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Magnifici automi in mostra: capolavori di precisione che sfidano il tempo

di Lavinia Galli

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Una sala della mostra. Foto Carlotta Coppo.

Una sala della mostra. Foto Carlotta Coppo.

Alcuni assomigliano a uomini o bambini e suscitano l'illusione della vita. Altri sono felini e volatili in movimento. Un'esposizione emozionante.

12 luglio 2021
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3' di lettura

Al Mudec di Milano fino al 1 agosto è aperta la mostra Robot The Human Project, che porta ad esplorare le ultime frontiere della robotica a partire dalle sue più lontane origini. La prima parte dell'esposizione conduce il visitatore in un viaggio alla scoperta della storia degli automi dalla Grecia alessandrina fino alla fine dell'Ottocento, e offre l'occasione di ammirare esemplari ancora funzionanti e giunti in prestito da tutta Europa.

Macchine antropomorfe o zoomorfe dotate di artifici autocinetici nascosti, gli automi sono in grado di suscitare ancora oggi un'illusione di vita al contempo meravigliosa e conturbante. Molti di essi sono stati sviluppati proprio nel campo dell'orologeria, poiché sono mossi da ruotismi e molle. Apice della tecnologia europea, sono arricchiti da casse preziose in oro e pietre preziose.

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In mostra sono presenti ben cinque esemplari di automi barocchi da tavolo, mentre una sezione intera è dedicata all'orologeria svizzera sette e ottocentesca. Eccezionali presenze gli automi realizzati da Jaquet Droz, specialista nell'arricchire pendole e orologi da tasca con automi, carillon o uccellini canori, e dal suo allievo Henry Maillairdet.

Ecco qualche esempio dei capolavori in mostra

Orologio da tasca con uccello canoro “The Evening”

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Oiseau_chanteur

Pierre Jaquet Droz, 1785

Oro, rubini, perle, smalti, diametro 6,1 cm

La-Chaux-de- Fonds, manifattura Jaquet Droz

Questo orologio ha la cassa in stile Luigi XVI, e il perimetro tempestato di rubini alternato a mezze perle. Il fondello è in smalto dipinto. All'orologio è eccezionalmente aggiunto un meccanismo di uccello canoro straordinariamente piccolo con asse e catena, fischietto a pistone scorrevole.

Prodotto per il mercato cinese, un mercato che ancora oggi apprezza questi sofisticati e lussuosi manufatti.

Orologio da tasca musicale ad automi

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Henry Daniel Capt 1810 c.,

oro, argento, porcellana e smalti, diam 5,6 cm

Museo Poldi Pezzoli, inv. 5994

Il piccolo quadrante in porcellana bianco si inserisce in uno sfondo dipinto con un viale alberato. Al centro due putti, uno che suona due piatti e l'altro la cetra siedono sui lati opposti di un'altalena che oscilla premendo il pulsante alla base dell'anello, mentre in contemporanea si attiva un carillon.

Tabacchiera con uccello canoro

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Londra 1790-1820

Manifattura Jaquet Droz Londra

Argento e Oro, 3x9x 6 cm

La Chaux-de-Fonds, collection Montres Jaquet-Droz

La tabacchiera nasconde un uccello canoro, che inizia a cantare all'apertura dello sportello superiore. Movimento tradizionale di Jaquet Droz con due gruppi di quattro camme sfalsate per produrre un canto a più tonalità. Il canto è alimentato da un soffietto e regolato da un volano che si trova nella parte posteriore del movimento

Gabbia con uccelli canori

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Ginevra ca 1780

Manifattura Jaquet Droz Généve (attr.)

Rame dorato, smalto

54x38,5x30,5 cm

La Chaux-de-Fonds, collection Montres Jaquet-Droz

Rarissima pendola, pensata per essere appesa, col quadrante sotto la base. Un meccanismo indipendente aziona un organetto che suonacf sei arie differenti. La gabbia è animata dall'interno da due uccelli che cantano e muovono le ali grazie a due tiranti nascosti all'interno dei montanti. Al centro due cristalli di mica lavorati a tortiglione danno l'illusione dello zampillo di una fontana.

Orologio da tavolo con automa in forma di grifone

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Augusta 1650 circa

Hans Oth Hailacher

Bronzo dorato, argento e legno ebanizzato, 42x30x17cm

Zurigo, Uhrenmuseum Beyer inv.4056

L'orologio posa su una base in ebano con finestre in vetro che lasciano a vista il meccanismo dell'automa. Il grifone, realizzato in bronzo dorato, ha ali e corona argentate e posa su una piattaforma incisa. Quando scatta l’ora, le ali e il becco dell'animale si muovono e gli occhi rotano a tempo con il bilanciere. Il movimento con fusée e la catena, scappamento a verga e bilanciere circolare è firmato sulla piastra inferiore.

Orologio da tavolo con automa del leone di San Marco

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Augusta 1635-1645

Hans Ferdinand Meher (attr.)

bronzo dorato, argento, ebano

28,5x26x11 cm

Milano, Museo Poldi Pezzoli inv. 1281

L'automa, realizzato per il mercato veneziano, poggia su una base in legno ebanizzato di forma ottagonale allungata. La fiera posa la zampa, anziché sul Vangelo, su uno scudo mistilineo al cui interno è posto il quadrante argentato di un orologio del XVIII secolo.

Allo scoccare dell'ora il leone agitava le ali, ruotava gli occhi e apriva la bocca mostrando la lingua.

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