di Luca Veronese
Gli abitanti di Kharkiv, colpiti dai bombardamenti e rimasti senza alettricità come altri 10 milioni di ucraini, ricevono un pasto caldo distribuito dalle autorità municipali nel punto Nezlamnosti
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«In Ucraina servono con urgenza generatori elettrici. L’inverno è un’arma potentissima dentro a questa guerra, gli attacchi continui alle infrastrutture energetiche e idriche mettono a rischio la sopravvivenza stessa delle persone in Ucraina, soprattutto delle persone più vulnerabili: stimiamo che per affrontare il freddo serviranno 20mila generatori elettrici e il nostro appello va alle aziende italiane che li producono, perché ci aiutino a trovare questi generatori indispensabili per l’emergenza di questi mesi».
Giovanna Li Perni, responsabile di Unhcr Italia per la raccolta fondi dalle aziende, spiega con i numeri la gravità della situazione: «In Ucraina dall’inizio della guerra - dice - un terzo dei residenti sono stati costretti a lasciare le proprie case. Oltre 7,8 milioni di persone sono scappate all’estero, in tutta Europa, mentre altri 6,5 milioni risultano tuttora sfollati all’interno dei confini nazionali».
A causa dei continui bombardamenti e del freddo sempre più intenso la situazione diventa ogni giorno più difficile: «Almeno dieci milioni di persone vivono senza energia elettrica, quindi senza riscaldamento e senza acqua, soprattutto nelle regioni meridionali di Kherson, Kharkiv, Zaporizhzhia. Famiglie con bambini e anziani in grave difficoltà che si arrangiano come possono in case danneggiate o in centri di accoglienza come palestre, scuole, stadi».
L’Unhcr, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, sta per questo creando degli heating point, dei punti di riscaldamento: nelle scuole, negli edifici pubblici, nei centri che già accolgono gli sfollati, i generatori elettrici saranno utilizzati per riscaldare ma anche per permettere alle persone di cucinare qualcosa di caldo o di ricaricare i cellulari. «Abbiamo un bisogno disperato di questi generatori: non si trovano nel mercato locale - aggiunge Li Perni - e nemmeno nei Paesi confinanti, per questo ci rivolgiamo ai produttori italiani: bastano generatori da 10-30 Kw per aiutare la popolazione ed evitare che si muoia letteralmente per il freddo come purtroppo è accaduto già in altre guerre. Il trasporto in Ucraina non è un problema, il problema sono la guerra e il gelo con le temperature che resteranno sotto lo zero almeno fino ad aprile».
Sono tre le linee di intervento predisposte dall’Unhcr in Ucraina. La prima riguarda il sostegno con attrezzature e materiale di prima necessità, come letti e coperte, ai centri per gli sfollati. C’è poi l’assistenza economica diretta alle famiglie più in difficoltà, con l’erogazione di denaro attraverso gli sportelli postali. Vengono inoltre forniti materiali - come legname, finestre, vetri - per riparare case, scuole, ospedali. «L’emergenza però è l’inverno, per affrontarlo - ribadisce Li Perni - servono i generatori elettrici».
Per informazioni sulle donazioni dei generatori si prega di contattare:
filantropia@unhcr.org
06.80212435
Luca Veronese
redattore
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