di Andrea Gagliardi
I dati dei vaccinati all’8 ottobre 2021
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La Sicilia torna in zona “bianca” dopo sei settimane di fascia gialla segnate dall’obbligo di mascherine anche all’aperto. Il passaggio avverrà a partire da sabato 9 ottobre, quindi con due giorni in anticipo rispetto alla tradizionale data di lunedì per i cambi di colore. Il ministro della Salute Roberto Speranza, dopo la cabina di regia che ha esaminato il tradizionale report settimanale dell’Iss con l’andamento di contagi e ricoveri, ha firmato l’apposita ordinanza. L’anticipo al sabato è una conseguenza delle nuove regole in vigore che prevedono per il passaggio di colore non più due monitoraggi consecutivi ma «quattordici giorni» in uno «scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive». E la Sicilia ha parametri da zona bianca già da giovedì 23 settembre.
Il monitoraggio di venerdì 8 ottobre ha certificato lo scenario da zona bianca ormai consolidato in Sicilia, anche se la regione resta all’ultimo posto per vaccinazioni: solo il 71,9% della popolazione over 12 è immunizzato rispetto a una media nazionale che sfiora l’80 per cento. Il tasso di ricoveri di pazienti Covid è sceso però ormai abbondantemente sotto la soglia limite (10%) nelle terapie intensive (siamo al 5,4%). Stesso trend positivo nei reparti ordinari (9,9% rispetto a una soglia del 15%). Non solo. La Sicilia è bianca anche indipendentemente dai parametri dei ricoveri, perché è scesa sotto soglia (50) anche rispetto ai contagi settimanali ogni 100mila abitanti (siamo a quota 47).
In netto miglioramento la situazione in Calabria che tre settimane fa aveva sfiorato la zona gialla. Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è calato al 5,3%. Mentre i ricoveri nei reparti ordinari sono scesi a quota 119: con un tasso di occupazione di posti letti ridotto al 12,3 per cento.
Fuori pericolo da tempo anche la Sardegna, in bilico un mese fa. La regione è scesa a 20 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Ed è ormai stabilmente sotto la soglia critica dei contagi, sia per il tasso di occupazione di posti letto in terapia intensiva (al 7,4%) che nei reparti ordinari (6,2%).
Tra le regioni maggiori, stabile la situazione sia in Lombardia (terapie intensive al 4,1% e reparti ordinari al 5,5%) che nel Lazio (terapie intensive al 4,5% e reparti ordinari al 5,6%).
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