Ucraina, Zelensky: "Non sono del tutto sicuro che Putin sia vivo"
Il gruppo paramilitare russo Wagner ha nuovamente smentito le notizie su un suo reclutamento di combattenti serbi da inviare sul fronte russo- ucraino. «Io non recluto i serbi», ha detto il leader di Wagner Ievghieni Prigozhin, citato dall’agenzia Tanjug. Analoga smentita Prigozhin l’aveva fatta nei giorni scorsi in dichiarazioni a Voice of America, riprese dal quotidiano belgradese Vecernje Novosti. E aveva al tempo stesso negato la presenza di propri uomini nel nord del Kosovo lo scorso dicembre, durante la fase acuta della protesta dei serbi locali con blocchi stradali e barricate.
Il governo olandese fornirà all’Ucraina due lanciatori e un numero imprecisato di missili Patriot. Lo hanno annunciato il ministro della Difesa, Kajsa Ollongren, e il ministro degli Esteri, Wopke Hoekstra, alla Tweede Kamer, la Camera bassa del Parlamento olandese. I Paesi Bassi, hanno precisato i due ministri, contribuiranno anche all’addestramento dei soldati ucraini per far funzionare correttamente gli equipaggiamenti di difesa aerea.
«L'Ucraina ha diritto di difesa, una difesa proporzionata». Lo ha detto il ‘ministro degli Esteri' del Vaticano, mons. Paul Richard Gallagher a proposito dell'invio di nuove armi. «Tocca ai Paesi amici, alleati con l'Ucraina - ha aggiunto ai margini di un evento sulla pace organizzato da CL - terminare l'impegno in questo modo. Quello che non vogliamo è che questo sia motivo di inasprimento del conflitto».
«C’è un’urgenza estrema» che gli alleati forniscano nuove armi all’Ucraina. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un’intervista al Tg1 rilasciata a margine della riunione dei ministri della Difesa del Gruppo di contatto per l’Ucraina a Ramstein. Secondo Stoltenberg, se l’obiettivo è quello che l’Ucraina esca da un eventuale negoziato di pace come uno Stato «europeo, indipendente e sovrano», allora è necessario «fornirle supporto militare ora. È l’unico modo per convincere Putin che non avrà la meglio sul campo, e che deve sedersi al tavolo e impegnarsi in una vera trattativa».
«L’Italia sta contribuendo in molti modi allo sforzo congiunto di supporto all’Ucraina». Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un’intervista al Tg1 a margine dell’incontro di Ramstein. Roma «ha fornito sistemi anti-carro e di addestramento e contribuisce anche con importanti aiuti umanitari», ha evidenziato Stoltenberg, esortando tutti gli Alleati «a fare di più perché Putin sta mobilitando più truppe e sta producendo più armi».
Gli Stati Uniti hanno consegnato alla commissione del Consiglio di Sicurezza che supervisiona le sanzioni allea Corea del Nord, le prove che Pyongyang ha consegnato missili e proiettili usati dal gruppo Wagner in Ucraina. Lo ha detto John Kirby, portavoce del Consiglio Nazionale di Sicurezza della Casa Bianca, mostrando, durante il briefing con i giornalisti, le foto che mostrano un treno russo che è arrivato a novembre in Nordcorea, ripartendo poi con un carico di armi. «Il trasferimento di armi dalla Corea del Nord è una diretta violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu», ha aggiunto Kirby.
«Noi lavoriamo in stretto contatto con Kiev e con gli alleati, sono decisioni che ogni Paese deve prendere per sé, non facciamo pressioni su nessuno e nessuno le fa a noi». Così il portavoce del Consiglio di Sicurezza della Casa Bianca, John Kirby, ha risposto, durante il briefing riguardo al fatto che la Germania non ha ancora dato il suo assenso all’invio dei carri armati Leopard in Ucraina. Riconoscendo che per l’Ucraina l’invio di carri armati, ed in generale mezzi corazzati, «è un’esigenza critica ed importante» in un teatro di battaglia come il Donbass, Kirby ha ricordato che nel nuovo pacchetto Usa vi sono «500 mezzi corazzati». Per quanto riguarda gli Abrams, che non sono inseriti in questo pacchetto, ha ricordato che sono «un mezzo potente, molto costoso da operare e mantenere e che richiede molto addestramento».
