La devastazione per le strade della città ucraina di Bakhmut
Il comandante in capo delle forze armate ucraine, il generale Valerii Zaluzhnyi, ha annunciato su Telegram di aver discusso della situazione a Bakhmut con i generali degli Stati Uniti e dei Paesi Nato. “Prima di tutto, li ho informati della situazione sul campo di battaglia. Mi sono concentrato sulla direzione orientale nel modo più dettagliato. In particolare, sulla situazione a Bakhmut”, ha dichiarato il comandante in capo. “Abbiamo discusso della fornitura di aiuti militari, comprese armi e munizioni, in modo non meno dettagliato. Le questioni relative al rafforzamento della difesa aerea e alla fornitura di armi a lungo raggio rimangono cruciali”, ha aggiunto.
“Potenti esplosioni sono state sentite questa sera a Melitopol, città ucraina del sud, nel luogo in cui si stavano radunando gli occupanti russi”. Lo ha reso noto il sindaco Ivan Fedorov, in esilio, su Telegram. Lo riporta Unian.
Gli Stati Uniti stanno valutando se è possibile integrare gli avanzati missili aria-aria occidentali sui jet ucraini dell’era sovietica. Lo riporta Politico citando alcune fonti, secondo le quali l’ipotesi è quella di verificare se i missili avanzati a medio raggio aria-aria AIM-20, progettati per essere lanciati da jet come gli F-16, possono essere montati sugli esistenti MiG. Se le verifiche avranno successo, gli Stati Uniti potrebbero rafforzare le difese aeree di Kiev.
Il produttore tedesco di armi Rheinmetall ha superato sostanzialmente senza conseguenze un attacco informatico di vasta portata verso i sistemi informatici dell’azienda. Ignoti gli hacker. Solo il sito web del gruppo, che è gestito da un fornitore esterno di servizi, è stato temporaneamente non disponibile. Lo riporta Dpa, citando la stessa azienda. Rheinmetall sta svolgendo un ruolo significativo nel supporto militare tedesco all’Ucraina.
L’obiettivo “è addestrare 30.000 soldati ucraini entro l’anno”. Lo ha detto il presidente della commissione europea Ursula von der Leyen nel corso della sua missione in Canada durante la quale ha incontrato il premier Justin Trudeau. “I due leader hanno riaffermati il loro sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina”, si legge nella dichiarazione congiunta.
Invece di organizzare “fughe di notizie” dall’indagine sul Nord Stream, “l’Occidente deve rispondere alle richieste ufficiali della Federazione Russa”. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, dopo che un articolo del New York Times, citando fonti Usa, sostiene che sia stato un gruppo pro-Ucraina a portare a termine l’attacco contro il gasdotto Nord Stream lo scorso anno.
“Sebbene mi diverta a raccogliere divertenti teorie del complotto sul governo ucraino, devo dire che l’Ucraina non ha nulla a che fare con l’incidente nel Mar Baltico e non ha informazioni sui ’gruppi di sabotaggio pro-Ucraina’”. Lo ha scritto su Twitter il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podolyak, dopo che un articolo del New York Times, citando fonti Usa, sostiene che sia stato un gruppo pro-Ucraina a portare a termine l’attacco contro il gasdotto Nord Stream lo scorso anno.
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Le forze russe avranno la “strada aperta” verso città chiave dell’Ucraina orientale se prenderanno il controllo di Bakhmut. Lo ha sottolineato il presidente Volodymyr Zelensky in un’intervista alla Cnn, difendendo così la sua decisione di mantenere le forze ucraine nella città assediata. “Questo è tattico per noi”, ha detto Zelensky, insistendo sul fatto che i vertici militari di Kiev sono uniti nel concordare di prolungare la difesa della città dopo settimane di furiosa battaglia.
Gli investigatori tedeschi non hanno ancora trovato alcuna prova su chi abbia ordinato e compiuto il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream lo scorso settembre, ma la pista sulla preparazione dell’attacco esplosivo porterebbe “in direzione dell’Ucraina”. Lo scrive Tagesschau, citando una ricerca di Ard, Swr e Zeit.
