di Paola Dezza
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Una vita spesa nel mondo dell'arredo e della progettazione di stand fieristici che lascia nel 2002 per seguire i figli. Ma quando i ragazzi sono ormai maggiorenni, torna dirompente la passione per la casa e i tessuti e così Chiara Zanotelli fonda il brand Pesce fuor d'acqua.
Prima di crearlo, Chiara lavora per un'artigiana che produce una linea di vestiti per bimbi (sobria e confortevole, attenta alla qualità dei tessuti), che lascia però Vicenza, città dove Chiara risiede e lavora. Così nasce il nuovo brand che produce in primis oggetti in tessuti di arredo dalle tovaglie ai cuscini.
«Mi occupo di tutto da sola, cerco i tessuti e disegno i prodotti - racconta Chiara -. Scelgo soprattutto la qualità del tessuto. Utilizzo solo lino e canapa. Molto del mio lavoro si basa sulla ricerca. Cerco anche tessuti antichi, vecchi sacchi di grano in canapa e tessuti grezzi, spesso provenienti dalla Francia. E faccio anche pezzi unici. Soprattutto per le tovaglie, sempre rifinite con bordino a vivo in contrasto con il tessuto, una rifinitura che rappresenta il mio marchio. Da stoffe vintage nascono anche borse, grandi shopper capienti senza chiusura».
Chiara racconta come agli inizi la realizzazione di piccoli oggetti in tessuto avveniva utilizzando una vecchia macchina da cucire che le ricordava la nonna sarta: «Passavo le estati con lei, la sua Necchi ha fatto chilometri in un mondo fatto di tessuti, fili e donne».
La vendita avviene con la partecipazione a mercatini, ma anche online: «Instagram è un mezzo che consente di raggiungere persone lontane», dice Chiara, che proprio grazie a questa attività è riuscita a contrastare gli effetti del lockdown per la pandemia.
Ricerca e manualità si sposano per dare vita a una linea living realizzata artigianalmente con tessuti 100% naturali, che rispettano l’ambiente. «Realizzo oggetti di uso quotidiano, versatili, semplici, rustici e raffinati al contempo. Tovaglie, runner, borse, grembiuli, canovacci, cuscini che arredano - aggiunge -. Il tutto a un costo abbordabile perché il bello non sia solo appannaggio di pochi. Paragono il lino a un “duro” , ruvido ma dal cuore tenero, e in questo mi piace pensare racconti qualcosa di me».
Paola Dezza
Caposervizio Responsabile Real Estate
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