«Vladimir Putin si rivolge sempre di più al gruppo (di mercenari, ndr) Wagner in Ucraina, dove ha dispiegato 50 mila persone». Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, confermando la designazione della compagnia come significativa organizzazione criminale transnazionale
«L’ambasciata russa in Italia continua a mentire nella sua quotidiana propaganda pubblicando evidenti fake news. Le immagini dell’ultimo post non ritraggono dei mezzi Lince 4x4 Iveco, bensì blindati Mls Shield, come deducibile dal simbolo “Venom” riportato sulla fiancata. Mezzi mai inviati all’Ucraina nei diversi pacchetti aiuti inviati all’Ucraina dal governo italiano». Così il ministero della Difesa replica al post pubblicato su Facebook dalla rappresentanza diplomatica della Federazione russa.
Il tesoro Usa designerà come organizzazione criminale transnazionale la società militare privata russa Wagner, che sta aiutando l’esercito russo nella guerra in Ucraina. Lo riferisce una fonte dell’amministrazione Usa, preannunciando ulteriori sanzioni la prossima settimana contro la compagnia di mercenari e il suo network di sostegno in vari continenti.
«Stiamo rivivendo in Europa la tragedia della guerra, che speravamo fosse riposta per sempre negli archivi della storia dopo gli orrori che abbiamo allora conosciuto. Ed è proprio il mettere la dignità integrale della persona al centro di ogni azione che ci porta a stare dalla parte di chi è aggredito e lotta per la propria indipendenza e libertà».
Lo ha detto Sergio Mattarella alla presentazione di Bergamo-Brescia Capitale della cultura 2023. «Siamo consapevoli che nella costruzione di una pace giusta la cultura, nella sua dimensione universale, è chiamata a giocare un ruolo, nel colmare le distanze, nel ricostruire rispetto e coesistenza, nell'unire gli uomini», ha spiegato il capo dello Stato.
«Si tratta di mettere a profitto l'avvenuto «ammassare riserve contro l'inverno dello spirito», secondo la definizione che Marguerite Yourcenar ha dedicato ai “magazzini della cultura”, ai musei, alle pinacoteche, alle biblioteche», ha detto ancora Mattarella.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’inaugurazione di «Bergamo-Brescia capitale italiana della cultura 2023»
Sulla questione della fornitura dei tank Leopard all’Ucraina «le consultazioni continueranno». Risponde così il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg alla domanda se il mancato via libera della Germania sta minando l’unità europea sul sostegno a Kiev. Secondo Stoltenberg, sin dall’inizio della guerra vi sono sempre state consultazioni sull’aiuto all’Ucraina e il tipo di sostegno ha continuato ad evolversi. Berlino è uno degli alleati che più sostengono Kiev, ha detto, «artiglieria, munizioni , sistemi di difesa aerea e ora anche veicoli di fanteria Marder: la Germania guida il sostegno all’Ucraina in molti campi».
Infine il segretario generale della Nato ha sottolineato come l’invio di centinaia di nuovi veicoli corazzati, veicoli da combattimento di fanteria e tank da battaglia stia facendo la differenza per l’Ucraina. In questo modo gli ucraini non sono soltanto in grado di difendersi, ma potranno anche lanciare offensive per riconquistare il loro territorio, ha sottolineato.
I governi Ue stanno lavorando a un decimo pacchetto di sanzioni per fine febbraio, a distanza cioè di circa un anno dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina. Lunedì si riuniranno a Bruxelles i ministri degli esteri anche se non sono attese decisioni. La Commissione sta definendo le prime ipotesi di lavoro. I ministri sono attesi dare il via libera alla settima «tranche» di aiuti militari all’Ucraina per un valore di 500 milioni di euro.
Sul fronte sanzioni, i ministri degli esteri dovrebbero concordare ulteriori sanzioni contro l'Iran per potenziare la pressione su Teheran in relazione al programma militare nucleare.
Washington e Kiev starebbero esercitando pressioni sul governo greco perché si mostri disponibile a fornire carri armati tedeschi Leopard di cui dispone, anche solo 2 o 3, alle forze armate ucraine come “gesto simbolico” per convincere Berlino a sbloccare la sua fornitura all’Ucraina. Lo scrive il sito di Kathimerini. In particolare, secondo il principale giornale greco, è stato chiesto ad Atene di mostrarsi favorevole a fornire a Kiev un numero simbolico di 2 o 3 carri armati per fare pressione sulla Germania, il Paese di produzione dei Leopard che fino a ora non si è mostrato disposto ad acconsentire alla loro esportazione dalla Polonia all’Ucraina.
«Non si sa ancora se la Grecia parteciperà a questo processo, perché il gesto significherebbe di fatto un attrito con Berlino e non è affatto chiaro se il governo sia disposto a entrare in una fase del genere, soprattutto in un periodo pre-elettorale», ha commentato Kathimerini, riferendosi alle imminenti elezioni legislative, previste in Grecia tra la primavera e l’estate.
«Se il presidente Putin lo volesse, potrebbe porre fine alla guerra adesso». Lo ha detto Mark Milley, Capo dello stato maggiore congiunto degli Stati Uniti, nella conferenza stampa dopo la riunione del Gruppo di Contatto per l’Ucraina a Ramstein.
«Ogni giorno è importante per risolvere la crisi in atto. Ci aspettiamo nelle prossime settimane un inasprimento della guerra con un aumento esponenziale degli attacchi via terra che andranno ad aggiungersi a quelli missilistici portati dalla Russia in quest’ultimo periodo». Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto ala riunione di Ramstein dei Paesi che sostengono l’Ucraina, ricordando che i russi hanno formato oltre 300mila nuove reclute.
Il Ministro della Difesa Guido Crosetto. (ANSA/FABIO CIMAGLIA)
«Accolgo con favore il nuovo significativo pacchetto di capacità di combattimento annunciato a Ramstein per l’autodifesa dell’Ucraina. La Russia si sta preparando per nuove offensive, quindi è urgente intensificare il sostegno per consentire all’Ucraina di vincere e riconquistare il territorio occupato». Così su Twitter il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che sta partecipando alla riunione del Gruppo di contatto dell’Ucraina a Ramstein, in Germania.
Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. (ANDRE PAIN / AFP)
La Turchia è pronta a dare un forte contributo diplomatico utile al raggiungimento di una pace duratura tra l’Ucraina e la Russia. Lo ha ribadito il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Come riporta l’agenzia di stampa Anadolu, Erdogan ha anche espresso a Zelensky le sue condoglianze per la morte del ministro degli Interni Denis Monastyrskyi e di altre 13 persone nello schianto dell’elicottero mercoledì.
Le forze russe hanno bombardato due insediamenti nell’oblast di Kherson e due persone sono rimaste ferite, tra cui un ragazzo di 15 anni. Lo ha riferito su Telegram Kyrylo Tymoshenko, vice capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina. «Gli occupanti hanno bombardato due insediamenti. Un ragazzo di 15 anni è stato ferito durante un attacco di artiglieria al villaggio di Antonivka», ha scritto Tymoshenko, aggiungendo che «a seguito del bombardamento del villaggio di Novodmytrivka, distretto di Oleksandriv, una persona è rimasta ferita: la sua gamba è stata strappata. Le vittime ricevono tutta l’assistenza medica necessaria».
L’alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, nel corso del consiglio affari esteri di lunedì prossimo chiederà l’ok politico dai 27 Paesi membri per una nuova tranche di aiuti militari da 500 milioni di euro all’Ucraina, sempre attraverso l’European Peace Facility (EPF). Lo fa sapere un alto funzionario Ue. Inoltre si chiederanno altri 45 milioni di euro per la missione di addestramento militare europea a favore delle forze armate ucraine.