Secondo le indagini degli inquirenti citate da Tagesschau, il sabotaggio clandestino sarebbe stato compiuto con l’aiuto di uno yacht noleggiato da una società con sede in Polonia, apparentemente a due cittadini ucraini. L’operazione segreta in mare sarebbe stata condotta da una squadra di sei persone: cinque uomini e una donna. Sempre secondo l’ipotesi citata da Ard-Swr-Zeit, il gruppo sarebbe stato composto da un capitano, due sommozzatori, due assistenti subacquei e una dottoressa, che avrebbero trasportato gli esplosivi e li avrebbero piazzati. La nazionalità dei responsabili non è apparentemente chiara.
Il gruppo avrebbe utilizzato passaporti falsi, che sarebbero stati usati, tra l’altro, per noleggiare la barca. Gli investigatori avrebbero però localizzato la posizione dell’imbarcazione nel giorno successivo al sabotaggio nei pressi dell’isola danese di Christians›, a nord-est di Bornholm, vicino al luogo del sabotaggio. L’imbarcazione sarebbe stata poi restituita da chi l’ha affittata e gli investigatori avrebbero trovato tracce di esplosivo sul tavolo della cabina.
Un servizio di intelligence occidentale avrebbe trasmesso già in autunno ai servizi partner europei l’ipotesi che responsabile del sabotaggio del Nord Stream fosse stato un commando ucraino. In seguito, ci sarebbero state ulteriori indicazioni di intelligence che suggerivano la responsabilità di un gruppo filo-ucraino. Come spiega Tagesschau, nonostante la pista porti in Ucraina, non verrebbe esclusa l’ipotesi di un’operazione ’false flag’.
Il governo tedesco ha dichiarato in serata che “il Procuratore generale federale (GBA) sta indagando sulla questione dall'inizio di ottobre 2022. Ha quindi la sovranità sul procedimento. Inoltre, sono in corso indagini sulle esplosioni in Svezia e Danimarca, ciascuna sotto l’egida delle autorità nazionali. Recentemente, pochi giorni fa, Svezia, Danimarca e Germania hanno informato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che le indagini erano in corso e che non c’erano ancora risultati”.
La guerriglia di dissidenti bielorussi che si oppongono al governo di Aleksandr Lukashenko, noti come Bypol, hanno smentito la sua versione dei fatti sul tentativo di sabotaggio dell’aereo russo A-50 nell’aeroporto di Machulishchi. “Non conosciamo la persona di cui ha parlato Lukashenko”, ha detto il leader di Bypol Aliaksandr Azarau, parlando dell’uomo che secondo Lukashenko sarebbe il sabotatore addestrato dall’intelligence di Kiev. “Non c’è stato alcun coordinamento con gli ucraini durante questa operazione”, ha detto Azarau in un’intervista ad Associated Press. Bypol aveva rivendicato la responsabilità dell’attacco settimana scorsa. “Le persone coinvolte nell’attacco sono cittadini bielorussi”, ha aggiunto, “sono tutti partiti all’estero e sono al sicuro”. Secondo Azarau, “Lukashenko ha qualcosa da temere”.
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Le forze ucraine hanno rivendicato di aver ucciso 244 russi e averne feriti altri 315 oggi a Bakhmut. Il dato, scrive Ukrainska Pravda, è stato reso noto da Serhii Cherevatyi, portavoce della sezione orientale delle forze armate ucraine, che ha parlato anche di 16 attacchi russi contro i difensori della città. I russi stanno ora cercando nuove riserve, “hanno già dispiegato gli istruttori, chi era nei posti di comando”, ha aggiunto il portavoce. Oltre ai mercenari della Wagner, ha proseguito, sono stati schierati soldati regolari, unità di fanteria e aerotrasportate, così come di artiglieria e aviazione. Il compito dei difensori ucraini a Bakhmut, ha spiegato, è di “esaurire il potenziale di combattimento del nemico”, mentre si aspettano rinforzi, ora in addestramento per imparare l’uso di nuovi equipaggiamenti.
“Il parlamento svedese prenderà una decisione sulla questione dell’adesione Nato entro un paio di settimane. E a quel punto, saremo completamente pronti per entrare nella Nato non appena Ungheria e Turchia avranno ratificato, il che significa che la Svezia si muoverà allo stesso ritmo della Finlandia. Questa informazione è stata condivisa anche con gli amici finlandesi”. Lo ha detto il premier svedese, Ulf Kristersson, in conferenza stampa con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in visita in Svezia.
