di Enrico Miele e Stefania Arcudi
La Borsa, gli indici del 29 giugno 2021
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Disorientate tra speranze di ripresa e timori per la diffusione della variante Delta del Covid-19, le Borse europee hanno ritrovato un po' di slancio nella seduta del 29 giugno, incoraggiate anche dai nuovi record messi a segno da Wall Street. I listini del Vecchio Continente chiudono in ogni caso sotto i massimi di giornata, penalizzate dall'ennesimo calo dei titoli legati al comparto viaggi. A Piazza Affari, dove industriali e risparmio gestito hanno registrato la performance migliore, l’indice FTSE MIB rimbalza dopo la debolezza della vigilia, mentre Parigi guadagna lo 0,14% nel giorno in cui la fiducia dei consumatori è al massimo da 15 mesi e il tasso di disoccupazione del primo trimestre cresce meno delle attese.La migliore è Francoforte (+0,88%), più indietro Londra (+0,21%), Amsterdam (+0,46%) e Madrid (+0,18%).
Andamento in rialzo a Wall Street, dove già in avvio S&P 500 e Nasdaq Composite hanno aggiornato i rispettivi record. In evidenza i titoli del settore finanziario, dato che le maggiori banche statunitensi distribuiranno 2 miliardi di dividendi extra nel prossimo trimestre, secondo i calcoli del Financial Times, dopo il via libera della Federal Reserve in seguito agli stress test, superati da tutte e 23 le maggiori banche del Paese (la Banca centrale aveva imposto il divieto di buyback e limitato la distribuzione delle cedole durante la crisi provocata dal coronavirus).
A Milano gli acquisti hanno premiato il risparmio gestito e molti titoli industriali. Azimut e Banca Mediolanum sono state in prima fila, in una seduta in cui ha guadagnato anche Banca Generali grazie a un rapporto sul settore degli analisti di Deutsche Bank che raccomanda di comprare i titoli dei principali operatori quotati. In particolare, è stata rivista al rialzo la valutazione di Azimut da "hold" a "buy" e l'obiettivo di prezzo da 18 euro a 30,1 euro. Tra gli industriali sono saliti Prysmian e Cnh Industrial. Chiudono, invece, piatte le utility e deboli i petroliferi, complice l'andamento indeciso del petrolio. Telecom Italia termina le contrattazioni in terreno positivo: secondo Il Messaggero in settimana sarebbero ripresi i contatti con Cdp sul tema della rete unica a banda larga.
Scivola in fondo al Ftse Mib Nexi, dopo la decisione, peraltro attesa, di uno stop da parte del Governo Draghi al "cashback", l'incentivo all'utilizzo di bancomat e carte di credito varato a fine 2020 dal precedente esecutivo che ha portato nel primo semestre di quest'anno 5,9 milioni di cittadini a realizzare le transazioni utili a ottenere un rimborso (10% di quanto speso fino a un massimo di 150 euro).
Nei mesi scorsi, i vertici di Nexi, pur sottolineando l'importanza della misura come supporto ai consumi e alla penetrazione dei pagamenti digitali, avevano indicato come molto contenuti i benefici diretti dell'iniziativa sui ricavi del gruppo. Come ricorda Mediobanca Securities, le indicazioni del management di Nexi erano di un impatto positivo di 2-3 milioni sui ricavi del primo trimestre 2021 (quindi a livello annuo inferiore all'1% dei ricavi) visto che già il 2020, con le restrizioni della pandemia e il primo esperimento di cashback, ha rappresentato un momento importante per il cambiamento delle abitudini di pagamento e il passaggio di molti consumatori agli strumenti digitali.
La moneta americana è in progressivo recupero rispetto alle principali divise tant'è che il dollar index, che sintetizza l'andamento del dollaro rispetto a un paniere di valute, è tornato sopra quota 92 punti dopo una settimana. In particolare, il cambio euro/dollaro è sceso sotto quota 1,19 per poi risalire a fine seduta a 1,1906. Rispetto ai valori dell'apertura anche il rapporto tra sterlina britannica e valuta Usa è sceso portandosi a 1,382 da 1,388. Più stabile invece il cambio dollaro/yen a 110,7 (da 110,6).
Il petrolio, dopo essersi allontanato dai massimi dell’autunno 2018, torna a salire, visto che le speranze di una ripresa dell'economia, e quindi della domanda di greggio, pesano al momento di più dei timori sulla diffusione delle varianti di Covid: il Brent agosto è trattato a 75,2 dollari al barile (+0,7%); il Wti agosto a 73,4 dollari al barile dagli oltre 74 dei giorni scorsi (+0,6%). Attesa per le decisioni dei Paesi Opec+ sui livelli di produzione a partire da agosto.
I corsi dei BTp tornano ad apprezzarsi nella seconda parte di seduta sul mercato secondario telematico Mts, sulla falsariga dell'andamento registrato alla vigilia, e chiudono in rialzo con la conseguente chiusura dello spread con i Bund. Nel finale, infatti, il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari durata tedesco scende a 105 punti base, dai 107 punti di inizio seduta e dai 106 punti del finale del 28 giugno. Il rendimento dei titoli decennali italiani torna a scendere allo 0,88% (0,89% in avvio) sui livelli del finale della vigilia.
Sul mercato, la crescita dei contagi in Gran Bretagna è percepita con un misto di timore e di serenità. Mix che sintetizza bene Goldman Sachs: «La diffusione della variante Delta in Europa fa temere che ci possano essere rallentamenti nelle riaperture delle economie. Usando i nostri modelli, il pericolo di un aumento delle infezioni tra la fine dell’estate e l’inverno è concreto. Detto questo, però, le nostre analisi suggeriscono che il rischio di un forte balzo delle ospedalizzazioni sia drasticamente diminuito grazie alla crescente immunizzazione vaccinale. Per questo crediamo che il pericolo posto dalla variante Delta sia comunque gestibile».
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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