«Non c’è una opinione unitaria su questa questione. La sensazione che ci sia una coalizione compatta determinata e la Germania sia un ostacolo è sbagliata». Lo ha detto il ministro della Difesa Boris Pistorius, a margine del vertice di Ramstein, in uno statement in cui ha citato la questione dei Leopard, dibattuta sul tavolo del gruppo di contatto per l’Ucraina.
Combattimenti sono scoppiati nelle ultime ore «praticamente lungo tutta la linea del fronte» nella regione meridionale ucraina di Zaporizhzhia, «cosa che non era mai successa prima». Lo ha detto Vladimir Rogov, membro del Consiglio dell’amministrazione della parte della regione sotto il controllo russo.
«Abbiamo parlato anche sulla possibile consegna di Leopard», e «ci sono buone ragioni a favore e ci sono buone ragioni contro». Lo ha detto il neoministro della difesa tedesca Boris Pistorius, che parlando a margine del vertice di Ramstein ha spiegato che «non c’è ancora una decisione finale».
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo ucraino Dmytro Kuleba. «Pieno sostegno italiano all’Ucraina: l’ho ribadito al ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. L'Italia è al fianco dell'Ucraina e del presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel favorire una pace giusta. Sostegno all’Aiea per la sicurezza della centrale di Zaporizhzhia», scrive su Twitter Tajani.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha dichiarato di non credere ci sia l’opportunità per «un serio negoziato di pace» tra Ucraina e Russia. «Non vedo una fine della guerra nell’immediato futuro» ha aggiunto Guterres.
Il segretatio generale Onu Antonio Guterres (Epa)
Il presidente francese Emmanuel Macron ha proposto un aumento della spesa militare a 413 miliardi di euro per il periodo 2024-2030 per garantire la «nostra libertà, la nostra sicurezza, la nostra prosperità, il nostro posto nel mondo».
L’annuncio è stato dato durante un discorso sulla nuova strategia di difesa, tenendo conto della guerra in Ucraina. Si tratta un aumento sostanziale rispetto alla spesa militare prevista per il periodo 2019-2025, di circa 295 miliardi di euro.
L’invio di altri carri armati all’Ucraina «non cambierà fondamentalmente niente», ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, mentre i ministri della Difesa dei Paesi alleati sono riuniti a Ramstein, in Germania, per concordare nuovi rifornimenti di armi all’Ucraina.
L’Occidente «si pentirà di aver creduto all’illusione» che l’Ucraina possa vincere sul campo di battaglia. «Abbiamo detto ripetutamente che tali rifornimenti non cambieranno fondamentalmente nulla, ma anzi aggiungeranno problemi all’Ucraina e agli ucraini», ha affermato Peskov per cui l’invio di altre armi “provocherà una spirale” di violenza.
La Polonia potrebbe inviare in Ucraina carri armati Leopard di fabbricazione tedesca anche senza l’autorizzazione della Germania. Lo ha dichiarato un portavoce del governo di Berlino citato da Sky News dopo che ieri il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki aveva parlando di «autorizzazione di importanza secondaria» rispetto alla necessità di inviare i Leopard 2 in Ucraina.
Spiegando di non essere a conoscenza di una richiesta formale alla Germania da parte della Polonia per l’invio di Leopard all’Ucraina, il portavoce di Berlino ha spiegato che la licenza di esportazione per il carro armato principale Leopard è di esclusiva del governo tedesco, che quindi deve ufficialmente autorizzare altri paesi a inviarli all’estero.
«Mercenari dalla Serbia sono arrivati a Melitopol, molti di loro sono ricercati con mandato di arresto internazionale, spero che lasceranno la città in sacchi neri»: lo ha dichiarato alla tv ucraina Ivan Fedorov, il sindaco in esilio della città sud-orientale.
«Si sta verificando una maggiore mobilitazione nel territorio temporaneamente occupato, in particolare in Crimea. I russi si sono resi conto che non saranno in grado di organizzare battaglioni di volontari, quindi oggi stanno mobilitando persone di varie professioni e portando mercenari. Ad esempio, mercenari dalla Serbia sono stati portati a Melitopol».
Ieri il Gruppo Wagner ha smentito il reclutamento di combattenti serbi tra le sue fila, come invece è stato riferito a più riprese da diversi media. «La compagnia militare privata russa Wagner non è mai stata in Serbia nè ha mai avuto contatti con tale Paese», ha detto il fondatore e leader di Wagner Yevghieni Prigozhin, citato dal quotidiano belgradese Vecernje Novosti.
«Nella nostra compagnia - ha aggiunto - attualmente non vi sono cittadini serbi. Pertanto tutte le voci su una collaborazione di Wagner con la Serbia sono prive di fondamento».
Da ieri sui social media sono stati postati video e fotografie che mostrerebbero missili terra-aria Pantsir-S1 e sistemi di artiglieria antiaerea montati sui tetti di diversi edifici di Mosca, l’autenticità delle immagini non è stata confermata. Lo riporta Meduza.
Oggi durante il briefing con la stampa il portavoce presidenziale Dmitry Peskov ha detto ai giornalisti di chiedere al Ministero della Difesa. Intanto un altro video che sembrerebbe essere stato ripreso il 6 gennaio e pubblicato su diversi canali Telegram russi fa vedere un presunto sistema anti aereo installato vicino alla residenza del presidente Vladimir Putin.
Meduza riferisce che il canale Telegram Moscow Calling ha pubblicato diversi video, che mostrerebbero l’installazione di un sistema Pantsir-S1 in un edificio al numero 8 di Teterinsky Lane, nel centro di Mosca (l’edificio a quell’indirizzo su Google Maps assomiglia a quello mostrato nei video). In un altro video, il canale sostiene che il Pantsir si trova sul tetto del palazzo.
La pubblicazione online Agentstvo rileva che i canali Telegram russi, compresi diversi “blog di guerra” pro-Cremlino, nonché specialisti occidentali di intelligence open-source, hanno pubblicato foto dell’edificio del Ministero della Difesa sul Frunzenskaya Embankment dove, a loro dire, è stato installato un altro Pantsir-S1.
All’inizio della settimana, sui canali Telegram russi sono circolate foto che mostravano sistemi missilistici antiaerei S-400 nel Parco nazionale di Losiny Ostrov, fuori Mosca, e nei campi sperimentali dell’Accademia agricola Timiryazev, a Mosca. La pubblicazione Sirena sostiene che nel Parco nazionale di Losiny Ostrov sono stati abbattuti degli alberi per liberare un’area per i sistemi missilistici antiaerei.
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha sottolineato le presunte violazioni del diritto umanitario da parte di Kiev durante un incontro con la presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa Mirjana Spoljaric, riporta la Tass.
«Vorrei richiamare ancora una volta la vostra attenzione sulle flagranti violazioni del diritto umanitario internazionale da parte del regime ucraino. Queste violazioni sono documentate e le informazioni su di esse possono essere viste sui social media e altre fonti”, ha sottolineato. Lavrov ha aggiunto che Mosca farà tutto il possibile per garantire al Comitato internazionale della Croce Rossa l’accesso alle truppe ucraine catturate: “Sosteniamo attivamente i vostri sforzi per ottenere l’accesso alle truppe catturate. Faremo tutto il possibile per garantire tale accesso ai soldati ucraini», ha detto.
Per la prima volta dallo scoppio del conflitto un convoglio umanitario Onu inter-agenzia è giunto oggi nei pressi di Soledar, «nella zona controllata dal governo» in Ucraina, ha annunciato l’Onu oggi a Ginevra. Il convoglio è composto di tre camion con aiuti per 800 persone, ha detto Jens Laerke, portavoce dell’Ufficio Onu per gli affari umanitari.
Per il segretario di Stato americano Lloyd Austin bisogna aumentare gli aiuti militari forniti all’Ucraina in questo momento «decisivo». «Il popolo ucraino ci guarda, il Cremlino ci guarda, la storia ci guarda», ha aggiunto, parlando all’apertura della riunione del Gruppo di contatto di Ramstein.
Secondo il Cremlino l’Occidente si sta «illudendo» su una possibile vittoria dell’Ucraina, ha detto il portavoce presidenziale Dmitry Peskov. Non solo, «i carri armati occidentali non cambieranno nulla sul terreno», ha aggiunto.