“Sull’incidente al Nord Stream ci sono tre inchieste in corso, ancora non si è arrivati ad una conclusione, aspettiamo la fine delle indagini”. Lo ha detto il portavoce per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, a proposito della notizia del New York Times che sarebbe stato un gruppo pro-Ucraina a sabotare il gasdotto l’anno scorso. “A quanto ne sappiamo, come ha detto già il presidente Biden, è stato un sabotaggio”, ha aggiunto.
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In Germania il numero di studenti provenienti dall’Ucraina ha continuato a crescere negli ultimi mesi. Attualmente sono oltre 200.000 i bambini ucraini iscritti nelle scuole tedesche. Gli stati federali hanno segnalato 206.015 bambini nell’ultima settimana, come riportato dalla Conferenza dei ministri dell’Istruzione (Kmk) a Berlino. Rispetto alla settimana precedente, il numero è aumentato di 1778 studenti.
Centotrenta prigionieri di guerra ucraini sono stati liberati e rimpatriati in uno scambio di prigionieri con la Russia. Lo ha annunciato su Twitter Andriy Yermak, capo dell’Ufficio della presidenza ucraina, affermando che ’’siamo riusciti a riportare a casa 130 dei nostri. Sono orgoglioso dell’intero team che ha lavorato a lungo e duramente su questo scambio”.
È stato un gruppo pro-Ucraina a sabotare i gasdotti Nord Stream lo scorso anno. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti americane, secondo le quali non ci sono indicazioni che il presidente Volodymyr Zelensky e la sua squadra di governo fossero coinvolti nell’operazione.
Le nuove informazioni di intelligence costituiscono il primo indizio noto riguardo alle responsabilità dell’attacco al gasdotto che collega la Russia all’Europa occidentale, che da mesi sta suscitando una ridda di supposizioni e accuse reciproche tra Mosca ed Occidente. Le fonti citate dal New York Times fanno supporre che i responsabili siano oppositori di Vladimir Putin. Ma non ci sono indicazioni sui membri del gruppo o sui loro finanziatori. Non vengono date neanche indicazioni sul come siano state raccolte queste prove.
Per approfondire: Nord Stream, danni «senza precedenti». L'ipotesi del sabotaggio. Vola il prezzo del gas
Il Consiglio dei ministri ucraino ha approvato un meccanismo di evacuazione forzata dei bambini dalle zone di combattimento attivo. Lo riferisce Ukrainska Pravda, spiegando che al momento i criteri stabiliti si applicano solo alla città di Bakhmut. I minori che dovranno essere evacuati saranno accompagnati da un genitore o un tutore. “E’ dovere del governo proteggere la vita e la salute dei minori”, ha detto la vice premier Iryna Vereshchuk, sottolineando che “se gli adulti non sono in grado di occuparsi della sicurezza dei minori, lo deve fare il governo”. In precedenza Vereshchuk ha detto oggi che a Bakhmut sono rimasti circa 4mila civili, fra cui almeno 38 minori.
Il capo dei mercenari della Wagner, Yevgeny Prigozhin, torna ad attaccare il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu e afferma che a Bakhmut combattono fra i 12mila e i 20mila soldati ucraini. Lo riferisce la Cnn. Interrogato dai giornalisti sul suo canale Telegram sull’affermazione di Shoigu che in febbraio le forze russe hanno ucciso 11mila ucraini a Bakhmut, Prigozhin ha ribattuto: “La Wagner ha ucciso circa 11mila persone a febbraio”. “In ogni caso non posso commentare le parole di Shoigu. Non l’ho mai incontrato ad Artemovsk”, ha aggiunto, usando il nome russo di Bakhmut, in una accusa al ministro della Difesa di non essersi mai avvicinato alla linea del fronte.
