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Una perla attorno a «spaventevoli» montagne

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20 giugno 2018
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2' di lettura

Il suo nome ha origine incerte. Può essere "testa stretta dall'acqua" (Malenga, dal celtico) oppure "fiume del monte" (Mallanko, dal pre-romano) oppure  - forse l’interpretazione più precisa in concordanza alle antiche leggende - Val Malenga, cioè "intorniata da spaventevoli montagne". Infatti attorno alla Valmalenco, una delle principali valli laterali della Valtellina, svettano cime altissime, che sfiorano i 4mila metri come il Pizzo Zupò (3.996 metri) e il Piz Roseg (3.937 metri) mentre il Monte Disgrazia e la Cima di Rosso si fermano rispettivamente a 3.678 metri e 3.369 metri. Percorsa dal Mallero, che a Sondrio si butta nell’Adda, la Valmalenco si incunea nelle Alpi Retiche e spacca di fatto in due le Alpi del Bernina lasciando a ovest i Monti della Val Bregaglia e ad est il Gruppo dello Scalino ed il Massiccio del Bernina.

La sua storia è stata soltanto lambita dai grandi eventi degli ultimi due millenni: il fattore più importante, che nei secoli attrasse nella valle eserciti, religiosi e barbari, è stato il Passo del Muretto, posto a quota 2.562 metri, che collegava i Grigioni (oggi Svizzera) con la Valtellina e la Pianura Padana. Per il resto, se oggi è un ricco bacino turistico, la Valmalenco ha un passato remoto ben più triste fatto di catastrofi (per lo più alluvioni del Mallero), peste (un’ondata tra il 1500 e il 1600 uccise 1000 persone su 2mila nella valle e 110mila su 150mila in tutta la Valtellina) e lotte religiose che portarono alla caccia alle streghe durante il periodo dell'Inquisizione e alle rivolte contro il dominio dei Grigioni. Dal 1500, infatti, la Valtellina era soggetta al cosiddetto Stato delle Tre Leghe (l'attuale Cantone dei Grigioni, che a quel tempo era alleato della Confederazione Elvetica pur non essendone ancora uno Stato membro).

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Oggi, come detto, la Valmalenco è una delle principali “attrazioni” delle Valtellina, ricca di fauna e di flora protetta, è una valle che si sviluppa partendo da Sondrio e cambia ripetutamente volto: prima con i vigneti e i terrazzamenti tipici di questa zona, poi con un ambiente di media montagna, infine con un paesaggio tipicamente alpino che attira gli appassionati di trekking d’estate e di sci d’inverno.

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