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Pasquale Bruni accelera sull’espansione all’estero ed entra in Cina

di Marika Gervasio

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Om Tare. Collier con agata bianca della collezione Ton Joli

Om Tare. Collier con agata bianca della collezione Ton Joli

Da gennaio su TMall

7 dicembre 2022
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2' di lettura

Focus Cina per Pasquale Bruni, che da gennaio sbarcherà in Cina su TMall, il marketplace del gruppo Alibaba. Un mercato, quello asiatico, molto importante per l’azienda di alta gioielleria, come racconta il suo direttore commerciale global Roberto Bocus: «In Cina non siamo ancora presenti, ma stiamo lavorando da tempo per essere pronti all’entrata su TMall. Ci aspettiamo in primis di cominciare a costruire una brand awareness che poi ci porterà, al di là delle vendite, ad ampliare la nostra rete distributiva passando quindi dal puramente wholesale a negozi fisici sia diretti che attraverso un distributore. Ma questo si vedrà in futuro». Nella vetrina virtuale il marchio sarà presente con le collezioni più rappresentative, tra cui Giardini Segreti e Ton Jolì, accompagnate da Figlia dei Fiori e Bon Ton.

La presenza su TMall rientra nella più ampia strategia di internazionalizzazione dell’azienda e di sviluppo dei canali di distribuzione attraverso piattaforme online in tutto il mondo. Dopo l’entrata nel canale distributivo online, oltre che fisico, dell’americano Saks Fifth Avenue, Pasquale Bruni aveva annunciato, a fine 2021, la partnership con l’e-tailer del lusso Moda Operandi, e, ancora prima, l’ingresso in altri due marketplace luxury, Farfetch e Ounass.

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Il marchio è presente in modo capillare in 55 Paesi con 297 punti vendita e quattro boutique monomarca, oltre a 25 corner. «A livello globale Pasquale Bruni ha registrato da inizio anno una crescita dell’87% rispetto allo stesso periodo del 2021, al netto dei fatturati di Russia e Ucraina - spiega Bocus -. La quota export è di circa il 69% e i mercati principali sono gli Stati Uniti, l’Europa dell’Est, il Medio Oriente, la Francia e il Benelux. I progetti futuri sono l’ingresso, in modo più strutturato, nell’Asia del Sud a partire dalla Cina, ma anche in Giappone e Corea. Successivamente continuare a sviluppare i mercati più importanti come Usa ed Europa e aumentare il numero di negozi monomarca sia in franchising (abbiamo molti agganci in Medio Oriente ed Est Europa) che diretti a Parigi, New York, Miami e tutte le più grandi capitali del mondo. In Italia invece continueremo a puntare su Milano, Roma, Porto Cervo e possibilmente Capri».

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