Secondo Prigozhin, che si è nuovamente lamentato degli scarsi rifornimenti, nell’area di Bakhmut vi sono 12-20mila soldati ucraini. “Lasciateci uccidere con calma quest’orso. Credetemi, sto facendo di tutto, anche se ancora non ci danno munizioni, equipaggiamento militare, armi e veicoli. Le pale, quelle le danno una volta al mese”, ha aggiunto, in un apparente riferimento ad un recente bollettino dei servizi britannici secondo il quale ai russi viene imposto di attaccare gli ucraini armati “solo con fucili e pale”. Prigozhin ha infine detto che gli ucraini “non sono codardi”, ma “muoiono in massa per Bakhmut e si arrendono solo come ultima possibilità”.
Novanta prigionieri russi sono stati liberati dalle autorità di Kiev e sono rientrati in Russia. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca spiegando che “a seguito del processo di negoziazione, 90 militari russi sono stati rimpatriati dal territorio controllato dal regime di Kiev’’, soldati che ’’erano in pericolo di vita durante la prigionia”. Il ministero ha aggiunto che “a tutti coloro che sono stati rilasciati viene fornita la necessaria assistenza medica e psicologica”.
Il governo tedesco ha definito “scioccante” il video della presunta uccisione di un prigioniero di guerra ucraino, che Kiev avrebbe identificato nel soldato della 30esima brigata meccanizzata separata, Tymofii Mykolayovych Shadur. “Se questo è autentico, allora sarebbe un crimine di guerra”, ha sottolineato un portavoce del ministero degli Esteri tedesco, come riporta Tagesschau. Su Internet è circolato un video in cui un uomo in uniforme ucraina viene ucciso a colpi di arma da fuoco da sospetti soldati russi.
La Russia ha subito da 20mila a 30mila perdite nel tentativo di prendere la città di Bakhmut. Lo riporta il Guardian, citando funzionari occidentali che hanno parlato a condizione di anonimato.
Meno di 4.000 civili, tra cui 38 bambini, rimangono nella città assediata di Bakhmut, nell’oblast di Donetsk. Lo ha dichiarato la vice primo ministro Iryna Vereshchuk alla televisione nazionale. Bakhmut, una città industriale con numerose fabbriche in tempo di pace, ospitava 70.000 persone (compresi 12.000 bambini) prima della guerra della Russia in Ucraina.
Kiev respinge le accuse di Minsk sulle presunte responsabilità ucraine nell’attacco del 26 febbraio contro un aereo di ricognizione russo A-50 in una base aerea in Bielorussia. “Dobbiamo chiarire le definizioni. C’è un attacco terroristico quando missili vengono sparati contro le città ucraine dal territorio della Bielorussia. Il sabotaggio c’è quando gruppi sovversivi entrano dal confine bielorusso. L’attacco all’A-50 è un atto anti terroristico condotto, fra l’altro, da partigiani locali”, ha twittato il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. Oggi il presidente bielorusso Alexsandr Lukashenko ha annunciato la cattura del presunto responsabile dell’attacco all’A-50, affermando che è stato addestrato a compiere “attacchi terroristici” dai servizi di Kiev e la Cia. Il leader di Minsk ha attaccato il presidente ucraino Volodymyr Zeelensky dandogli del “bastardo” e accusandolo di aver approvato quello che definisce “un atto di sabotaggio”.
“Una volta pensavo che l’Ucraina avesse bisogno di pace, che Zelensky stesse facendo il tifo per il suo popolo ma tali operazioni non vengono eseguite senza il coordinamento del leader del Paese. Ve lo dico da presidente. Così Aleksandr Lukashenko, presidente della Bielorussia, accusa il suo omologo ucraino di essere stato al corrente del sabotaggio dell’aereo russo A-50 che si trovava nell’aeroporto bielorusso di Machulishchi. Lo riporta l’agenzia Belta.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres incontrerà domani a Kiev il presidente Volodymyr Zelenskiy per discutere dell’estensione dell’accordo con Mosca che consente l’esportazione di cereali ucraini dal Mar Nero. Lo scrive il Guardian. “Il segretario generale è appena arrivato in Polonia diretto in Ucraina”, ha detto oggi il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric, aggiungendo che Guterres discuterà della continuazione dell’accordo “in tutti i suoi aspetti e altre questioni pertinenti”.
