di Rita Fatiguso
(Afp)
3' di lettura
Finita l’era del consumo illimitato di energia, la Cina chiede ai cittadini e alle aziende di risparmiare e di avere pazienza davanti ai tagli improvvisi di corrente. Colpa degli obiettivi draconiani carbon free, del costo delle materie prime o della razionalizzazione delle risorse (o per tutti e tre questi motivi), in questi giorni si toccano con mano gli effetti dell’avviso della NDRC, la Commissione Nazionale per lo sviluppo e le riforme, che a metà agosto ha chiesto a importanti centri industriali del Paese, tra cui quelli dello Jiangsu, Guangdong e Hubei, di limitare i consumi di energia. A qualsiasi costo.
Fabbrica a Dongguan
I tagli arrivano all’improvviso, ammettono imprenditori dell’area di Suzhou, tra le più avanzate della Cina. Arrivano quando meno te l’aspetti e non riesci a organizzare più la produzione, i turni, gli inventari. Arrivano anche limiti di utilizzo sui 40 chilowattori assolutamente inadeguati a garantire la normale attività delle aziende.
Così è anche nelle province del Nord-Est, che si prepara a un inverno molto freddo, avvisi molto stringati affissi ai cancelli delle fabbriche illustrano la filosofia dei tagli e invitano a consumare meno.
Ma la musica non cambia nemmeno a Sud, nel GuangDong, colpito da un’ondata anomala di calore che ha spinto le autorità locali a intervenire in maniera ancor più pesante.
A Dongguan si sono ritrovati a dover fare a meno dell’elettricità, tagliata dal 25 al 28 settembre, tutti i giorni dalle 8 del mattino a mezzanotte, il che ha spinto molte aziende a fare i turni di notte.
In altre aree del Paese le aziende hanno negoziato con i governi locali. Nello Jiangsu hanno concordato di ridurre il consumo di elettricità di almeno il 10%-30%, pur di continuare a operare senza interruzioni.
Il presidente cinese Xi Jinping ha appena dichiarato all’Assemblea generale delle Nazioni Unite che la Cina non costruirà più centrali elettriche alimentate a carbone. L’obiettivo finale del Paese è raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060.
Tocca alle aziende in Cina pagare un alto prezzo per tener fede a questo impegno. Alcune aziende si stanno organizzando perchè i dipendenti lavorino un tot di ore in più durante la Golden Week a partire dal 1 ottobre per compensare la perdita di capacità produttiva del mese di settembre. I tagli di corrente arrivano mentre la Cina porta avanti i suoi obiettivi per lottare contro il cambiamento climatico: le emissioni di carbonio raggiungeranno il picco entro il 2030 poi saranno eliminate entro il 2060.
Misure drastiche che hanno già colpito Apple, Tesla, Microsoft, HP e Dell, oltre a interrompere la produzione dei principali fornitori di packaging e test di chip al mondo come Qualcomm, Nvidia e Intel.
Le aziende tecnologicamente più avanzate, dai produttori di chip e componenti agli assemblatori, avvertono: un’ulteriore interruzione dell’energia in ottobre creerebbe effetti a catena su tutta la catena di approvvigionamento, quello da settembre a novembre è tradizionalmente il periodo più intenso per i produttori di tecnologia che producono elettronica per le festività natalizie.
ASE Technology Holding, il più grande fornitore di servizi di confezionamento e test di chip al mondo e fornitore di Apple, Qualcomm, Nvidia e MediaTek, ha dichiarato di aver rispettato le politiche di risparmio energetico del Governo, ma di aver organizzato le spedizioni in anticipo per mitigare l’impatto sui clienti.
King Yuan Electronics ha confermato probabili ritardi nella fornitura di servizi perchè il principale fornitore di servizi di test dei chip deve operare a scartamento ridotto. Il principale assemblatore di iPhone Pegatron, che gestisce enormi siti di produzione sia a Kunshan che a Suzhou, ridurrà il suo consumo di energia non essenziale per limitare il consumo complessivo di elettricità almeno del 10 per cento.
Un’anomala ondata di calore ha costretto la più attiva provincia cinese a prendere provvedimenti per limitare il consumo di energia elettrica. Il governo del Guangdong ha invitato industrie e famiglie a tagliare l’uso dell’elettricità dopo una crisi energetica causata da temperature superiori alla norma. Uffici, centri commerciali e hotel devono ridurre il carico di energia durante le ore di punta, l’avviso è sull’account ufficiale Wechat della Commissione provinciale per lo sviluppo e la riforma del Guangdong.
La domanda di energia elettrica aumenta in questo periodo dell’anno in coincidenza con gli ordini di esportazione di settembre e di ottobre.
Queste restrizioni sono state introdotte in seguito all’avvertimento di Pechino che avrebbe inflitto punizioni più severe alle province che non rispettano gli obiettivi annuali di riduzione del consumo energetico e di riduzione del carbonio.
Rita Fatiguso
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy