di Riccardo Ferrazza
La corsa alla presentazione delle liste elettorali
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Michela Vittoria Brambilla, deputata con il 99,2% di assenze nella legislatura: ricandidata. Antonio Angelucci, presente ad appena 379 votazioni alla Camera su un totale di 11.707: ricandidato. Vittorio Sgarbi ha disertato l’81,2% dei voti nell’Aula di Montecitorio: ricandidato. Matteo Renzi, leader di Italia viva e frequentatore poco assiduo di Palazzo Madama (ha saltato quasi la metà delle votazioni ma in un caso su cinque risultava in missione): «Guiderò la lista al Senato in Lombardia, Toscana e Campania» ha annunciato.
Premessa per leggere correttamente i numeri presi da Openpolis, la fondazione che monitora l’attività di deputati e senatori: «Con assenza - si legge nel sito - si intendono i casi di non partecipazione al voto: sia quello in cui il parlamentare è fisicamente assente (e non in missione) sia quello in cui è presente ma non vota e non partecipa a determinare il numero legale nella votazione. Purtroppo attualmente i sistemi di documentazione dei resoconti di Camera e Senato non consentono di distinguere un caso dall’altro».
Anche con questa precisazione è evidente chi siano i campioni dell’assenteismo della legislatura ormai conclusa. Gli stessi che puntano a riavere quel seggio così poco frequentato e che hanno la quasi certezza di mantenere il proprio status di parlamentare nonostante la drastica riduzione dei posti. È il caso di Brambilla, ex ministro del Turismo del governo Berlusconi, residente a Calolziocorte (provincia di Lecco) e rientrata tra i 15 uninominali “garantiti” da Fratelli d’Italia a Noi moderati: catapultata in Sicilia, nell’uninominale di Gela. «Candidata indipendente, al servizio dell’intera coalizione di centrodestra, in rappresentanza del mondo ambientalista e animalista» ha dettato la deputata uscente per ringraziare dell’opportunità. Per lei 11.612 assenze su 11.707 votazioni. Se fosse rieletta per lei sarebbe la quarta legislatura consecutiva.
Anche l’editore di Libero e imprenditore del settore sanitario (è patron delle cliniche nel centro Italia) Antonio Angelucci, classe 1944, tornerà in Parlamento ma non più sotto le insegne di Forza Italia: ha scelto la Lega per la quale correrà nel Lazio. Alla Camera Angelucci (uno dei parlamentari più ricchi: nell’ultima dichiarazione dei redditi aveva un imponibile di 3,75 milioni di euro) non si è quasi mai visto. Non è una novità: nella legisltaura precedente (2013-2018) era lui il deputato più assente.
Vittorio Sgarbi - quarto deputato assenteista con un tasso di assenze sopra l’80% - si candida con Noi Moderati nel collegio uninominale del Senato a Bologna (sfiderà Pier Ferdinando Casini). Tra i ricandidti uscenti compare anche Marta Fascina, compagna del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, con una partecipazione ad appena un quarto delle votazioni: schierata in Lombardia, Campania, Sicilia, riavrà certamente il suo posto a Montecitorio.
Nell’altro ramo del Parlamento, tolti i senatori a vita, spiccano per basso numero di presenze l’ex premier Matteo Renzi (46,2% di assenze ma spesso impegnato in missione), la senatrice di +Europa Emma Bonino (40% di assenze, sarà candidata nel collegio uninominale di Roma contro Carlo Calenda). Nella parte alta della graduatoria dell’assenteismo c’è Stefania Craxi: la figlia dello storico leader del Psi Bettino Craxi, senatrice di Forza Italia e presidente della Commissione esteri a Palazzo Madama, è risultata assente a un terzo delle votazioni. La coalizione di centrodestra la candida nel collegio uninominale di Gela e correrà di sotto le insegne di Forza Italia in Lombardia.
Riccardo Ferrazza
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