Antonio Guterres
«Ho un’enorme richiesta a tutti i giornalisti rispettabili. Smettiamo di correre davanti alla locomotiva e dire che abbiamo preso Bakhmut e cosa succederà dopo». Lo ha scritto su Telegram Yevgeniy Prigozhin, capo del Gruppo Wagner. Prigozhin ha aggiunto una metafora: «In una triste storia su un orso non ucciso, si dice che non condivideremo la pelle, ma nessuno parla delle conseguenze del tentativo di rimuovere questa pelle da un orso ancora vivo. Uccidiamo con calma questo orso. Credetemi, stiamo facendo di tutto per questo, anche se non ci vengono ancora fornite munizioni, equipaggiamento militare, armi e veicoli».
Yevgeny Prigozhin (REUTERS)
I Balcani occidentali «restano una zona complessa» e la Russia rappresenta «una minaccia» per la stabilità della regione, dato che ha «aumentato i suoi sforzi per influenzare l’area con finanziamenti illeciti e metodi ibridi». Lo ha detto il presidente albanese Bajram Begaj nel corso della conferenza stampa dopo l’incontro con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Secondo Begaj la Nato ha un effetto positivo sulla regione e questo lo si vede dal «successo» della missione Kfor in Kosovo.
Il presidente albanese Bajram Begaj ( EPA)
Sono stati arrestati i presunti sabotatori dell’aereo russo A-50 che si trovava nell’aeroporto bielorusso di Machulishchi. Lo ha rivelato il presidente della Bielorussia, Aleksandr Lukashenko, come riporta l’agenzia Belta. Tra gli arrestati anche “un terrorista”, addestrato “dai servizi di sicurezza ucraini e dalla Cia” in “un’operazione contro la Repubblica di Bielorussia alle nostre spalle. È un cittadino russo con passaporto russo e passaporto ucraino”, ha detto Lukashenko.
La Polonia invierà altri carri armati in Ucraina questa settimana: lo ha detto oggi il ministro della Difesa polacco, Mariusz Blaszczak, come ripota il Guardian. “Quattro (carri armati) sono già in Ucraina, altri dieci andranno in Ucraina questa settimana”, ha affermato Blaszczak in una conferenza stampa. La Polonia aveva promesso di inviare a Kiev 14 carri armati Leopard 2.
Secondo il ministro Blaszczak in Polonia sarà anche messo in piedi il servizio per i Leopard (consegnati dalla Polonia e altri paesi) presso l’Officina Bumar a Labedy, nel sud del Paese. Il ministro ha pure accennato al problema dei pezzi di ricambio per i suddetti carri armati e questo sarà il tema del suo incontro con l’omologo tedesco Boris Pistorius in programma a Stoccolma.
Un tribunale di Mosca ha condannato a otto anni e mezzo di reclusione il blogger Dmitry Ivanov per aver criticato l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe: lo riporta Novaya Gazeta citando a sua volta la testata MediaZona. Ivanov, che cura un canale su Telegram chiamato “Protestniy Mgu”, è uno studente di matematica e informatica dell’università Lomonosov di Mosca e ha 23 anni. Le autorità lo hanno incriminato sulla base della nuova legge bavaglio che prevede fino a 15 anni di reclusione per la diffusione di informazioni sull’esercito che dovessero essere ritenute “false” dalle autorità russe.
Il prigioniero ucraino ucciso a sangue freddo dalle forze armate di Mosca è stato identificato. Secondo quanto riportato dall’esercito ucraino su Telegram, “la vittima è Tymofiy Mykolayovych Shadura, un soldato della 30a brigata”, che ha preso parte ai combattimenti nei pressi di Bakhmut, considerato disperso dal 3 febbraio. Secondo alcuni media l’uomo aveva 40 anni
Riviste al ribasso le stime del Pil ucraino: il ministero dell’Economia prevede una crescita dell’1%, in calo rispetto alla precedente stima di +3,2% perché si prevede che le ostilità dureranno “quasi un anno intero”. “L’inflazione è in calo, abbiamo superato il picco, dovrebbe scendere dal 26,6 al 24%”, ha aggiunto il viceministro Serhiy Sobolev citato dai media di Kiev.
“La presa da parte delle truppe russe della città di Bakhmut consentirà ai soldati della Federazione russa di continuare la loro offensiva in profondità nelle difese ucraine”. Lo ha detto il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu durante una videoconferenza con la leadership delle forze armate russe, secondo quanto riporta Tass.
Le autorità di Kherson invitano gli abitanti a lasciare la città utilizzando i bus per l’evacuazione. “I nemici hanno iniziato un bombardamento sistematico e massiccio. La gran parte dei proiettili finisce sulle aree residenziali, vi invitiamo a usare i mezzi di evacuazione per non mettere in pericolo la vostra vita e quella dei vostri cari”, recita un avviso del consiglio municipale pubblicato su Telegram.
Per ogni soldato ucraino ucciso in difesa di Bakhmut, la città sotto assedio nell’Ucraina orientale, le forze russe ne perdono almeno cinque: lo ha dichiarato alla Cnn un anonimo funzionario militare della Nato precisando che si tratta di una stima basata sull’intelligence. Nonostante il rapporto favorevole, il funzionario ha sottolineato che l’Ucraina sta subendo perdite significative nella difesa della città.
Le forze russe controllano circa la metà di Bakhmut. Lo ha sostenuto Yan Gagin, consigliere del capo ad interim dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Denys Pushylin. “La nostra artiglieria, il nostro equipaggiamento e le nostre truppe sono già in città” e “controllano quasi la metà” del suo territorio, ha detto al canale televisivo Rossiya-24.
Non ci sono i prerequisiti per una pace in Ucraina, per passare da una soluzione di guerra a un dialogo che porti a una soluzione diplomatica. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov puntando il dito contro gli Stati Uniti che, ha affermato in conferenza stampa, ’’alimentano il conflitto’’. Secondo Peskov “Washington non vuole la fine di questa guerra, Washington vuole e sta facendo di tutto per continuare questa guerra”. In Ucraina, ha aggiunto citato dalla Ria Novosti, ’’è in corso un’operazione militare speciale, non ci sono prerequisiti per passare a un percorso pacifico. La Russia si sta sforzando di adempiere ai suoi compiti e raggiungere i suoi obiettivi portando avanti ulteriormente una difesa militare”.
L’allarme antiaereo dichiarato questa mattina in tutta l’Ucraina è cessato: lo riporta Ukrainska Pravda.
“La liberazione di Bakhmut continua”. Lo ha detto il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu, aggiungendo che la città nel Donbass ucraino rappresenta una fondamentale linea difensiva per le truppe ucraine e la sua conquista permetterà ai russi di “continuare l’avanzata in profondità nelle difese ucraine”. Lo riferisce l’agenzia Tass.
Nel solo mese di febbraio le forze ucraine hanno perso oltre 11.000 soldati, il 40% in più di gennaio. Lo ha affermato il ministro della Difesa russo Serghei Lavrov citato dalle agenzie russe. Da parte di Kiev, ha affermato Shoigu, c’è “indifferenza verso il suo popolo”, perché “non prende in considerazione le enormi perdite umane per far piacere ai suoi sponsor occidentali”.
La Russia presta “grande attenzione” all’iniziativa di pace della Cina per l’Ucraina, ma ora “non ci sono le condizioni perché la situazione si avvii su un percorso pacifico” e quindi Mosca cerca di raggiungere i suoi obiettivi “continuando l’operazione militare”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dall’agenzia Ria Novosti.
Gli Usa “fanno di tutto per continuare la guerra in Ucraina”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dall’agenzia Ria Novosti.
“Con l’avvicinarsi del vertice Nato di Vilnius, è estremamente importante discutere con i nostri partner dei possibili esiti dell’incontro e concordare le modalità per rafforzare il partenariato pratico e politico Nato-Ucraina e irrobustire ulteriormente il fronte orientale dell’Alleanza. In un contesto di incertezza come quello in cui viviamo, dobbiamo mobilitare gli sforzi transatlantici in nome della vittoria dell’Ucraina e della sicurezza della nostra regione”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, al termine dell’incontro avvenuto nel corso della notte a Washington con il Segretario di Stato statunitense Antony Blinken. Durante l’incontro, i due politici hanno discusso delle esigenze di sostegno a breve e lungo termine per l’Ucraina, del rafforzamento del fronte orientale della Nato, di sicurezza energetica, della risposta transatlantica alla pressione politica ed economica della Cina, così come dei preparativi per il prossimo vertice della Nato a Vilnius.
Le forze russe controllano “quasi la metà” della città di Bakhmut, secondo quanto annunciato da Jan Gagin, consigliere del capo dell’autoproclamata repubblica filorussa di Donetsk, Denis Pusilin. “Le nostre truppe e la nostra artiglieria sono già in città e ne controllano quasi la metà”, ha detto Gagin, citato dall’agenzia Ria Novosti, aggiungendo che è in atto “un ritiro caotico di vari piccoli gruppi” di soldati ucraini, alcuni dei quali si arrendono.
Le forze ucraine hanno probabilmente stabilizzato il loro perimetro difensivo a Bakhmut, dopo le avanzate russe nel nord della città assediata: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence. Il ministero ricorda che intorno al 2 marzo un attacco russo ha distrutto un ponte sull’unica strada asfaltata per i rifornimenti a Bakhmut ancora sotto il controllo ucraino. Attualmente, prosegue, il terreno fangoso sta probabilmente ostacolando le operazioni di rifornimento degli ucraini, che ricorrono sempre più spesso all’uso di piste non asfaltate. I disaccordi pubblici tra il Gruppo Wagner e il Ministero della Difesa russo sull’invio delle munizioni evidenziano le difficoltà di Mosca di sostenere gli alti livelli di personale e di munizioni necessari per avanzare con le tattiche attuali, concludono gli esperti di Londra sottolineando che entrambe le parti stanno subendo pesanti perdite nella città e dintorni.
La strategia Indo-Pacifica degli Stati Uniti è una “versione Asia-Pacifico della Nato”. E’ quanto ha ribadito il ministero degli Esteri cinese Qin Gang, affermando che la strategia forma un “piccolo cerchio” e promuove il “disaccoppiamento” in nome della libertà e dell’apertura, della sicurezza regionale e della prosperità. Nella sua prima conferenza stampa a margine dei lavori annuali del parlamento cinese, il ministro ha osservato che una crisi in stile ucraino non dovrebbe mai ripetersi nell’area Asia-Pacifico. L’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean), inoltre, non dovrebbe diventare uno strumento per un grande scontro tra potenze e l’Asia non dovrebbe mai essere una scacchiera in una nuova Guerra Fredda.
Un’allerta antiaerea è stata dichiarata in tutta l’Ucraina: lo riporta il Guardian.
Le forze armate ucraine hanno ucciso ieri 1.060 soldati russi, un bilancio che porta il totale delle forze di Mosca eliminate nel Paese dall’inizio dell’invasione a quota 154.830: lo ha reso noto lo Stato Maggiore dell’esercito di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano della situazione al fronte, come riporta Ukrinform. L’esercito non specifica quanti uomini russi abbiano perso la vita ieri nella città assediata di Bakhmut, ma nei giorni scorsi il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov aveva detto che le perdite russe ammontano fino a 500 soldati al giorno nella battaglia per la conquista della città strategica nell’est del Paese. Il rapporto dello Stato Maggiore indica inoltre che dall’inizio della guerra la Russia ha perso 303 caccia, 289 elicotteri e 2.095 droni. Le forze di Kiev affermano di aver distrutto anche 3.432 carri armati russi, 2.456 sistemi di artiglieria, 488 sistemi di razzi a lancio multiplo, 253 sistemi di difesa aerea, 873 missili da crociera e 18 navi.
Le forze ucraine hanno respinto 37 attacchi russi la notte scorsa nella zona intorno alla città di Bakhmut, nell’est del Paese: lo ha reso noto lo Stato Maggiore dell’esercito di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano della situazione al fronte, come riporta il Guardian. Nel complesso le truppe russe hanno lanciato nella notte 50 raid aerei e cinque attacchi missilistici, mentre le forze ucraine hanno effettuato 15 attacchi aerei contro le truppe russe, incluso un attacco a un sistema antiaereo. L’esercito di Kiev ha inoltre reso noto di avere abbattuto un aereo SU-25, nove droni Shaheed e altri otto droni russi.
