3' di lettura
Dopo 20 mesi di porte chiuse anche discoteche e sale da ballo sono pronte a ripartire. Con nuove regole, meno restrittive, che il Consiglio dei ministri ha varato dopo aver riconvocato le Regioni per fissare nuove capienze, più alte di quelle stabilite dal Cts.
Da lunedì 11 ottobre, stabilisce il decreto approvato dal Governo, si torna alla piena capienza (100%) per i luoghi di cultura, come cinema e teatri. Per le discoteche l’asticella sale, invece, al 50% al chiuso e al 75% all’aperto, per lo sport 60% al chiuso e 75% all’aperto. La percentuale delle capienze, precisa il testo, può cambiare in base all’andamento della epidemia. Il decreto, votato all’unanimità in Consiglio dei ministri in cui erano presenti anche i ministri della Lega, allenta la strette anti-Covid, riportando al 100%, in zona bianca, le capienze degli spazi culturali, in primis cinema e teatri e cancellando l’obbligo della distanza interpersonale di un metro tra spettatori.
«Finalmente tutta la cultura ricomincia a vivere» scrive su Twitter il ministro della Cultura Dario Franceschini al termine della riunione di governo.
Inasprimento delle sanzioni nel caso in cui non vengano rispettati dai gestori i nuovi limiti percentuali delle presenze rispetto alla capienza delle strutture: il decreto prevede che «a partire dalla seconda violazione, commessa in giornata diversa», si applichi «la sanzione amministrativa accessoria della chiusura da uno a dieci giorni».
In zona bianca, l'accesso agli eventi e alle competizioni sportive «è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19, e la capienza consentita non può essere superiore al 75% di quella massima autorizzata all’aperto e al 60% al chiuso». Nel testo si specifica che le misure si applicano «per la partecipazione del pubblico sia agli eventi e alle competizioni di livello agonistico riconosciuti di preminente interesse nazionale con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) e del Comitato italiano paralimpico (Cip), riguardanti gli sport individuali e di squadra, organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ovvero da organismi sportivi internazionali sia agli eventi e alle competizioni sportivi diversi da quelli sopra richiamati».
«In zona bianca e gialla - si legge nel decreto - in relazione all’andamento della situazione epidemiologica e alle caratteristiche dei siti e degli eventi, può essere stabilita una diversa percentuale massima di capienza consentita, nel rispetto dei principi fissati dal Comitato tecnico-scientifico, con linee guida idonee a prevenire o ridurre il rischio di contagio, adottate, per gli spettacoli, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e, per gli eventi e le competizioni dal Sottosegretario di Stato con delega in materia di sport».
Per «esigenze organizzative» il datore di lavoro potrà chiedere di verificare il possesso del green pass in anticipo rispetto all’inizio del turno di lavoro. «In caso di richiesta da parte del datore di lavoro, derivante da specifiche esigenze organizzative volte a garantire l’efficace programmazione del lavoro - si legge nel decreto - i lavoratori sono tenuti a rendere le comunicazioni» sul green pass «con un preavviso necessario a soddisfare le predette esigenze organizzative».
I ministri leghisti erano presenti in Consiglio dei ministri. Nel pomeriggio Giancarlo Giorgetti aveva incontrato Matteo Salvini al Senato. Il segretario della Lega era stato poco prima a colloquio per un'ora con il presidente del Consiglio Mario Draghi.
I ministri leghisti, nel corso della riunione di governo, hanno chiesto e ottenuto che dal calcolo delle capienze al chiuso per le discoteche siano esclusi i dipendenti dei locali.
Una norma del decreto riguarda la Cassazione e prevede, per consentire «il tempestivo espletamento delle operazioni di verifica, relative alle richieste di referendum presentate entro il 31 ottobre 2021» per le operazioni «di verifica delle sottoscrizioni, dell’indicazione delle generalità dei sottoscrittori, delle vidimazioni dei fogli, delle autenticazioni delle firme e delle certificazioni elettorali, nonché per le operazioni di conteggio delle firme» che l’Ufficio centrale per il referendum si avvalga «di personale della segreteria, appartenente alla seconda area professionale con la qualifica di cancelliere esperto e di assistente giudiziario».
Per le stesse finalità, per le funzioni di segreteria dell'Ufficio centrale per il referendum, «il primo presidente della Corte di cassazione può avvalersi, per un periodo non superiore a sessanta giorni, di personale ulteriore rispetto a quello in servizio a qualsiasi titolo presso la Corte, nel numero massimo di 360 unità, di cui 80 competenti per le funzioni di verifica e conteggio delle sottoscrizioni, appartenenti alla seconda area professionale con la qualifica di assistente giudiziario o cancelliere esperto ovvero profili professionali equiparai, e 280 con mansioni esecutive di supporto e in particolare per l'inserimento dei dati nei sistemi informatici, appartenenti alla seconda area professionale con la qualifica di assistente giudiziario o cancelliere esperto ovvero profili professionali equiparati».
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy