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Saldi, i primi segnali sono positivi: più gente nei negozi e più scontrini

di Enrico Netti

Saldi, oggi al via in Sicilia e Basilicata

Felloni (Federmoda): «Trend migliore rispetto al 2022, i clienti cercano la qualità». Confcommercio: business da 4,7 miliardi, di cui 750 milioni in Lombardia

7 gennaio 2023
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3' di lettura

Sembrano essere partiti bene i saldi invernali. Un primo, sommario bilancio al secondo giorno registra un leggero aumento degli ingressi e degli scontrini ma con differenze sul territorio. «Vediamo un trend migliore rispetto gli ultimi anni, soprattutto nel pomeriggio (venerdì 6 gennaio pomeriggio ndr) - dice Giulio Felloni, presidente nazionale di Federazione Moda Italia - Confcommercio dopo un primo monitoraggio su un campione di associati -. A livello nazionale c’è un aumento del 6-7% del numero degli scontrini, in Lombardia si arriva all’8-9% mentre altre città performano meno ma con dati stabili». Tra i capi più venduti ci sono i capispalla ovvero giubbotti, piumini, giacconi e altro abbigliamento invernale oltre alle calzature. «I primi segnali sono positivi, si vuole ritornare alla normalità e i clienti ora cercano la qualità e non solo il prezzo - sottolinea Felloni -. Gli incassi dei saldi servono per pagare i fornitori». I prezzi di abbigliamento e calzature sono stati solo sfiorati dall’inflazione, con un +1,9% nel 2022 sull’anno precedente ma la domanda è stata molto debole.

Quella dei saldi è una corsa agli acquisti di fine stagione che quest’anno vale 4,7 miliardi, secondo le previsioni dell’Ufficio studi di Confcommercio, di cui 750 milioni nella sola Lombardia. «I lombardi - segnala Carlo Massoletti, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia - confermano di tenere particolarmente all’appuntamento dei saldi, al quale non intendono rinunciare nonostante l’inflazione incida direttamente sulla capacità di spesa delle famiglie».

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Nelle vie del lusso pesa l’assenza dei ricchi «turisti dei saldi» ovvero russi e cinesi che negli anni prima della pandemia visitavano le boutique del centro città di Roma, Firenze, Milano per poi ripartire con valigie stracolme di capi griffati. Quest’anno la clientela è soprattutto italiana. «Le prime indicazioni rispettano le attese, sono incoraggianti anche grazie al turismo interno, a quello europeo e dal Nord America - conferma Mario Resca, presidente Confimprese -. C’è una leggera crescita del numero degli scontrini mentre l’online è in flessione».

Gianluigi Cimmino, ceo di Pianoforte Holding (Yamamay, Carpisa e Jaked) parla di «una partenza positiva ma con un grande divario tra Nord e Sud perché in alcune regioni le temperature fuori norma non aiutano. A livello nazionale il numero degli scontrini è aumentato del 6% con un +16% nel Nord e il +2,7% nel Sud e la spesa media per scontrino è in leggera crescita (+8%)». L’ad pone l’accento su come il surriscaldamento stia cambiando i ritmi di vendita e i tempi dei saldi. «Le stagioni sono cambiate, con l’inverno che arriva in ritardo e l’estate in anticipo mentre il calendario che fissa i saldi è vecchio, non rispecchia il nuovo corso del clima» continua Cimmino che propone un nuovo calendario per le vendite di fine stagione. «Per quelle estive suggerisco l’inizio nella prima settimana di agosto e per gli invernali a cavallo tra gennaio e febbraio, magari per un periodo più breve». In questo modo i negozianti avrebbero un mese in più per le vendite a margine pieno.

«Come inizio non ci possiamo lamentare, il numero dei clienti è sostanzialmente stabile e la spesa media è un po’ più alta - spiega Annamaria Pierro, ad di Camomilla Italia con una rete di oltre 240 negozi d’abbigliamento -. Veniamo da mesi in cui si è venduto poco perché i clienti erano restii a spendere per l’abbigliamento mentre ora fanno acquisti ponderati, ragionati».

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