Pechino spera che l’Europa “acquisisca veramente autonomia strategica”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese Qin Gang a Pechino, esortando di fatto il continente europeo a prendere le distanze dagli Stati Uniti. “Le relazioni Cina-Europa non sono dirette, dipendenti o soggette a terzi”, ha affermato Qin a margine della sessione del Congresso nazionale del popolo. “La Cina considera sempre l’Ue come un partner strategico globale e sostiene l’integrazione europea”, ha aggiunto. “Speriamo che l’Europa, dopo aver attraversato il calvario della guerra in Ucraina, impari dal proprio dolore e raggiunga veramente l’autonomia strategica e la stabilità a lungo termine”. “Siamo disposti a lavorare con la parte europea per aderire a un vero multilateralismo, rispetto reciproco e cooperazione vantaggiosa per tutti, superare tutti i tipi di ostacoli e difficoltà e approfondire costantemente il partenariato strategico globale tra Cina ed Europa, in modo da infondere maggiore stabilità, certezza ed energia positiva in un mondo turbolento.”
Il rapporto tra Cina e Russia si basa sui principi “di non alleanza, non confronto e non presa di mira di terze parti”. Il neoministro degli Esteri cinese Qin Gang, nella sua prima conferenza stampa a margine della sessione annuale del parlamento, ha osservato che se i due Paesi “lavorano insieme, il mondo avrà una forza trainante verso il multipolarismo e una maggiore democrazia nelle relazioni internazionali”, mentre “l’equilibrio strategico globale e la stabilità saranno meglio garantiti”. Una relazione che, proprio perché “non minaccia alcun Paese, non è soggetta ad alcuna interferenza o discordia seminata da terzi”.
Gli Stati Uniti cambino approccio nei confronti della Cina o le conseguenze di ulteriori tensioni tra i due Paesi saranno “catastrofiche”. Nella sua prima conferenza stampa, il nuovo ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, lancia un duro monito a Washington, che fa il paio con l’attacco del presidente Xi Jinping all’Occidente “guidato dagli Stati Uniti che reprime” la Cina. “Se gli Stati Uniti non tirano il freno, ma continuano ad accelerare lungo la strada sbagliata, nessun guardrail potrà impedire il deragliamento e ci saranno sicuramente conflitti e scontri”, ha dichiarato Qin a margine della riunione annuale dell’Assemblea del popolo, mettendo in guardia da “conseguenze catastrofiche”.
Zelensky non vuole cedere Bakhmut ai russi e ordina all’Esercito ucraino di trovare “tutte le forze” per difendere la città.
“Il blocco occidentale sta attivamente reclutando hacker-mercenari per eseguire operazioni contro la Russia, coinvolgendo intenzionalmente utenti ordinari di tutto il mondo in questa attività criminale”. Lo ha affermatola rappresentante della Federazione Russa Irina Tyazhlova, intervenendo a una riunione del Gruppo di lavoro aperto delle Nazioni Unite sui problemi di sicurezza nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, citata dalla Tass.
“Crediamo che non sia più un segreto per nessuno ciò che ha dettato i metodici tentativi degli Stati Uniti e dei suoi alleati di promuovere il tema degli ’hacker russi’ e della ’cyberaggressione russa’. Questo viene fatto con l’unico scopo di nascondere la loro proprie azioni distruttive nello spazio dell’informazione”, ha affermato la diplomatica.
“I paesi della Nato si stanno infatti muovendo apertamente verso la militarizzazione dello spazio dell’informazione, costruendo vigorosamente il loro arsenale offensivo, migliorando i metodi di esecuzione degli attacchi informatici - ha sottolineato - Esistono numerose prove documentali di questo, fino alle confessioni pubbliche di funzionari di alto rango nell’effettuare sabotaggi digitali contro la Russia”.
Pechino “non ha fornito armi ad alcuna delle due parti del conflitto ucraino. La Cina non è l’artefice della crisi, né una parte direttamente interessata. Perché minacciare allora le sanzioni alla Cina? Non è assolutamente accettabile”. Il neoministro degli Esteri, Qin Gang, nel suo primo briefing con i media a margine dei lavori parlamentari annuali, ha accennato a “una mano invisibile” che sembra sostenere una crisi prolungata. “E’ una tragedia che poteva essere evitata: la Cina sceglie la pace sulla guerra, il dialogo sulle sanzioni” e la de-escalation all’escalation”, ha notato ancora Qin sul conflitto tra Russia e Ucraina.
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