di Luca Tremolada
Cina, con la stretta sui videogame addio a Fortnite
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Da oggi i server che ospitano Fortnite non saranno più accessibili dalla Cina. Gli utenti del popolare videogame online sviluppato da Epic Games hanno confermato l’inaccessibilità al server. Epic Games insomma ha staccato la spina. Fortnite, è bene ricordare, non era mai stato ufficialmente approvato dalle autorità cinese che controllano la commercializzazione dei giochi. Aveva un nome diverso (Fortess Night), alcune skin erano vietate e non erano consentite microtransazioni, cioè la possibilità di fare acquisti all'interno del gioco perché considerate potenzialmente pericolose per gli utenti. Alcuni costumi dei personaggi, per esempio, sono stati ritoccati dalle autorità cinesi. Per esempio, i teschi sono stati cancellati e anche la narrazione sulla formazione del mondo di Fortnite non è la stessa della versione occidentale del gioco. Insomma Fortnite in Cina non era quello progettato dai game designer di Epic Games. Tuttavia, non è per questo che se ne sono andati.
Il controllo sulle microtransazioni per un gioco free-to-play come Fortnite è essenziale per fare quadrare i conti. Inoltre, fin dall’inzio l’avventura del battle royale più famoso dell’industria videoludica non era partito con il piede giusto. Ricordiamo introdotto tre anni fa grazie a un accordo con tra la società cinese Tencent e la stessa Epic Games senza quindi un pieno avallo da parte del Governo che recentemente, ricordiamo, ha diffuso anche nuove linee guida sull'uso dei videogiochi, che sono un ulteriore ostacolo per i produttori di videogiochi nazionali e internazionali. Per chi ha meno di 18 anni è ora vietato giocare ai videogiochi per più di tre ore alla settimana (e comunque solo dalle 8 alle 9 di sera di venerdì, sabato e domenica, e nei giorni festivi). Il partito comunista cinese questa estate ha lanciato una crociata per contenere la dipendenza dei più giovani dai videogiochi attuando oltre una stretta sul consumo anche regole più stringenti sui giochi che potranno essere giocati.
Nelle settimane scorse non solo Epic Games ha spento i server. Yahoo Inc.
ha annunciato la decisione di ritirarsi dalla Cina, citando un “ambiente commerciale e legale sempre più impegnativo”. La società ha affermato che i suoi servizi non saranno più accessibili dalla Cina continentale a partire dal primo novembre: “Yahoo rimane impegnata nei diritti dei nostri utenti e in un Internet libero e aperto. Ringraziamo i nostri utenti per il loro supporto”, si legge in una nota. Yahoo è la seconda grande azienda tecnologica Usa nelle ultime settimane a ridurre le sue operazioni in Cina, dopo LinkedIn di Microsoft.
Luca Tremolada
Giornalista
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