di Maria Adelaide Marchesoni
2' di lettura
Il Museo Madre di Napoli è alla ricerca di un nuovo direttore. Si è chiuso lo scorso 21 novembre il bando per partecipare alla selezione indetto dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee che prevede un contratto a tempo determinato della durata di tre anni con una retribuzione annua lorda di 80 mila euro. Il nuovo direttore sarà scelto tra una rosa cinque candidati selezioni dopo la prima scrematura delle application che avranno un colloquio finale con la commissione esaminatrice composta da Angela Tecce (presidente, Fondazione Donna Regina), Maria Letizia Magaldi (vicepresidente, Fondazione Donnaregina), Achille Bonito Oliva (consigliere della Fondazione Donnaregina), Adam Weinberg (Alice Pratt Brown Director, Whitney Museum of American Art) e Anna Mattirolo (storica dell'arte contemporanea). I cinque candidati sono Lorenza Baroncelli, Maria Chiara Bertola, Antonio Cataldo, Eva Elisa Fabbris e Milovan Farronato. Il nuovo direttore succederà così a Kathryn Weir, giunta a Napoli – dalla direzione del Départment du Développement Culturel del Centre Pompidou di Parigi – nel gennaio del 2020, succedendo a sua volta ad Andrea Viliani.
La realtà museale è fortemente dipendente dai contributi pubblici e per la gestione 2022 sono attesi contributi dalla Regione Campana per 4,7 milioni senza i quali non sarebbe possibile svolgere l'attività operativa e sostenere anche alcune spese di manutenzione straordinaria. I contributi coprono le spese di funzionamento e la produzione di mostre in programma nel 2022.
Il bilancio 2021 si è chiuso con un avanzo di gestione di 213.120 euro (63.569 euro nel 2020) risultato di “un'attenta gestione dei costi, della realizzazione dei progetti e dell'ottenimento dei contributi di sostegno straordinari per l'emergenza Covid” così nella nota integrativa. Il patrimonio netto per effetto del risultato e degli avanzi di gestione degli anni precedenti è pari a 4,79 milioni (in crescita rispetto 4,43 milioni del 2020), di cui il Fondo di dotazione ammonta a 250mila euro e il Fondo Opere a 2,63 milioni di euro al quale va sommato il Fondo Donazione opere da privati per 1,520 milioni di euro.
Nel corso del 2021 il Museo Madre ha beneficiato dell'acquisizione di alcune opere prodotte o presentate nell'ambito delle edizioni 2020 dei bandi Italian Council e Cantica 21 entrate a far parte della collezione. Tra queste «The Parents Room» di Diego Marcon, «Mind the gap» di Paolo Puddu e «The Polar Silk Road, Rasna?» di Elena Mazzi.
Inoltre, attraverso il bando Pac è entrata a far parte della collezione l'opera «Alhassan Zepligu 2015-2020» dell'artista africano Ibrahim Mahama (Tamalem Ghana 1987) realizzata a seguito di una residenza dell'artista presso il museo. A fine 2021 la collezione iscritta in bilancio aveva un valore di 4,154 milioni di euro (4 milioni nel 2020).
La gestione del museo Madre è totalmente dipendente dai contributi delle istituzioni pubbliche che a fine 2021 ammontavano a 3,4 milioni di euro e derivano in prevalenza dalla Regione Campana. Non è stata sviluppata un'attività dedicata al fundraising. I costi operativi assorbono 3,2 milioni che insieme agli oneri finanziari portano ad un avanzo di gestione di 231mila euro.
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy