di Corrado Poggi
(IMAGOECONOMICA)
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Si rafforza ulteriormente la fiducia degli operatori di borsa circa le prospettive dei mercati nei prossimi mesi. E’ quanto emerge dal sondaggio di maggio condotto da Assiom Forex fra i suoi associati in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor. Secondo la stragrande maggioranza degli operatori, infatti, gli indici manterranno le posizioni attuali o metteranno a segno ulteriori rialzi. Nello specifico per il 41% degli operatori i mercati registreranno ulteriori rialzi che per il 4% saranno in doppia cifra. Un mese fa la previsione di rialzi era condivisa dal 38% degli operatori con un 5% di super-ottimisti. Per effetto del maggiore ottimismo cala, di conseguenza, il campione di quanti si attendono mercati stabili, una definizione che contempla rialzi sia al rialzo che al ribasso del 3%: in maggio sono il 46% contro il 48% di un mese. Per l’87% degli operatori, dunque, i mercati rimarranno stabili o realizzeranno rialzi: ad aprile questo dato complessivo era all’86% mentre a marzo era ben lontano al 70%. Pressoché stabile, infine, la percentuale di quanti intravedono ribassi: Sono il 13% (con un 2% di super-pessimisti) contro il 14% di aprile. “La resilienza mostrata dalla nostra economia e dai bilanci delle società che hanno saputo gestire abilmente la difficile congiuntura ancora in corso ha rappresentato un banco di prova cruciale nel testare livelli di mercato crescenti – spiega il presidente di Assiom Forex Massimo Mocio -. Questo elemento, insieme alla fiducia nella capacità di ripresa globale (che scontava forse un eccesso di pessimismo nei mesi scorsi) spiega il rafforzamento del sentiment degli operatori dei mercati finanziari, che nelle rilevazioni di maggio si mostrano più ottimisti del mese precedente. L’87% degli intervistati, infatti ritiene che, per quanto ad un ritmo più moderato, le Borse possano proseguire la loro crescita anche nei prossimi mesi.
Un euro solidamente arroccato sulle attuali posizioni nei confronti del dollaro ma anche in grado di mettere a segno ulteriori rialzi. E’ lo scenario contemplato dalla stragrande maggioranza degli operatori di mercato. Secondo un cumulativo 93%, infatti, l’euro o rimarrà stabile rispetto al greenback (il 54%, contro il 38% di un mese fa) o scalerà ulteriori soglie, un’opinione condivisa dal 39% di quanti hanno preso parte al sondaggio (ex 38%). Precipita di conseguenza nel mese il campione di quanti vedono invece un indebolimento della divisa unica rispetto al dollaro: sono il 7% contro il 24% di un mese fa. “Il cambio eurodollaro sembra ormai arrivato ad un livello che esprime equilibrio e dal quale per il 93% degli intervistati difficilmente si tornerà indietro – spiega Mocio -. A sostenere le quotazioni della moneta unica sono soprattutto le conferme sulle politiche restrittive e di rialzo dei tassi della Banca Centrale Europea, previste in continuità di qui a fine anno”.
La resilienza dimostrata sin qui dall’economia e i primi segnali di un deciso rallentamento dell’inflazione lasciano ben sperare per l’andamento del mercato dello spread nei prossimi mesi. Secondo l’81% degli operatori, infatti, lo spread – che oggi ha aperto a 173 punti - è destinato a mantenere saldamente le posizioni attuali senza sforare in modo stabile quota 200 punti. Nello specifico per il 74% degli operatori (da 57% ad aprile) il differenziale resterà fra i 150 e i 200 punti mentre per il 5% scenderà fra i 100 e i 150. Per un ulteriore 2% è invece possibile una discesa sotto quota 100 punti. Scende al contempo al 19% dal 33% di un mese il campione di quanti ritengono possibile un balzo dello spread nei prossimi mesi. Di questo campione, il 17% vede lo spread fra i 200 e i 250 punti mentre per un ulteriore 2% è possibile uno sforamento di quota 250 punti. “Non si registra alcun timore particolare riguardo il differenziale di rendimento tra Btp e Bund, che la maggior parte degli operatori ritiene possa collocarsi all’interno della forchetta 150-250 punti – spiega Mocio - . L’Italia da inizio 2023 sta registrando infatti performance positive e persino migliori di altri Paesi europei e per il momento l’intesa con l’Europa sembra funzionare”.
Nessuna tregua in vista fino a dopo l’estate con un’alta probabilità di nuovi rialzi dei tassi in autunno. Secondo il 57% degli operatori, infatti, l'economia dell'eurozona sta tenendo meglio del previsto e l'inflazione pur in rallentamento rimane lontana dal target. Una posizione rafforzata ulteriormente ieri dalle parole della presidente Christine Lagarde che ad Hannover ha utilizzato l’immagine di un aereo per dire che la Bce è vicina a raggiungere l’altezza di crociera e ora può salire ulteriormente ma con minore rapidità, dunque aprendo a nuovi rialzi dei tassi ma di entità più modesta, ovvero 25 punti base come l’ultimo annunciato a maggio. Secondo il rimanente 43% invece i tassi sono già entrati in territorio restrittivo e con i prossimi rialzi di giugno e luglio la manovra giungerà a conclusione perché l'inflazione è in fase di rallentamento. “Pronti a metabolizzare nuovi rialzi dei tassi – conclude Mocio - gli intervistati ritengono che la Bce non cambierà politica monetaria entro l’estate e, anche a fronte di un miglioramento dei dati congiunturali, proseguirà nella stretta monetaria così come recentemente confermato da Christine Lagarde”.
Corrado Poggi
Redattore Radiocor
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