(Afp)
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È stata spedita ieri sera dal ministero dell’Economia la lettera alla commissione europea con la richiesta di accredito della prima rata dei fondi Pnrr. In gioco, dopo l’anticipo da 24,9 miliardi riconosciuto all’Italia nell’agosto scorso, ci sono altri 24,1 miliardi. L’assegno sarà materialmente staccato da Bruxelles tra febbraio e marzo, alla luce delle verifiche sul raggiungimento dei 51 obiettivi assegnati all’Italia per il 2021: obiettivi integralmente raggiunti secondo quanto dettagliato nella relazione sul Pnrr che il governo ha inviato al Parlamento la scorsa settimana.
La nuova rata è divisa quasi equamente fra prestiti e contributi a fondo perduto. I loans, che entrano nel debito pubblico in quanto prestiti soggetti a restituzione, valgono in questo caso 12,6 miliardi, mentre i sussidi sono previsti per 11,5 miliardi. Sull’esito delle verifiche che saranno condotte nelle prossime settimane in base al complesso meccanismo previsto dal Recovery Plan non c’è in realtà grossa enfasi, anche perché il primo gruppo di milestones e target che cadenzano il programma è stato basato soprattutto sull’adozione di misure legislative e organizzative che sono state oggetto delle norme degli scorsi mesi.
La partita vera è destinata quindi a iniziare nei primi mesi 2022.
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