di Raoul de Forcade
(Imagoeconomica)
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Grande attenzione ai trasporti, sia urbani che di collegamento alla città e l’obiettivo di raddoppiare il budget per la manutenzione delle strade. Il sindaco di Genova, Marco Bucci, si avvia ad affrontare le elezioni amministrative del giugno 2022 forte di un grande impegno speso, nel suo primo mandato, sullo sviluppo strategico della città.
Sindaco, a Genova molte opere sono già avviate, altre però mancano ancora. Quali ritiene siano essenziali?
Certamente bisogna mettere a posto le autostrade, per far sì che non si debbano avere più i problemi di mobilità e di trasporto che ci sono ora. Ed è per questo che la Gronda va fatta e in fretta. È essenziale proprio per i collegamenti autostradali; senza contare che ora stiamo già pensando alla Gronda di Levante (per congiungere la A12, presso Chiavari, con l’A7, a Bolzaneto,ndr). A questo bisogna aggiungere i treni, ovvero un collegamento ferroviario sotto l’ora e mezza per andare a Milano e uno che impieghi tre ore e mezza per raggiungere Roma. Si tratta di due fattori cruciali per dare a Genova la dimensione internazionale che vogliamo. Per quanto riguarda il territorio del Comune, dobbiamo ricevere ulteriori finanziamenti per l’arrivo dei cavi internet (si veda l’articolo a fianco,ndr), che apre alla possibilità di avere il cloud nazionale qui a Genova, e completare tutta la parte strutturale e di finanziamento per rendere il porto ecosostenibile entro il 2026.
Tra i lavori da fare c’è il tunnel subportuale, che potrebbe mettere in pensione l’attuale strada soprelevata.
Intanto bisogna farlo. Quando sarà pronto, e avremo la parte trasporti risolta, bisognerà chiederci cosa fare della sopraelevata: sarà un dibattito interno alla città. Ci sono tante ipotesi, dal suo completo abbattimento, sino a renderla completamente pedonale e ciclabile; in mezzo ci sono proposte alternative. Tra queste, quella che mi pare più vantaggiosa oggi, prevede il mantenimento di un tratto di soprelevata a Ponente, dal raccordo con l’autostrada e con Sampierdarena fino all’ingresso del porto, che è sotto la stazione ferroviaria di Principe, per poter consentire alle automobili di accedere allo scalo; poi l’abbattimento completo della parte che oggi è davanti ai palazzi di Caricamento (sopra l’area dell’Acquario e del porto antico, ndr) e il mantenimento, invece, del tratto dall’ex mercato ittico al waterfront di Levante, aperto però solo a pedoni e biciclette. Per mettere insieme il porto antico e il waterfront di Levante, che sarebbero collegati con un percorso pedonale e per bici.
Intanto, il riassetto dell’ex silo granario Hennebique ha subito uno stop.
Ha avuto uno rallentamento per colpa di un corso d’acqua che scorre sotto e che, per le recenti normative, deve essere protetto. Cercheremo di trovare una soluzione per risolvere il problema e la via amministrativa per compiere il lavoro che dobbiamo fare. Per adesso abbiamo due mesi di ritardo ma penso che potranno essere recuperati. Se sarà necessario dover “inscatolare” il rio lo faremo; e se non si potranno costruire i garage lì sotto, come era previsto nel progetto, li realizzeremo da un’altra parte.
Come si sta muovendo la città sul fronte delle infrastrutture legate al comparto sanitario?
Per quanto riguarda la sanità, c’è il progetto del nuovo ospedale Galliera e quello per il nosocomio degli Erzelli: queste due opere devono andare avanti insieme al nuovo ospedale pediatrico Gaslini, di cui sta procedendo alla progettazione. Poi c’è il progetto della Casa della salute in Valpolcevera, di cui stanno iniziando i lavori, ed è in discussione un’altra Casa della salute nel Ponente.
Se otterrà il secondo mandato, su cosa intende concentrarsi dal punto di vista delle infrastrutture?
Intanto dobbiamo assolutamente completare tutti i progetti infrastrutturali sui quali abbiamo oltre 6 miliardi da spendere. Inoltre occorre implementare un nuovo piano di manutenzione della città. Siccome avremo più fondi, visto che il bilancio comunale non dovrà più andare sulle grandi opere, che sono tutte finanziate, abbiamo l’idea di raddoppiare il budget della manutenzione per risolvere alcuni problemi in città che hanno bisogno di essere affrontati: nei quattro anni e mezzo passati abbiamo impegnato circa 600 milioni; ora vogliamo sicuramente arrivare a un miliardo, da spendere in cinque anni.
Raoul de Forcade
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