di Maurizio Caprino e Antonio Larizza
(IMAGOECONOMICA)
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Torna l’ecobonus per le due ruote. Alle ore 10 di oggi, giovedì 13 gennaio, è stata riattivata dal ministero dello Sviluppo economico (Mise) la piattaforma ecobonus.mise.gov.it, attraverso cui i concessionari potranno prenotare gli incentivi destinati all’acquisto di moto e scooter elettrici o ibridi.
Secondo quanto comunicato dal ministero per lo Sviluppo economico, lo stanziamento complessivo per l’incentivo è di 150 milioni di euro, pari a 20 milioni per ciascun anno dal 2021 al 2023 e 30 milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026.
La dote è stata stanziata per tutto questo periodo dalla legge di Bilancio 2021.
Il contributo è rivolto a tutto coloro che acquisteranno, entro il 2026, un veicolo elettrico o ibrido nuovo delle categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7e - che includono i ciclomotori, i motocicli (compresi i tricicli e i sidecar) e i quadricicli (sia quelli leggeri sia quelli “ordinari”) - senza limiti di potenza.
Il bonus viene erogato anno per anno. Quindi ad oggi è disponibile la quota di 20 milioni stanziata per il 2022. Se venisse esaurita, si dovrebbe attendere il ripristino automatico, che avverrà in automatico a gennaio 2023 con l’arrivo delle risorse destinate a quest’ultimo anno (salvo che la legge di Bilancio 2021 venga nel frattempo modificata cancellando il bonus, riducendolo o aumentandolo).
Tuttavia, per quello che è l’attuale livello del mercato (che è in crescita molto buona, ma senza picchi clamorosi), non pare molto probabile che le risorse si esauriscano prima di fine anno. E, se ciò accadesse, non si potrebbe scartare l’ipotesi di un rifinanziamento per far ripartire l’erogazione già nel 2022.
L’importo dell’incentivo verrà calcolato sulla percentuale del prezzo di acquisto e sarà pari al 30% per gli acquisti senza rottamazione e 40% per gli acquisti con rottamazione. È previsto un tetto massimo, diverso se l’acquisto è fatto senza o con rottamazione, pari, rispettivamente a 3.000 e 4.000 euro.
Lo sconto viene riconosciuto dal rivenditore direttamente al momento dell’acquisto. Ciò si traduce in una prenotazione che, appena firmato il contratto, viene inserita dal concessionario nella piattaforma informatica del Mise e va a decurtare la dote rimasta nel fondo a quel momento del valore del bonus relativo a quell’acquisto.
Così viene aggiornato il tempo reale il contatore delle risorse residue, consultabile da tutti all’indirizzo web ecobonus.mise.gov.it.
La moto o lo scooter che si intende rottamare deve rispettare determinati requisiti. In particolare, deve appartenere alla categoria L e deve essere omologato in una delle classi di emissioni inquinanti tra Euro 0, 1, 2 o 3. Sono quindi esclusi quindi gli esemplari più recenti e meno inquinanti.
Inoltre, il mezzo da rottamare deve essere intestato da almeno 12 mesi all’acquirente della nuova moto o a uno dei suoi familiari conviventi.
Se si tratta di un ciclomotore, esso deve essere in regola con l’obbligo di targatura, che fu introdotto quando i motorini più anziani erano già circolanti e quindi comportò la necessità di registrare alla Motorizzazione gli esemplari già esistenti. In altre parole, chi ha un vecchio motorino inutilizzato da anno e per questo mai targato non può ottenere il bonus rottamandolo così com’è.
Non c’è alcun limite sul tipo di veicolo rottamabile, sempre nell’ambito della categoria L. Per esempio, si può rottamare un vecchio motorino (che appartiene alla “sottocategoria” L1e) per acquistare uno scooter o una moto (che sono entrambi classificati come L3e).
Maurizio Caprino
vicecaposervizio
Antonio Larizza
giornalista
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