di Stefania Arcudi
(AFP)
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(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Già in rialzo alla vigilia, Saipem ingrana la marcia più alta e, con un guadagno superiore a 4 punti, è tra le migliori del FTSE MIB. Il titolo sfiora gli 1,6 euro, livello che non si vedeva da metà luglio 2022. A mettere il turbo alle azioni sono i giudizi positivi degli analisti sui "risultati in linea con le aspettative, guidance positive sull'Ebitda 2023 e un outlook robusto", ma soprattutto il contratto di perforazione del valore di 400 milioni di dollari che il gruppo petrolifero si è aggiudicato al largo della Costa d'Avorio dalla joint venture tra Eni Cote d'Ivoire e Petroci. Quest'ultima, per Intermonte, è "una notizia positiva, che conferma il forte order momentum nel segmento offshore", in un contesto in cui "l’order intake complessivo di Saipem nel quarto trimestre ha raggiunto 6 miliardi di euro, per un totale di 13,6 miliardi nel 2022 (12,9 miliardi al netto del deconsolidamento del segmento onshore drilling)". Il valore della commessa è al lordo dei costi di leasing del mezzo navale Deep Value Driller che sarà utilizzato per le operazioni. L’acquisizione di questo contratto, fa sapere la società, "rappresenta un importante consolidamento della presenza di Saipem in Costa d’Avorio, un’area strategica dove la società sta attualmente realizzando il progetto per lo sviluppo del giacimento Baleine di petrolio e gas: tale giacimento è stato scoperto recentemente grazie alle attività di perforazione dei mezzi Saipem 10000 e Saipem 12000".
Gli analisti, inoltre, hanno apprezzato il piano al 2026 e i risultati di bilancio 2022, in particolare il fatto che la società ha ridotto le perdite a 209 milioni (a fronte dei -2,46 miliardi dell'anno precedente) su ricavi in aumento del 53% a 9,98 miliardi. Saipem ha anche rivisto i target economico-finanziari per i prossimi anni aggiornando le linee strategiche del piano presentato nel 2022, fornendo "una guidance significativamente superiore alle attese a livello di Ebitda grazie al momentum nel business drilling offshore e alla recente raccolta ordini", come spiegano gli esperti di Equita. Per il 2023 la società stima ricavi superiori agli 11 miliardi con un ebitda adjusted di circa 850 milioni, un free cash flow a breakeven e una posizione finanziaria netta pre-Ifrs 16 positiva a fine anno (negativa per 500 milioni post-Ifrs). Gli investimenti sono stimati in 450 milioni. A fine piano, nel 2026, il management conta di superare i 12 miliardi di ricavi e di portare l'ebitda adjusted sopra gli 1,2 miliardi. Il free cash flow è atteso superiore a 600 milioni e la posizione finanziaria netta post Ifrs 16 maggiore di 700 milioni a fine anno. Nel periodo 2023-26 previste acquisizioni di ordini E&C per 46 miliardi e drilling offshore per 3 miliardi. Gli investimenti cumulati sono calcolati in 1,2 miliardi. "Apprezziamo la guidance 2023 e il nuovo outlook 2026 superiori alle attese (e al piano precedente) per fatturato ed Ebitda che sono probabilmente dovute al recente ritmo molto sostenuto della raccolta ordini", hanno detto.
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