Torino, nel quartiere San Salvario, è dovuta intervenire persino la polizia perchè le persone in fila - un centinaio - creavano disagi alla viabilità. Ma anche in questo caso il sistema sembra reggere. Anche perché crescono di giorno in giorno le farmacie sul territorio che eseguono test rapidi.
Da segnalare però anche un significativo aumento dei certificati di malattia. L’Inps lunedì 18 ottobre ne ha ricevuti 152.780 ai 133.270 del lunedì precedente, con un incremento del 14,6%.
Intanto il commissario Figliuolo sottolinea che le misure sul green pass saranno probabilmente allentate dal governo quando sarà raggiunto il 90% della popolazione vaccinata. Attualmente, in base ai dati ufficiali riportati da Lab24, siamo all’81,4% di over 12 completamente vaccinati e all’86,7% di parzialmente protetti con una dose.
Infine il decreto istitutivo del Green pass per l’accesso ai luoghi di lavoro ha iniziato il suo iter di conversione in Senato. Numerosi gli emendamenti depositati dal M5s in commissione Lavoro. Tra questi, lo stop all’obbligo di green pass per chi lavora all’aperto o in modalità isolata, la non sanzionabilità dei lavoratori per i quali la validità del certificato scada durante lo svolgimento della prestazione lavorativa e la riduzione a 5 euro del costo dei tamponi per tutti i lavoratori.
Su quest’ultimo punto il governo si è impegnato a valutare ulteriori detrazioni rispetto al credito d’imposta al 30% ora a disposizione delle aziende che decidano di sostenere le spese dei tamponi per gli irriducibili. Ma la misura non è stata inserita (come pure era stato ipotizzato) nel decreto fiscale approvato venerdì in Cdm. Non è escluso anche un nuovo intervento per calmierare ulteriormente il prezzo dei tamponi, attualmente di 15 euro per i maggiorenni e di 8 euro per i minorenni.
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Andrea Gagliardi
redattore
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