«Non abbiamo tempo. Conta Il tempo è un fattore determinante. Dobbiamo agire in fretta». Lo ha detto il leader ucraino Volodymyr Zelensky, intervenendo all’apertura dell’incontro sull’Ucraina a Ramstein. “«Abbiamo bisogno di panzer da difesa e da combattimento», ha incalzato. «Ogni arma conta», ha aggiunto.
«È un momento decisivo per l’Ucraina e per tutto il mondo». Lo ha detto il segretario della Difesa americano Lloyd Austin, aprendo la riunione del gruppo di contatto sull’Ucraina stamani a Ramstein. «Ci incontriamo in un tempo molto difficile e turbolento, ma percepiamo qui determinazione e l’unità».
Bandiere americane e ucraine all’incontro di Ramstein (Reuters)
«L’Ucraina ha tutto il diritto di riprendersi la Crimea, che è parte integrante del Paese». Lo ha dichiarato la vice portavoce del Pentagono Sabrina Singh nel corso di un briefing, sottolineando che «certamente gli Stati Uniti sosterranno gli ucraini nel riconquistare i loro territori con ogni mezzo e con ogni arma».
È un appello diretto alla Germania quello che ha rivolto il presidente ucraino Volodymr Zelensky, che ha chiesto a Berlino di fornire carri armati Leopard nel giorno in cui gli i rappresentanti di 50 Paesi alleati si incontrano nella base aerea di Ramstein, nel sud della Germania. «Se avete dei Leopard, dateceli», ha detto Zelensky alla tv pubblica tedesca. «Ci stiamo difendendo», ha aggiunto, lamentandosi per l’atteggiamento esitante del governo tedesco.
Volodymyr Zelensky in una conferenza stampa il 19 gennaio (Afp)
La Finlandia ha annunciato un pacchetto di aiuti militari da 400 milioni di euro all’Ucraina, il maggiore fino ad oggi, che include artiglieria pesante e munizioni ma nessun carro armato Leopard. «L’Ucraina continua ad aver bisogno di sostegno per difendere il suo territorio», ha detto in una nota il ministro della Difesa Mikko Savola. Non sono stati forniti dettagli ulteriori sul contenuto del pacchetto ma le forniture militari non includono i carri armati Leopard, ha detto il consigliere speciale Miikka Pynnonen. Quello di oggi è il dodicesimo pacchetto di aiuti alla difesa fornito dal paese nordico in Ucraina. I precedenti 11 avevano un valore complessivo di 190 milioni di euro
«L’Italia ha sempre operato per una soluzione diplomatica e per raggiungere l’obiettivo della pace, quello di mettere seduti attorno ad un tavolo Zelensky e Putin». A dichiararlo è stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo a Rai News 24. «Naturalmente saranno soprattutto la Cina e gli Stati Uniti, e credo anche attraverso il Vaticano e l’Onu, i protagonisti di un’azione di convincimento delle due parti a sedersi attorno ad un tavolo per raggiungere una pace, che però deve essere una pace giusta», ha sottolineato il ministro. «Non può vedere l’Ucraina sottomessa alla Russia, ma deve essere una pace dove si rispetta il diritto internazionale, dove si garantisce l’indipendenza dell’Ucraina, che oggi è un paese candidato ad essere parte dell’Unione Europea».
Il gruppo di mercenari Wagner conta fino a 50.000 combattenti in Ucraina, è diventato una componente chiave del conflitto e mira probabilmente a massimizzare l’obiettivo del suo fondatore Yevgeny Prigozhin oltre che a legittimare ulteriormente l’organizzazione, sempre più di alto profilo. Lo afferma l’intelligence del ministero della Difesa della Gran Bretagna in un post su Twitter. Prigozhin, che ha ammesso di aver fondato Wagner solo nel settembre 2022 e il mese dopo ha aperto una sede ufficiale a San Pietroburgo, è molto vicino al presidente russo Vladimir Putin.
Le forze russe nella giornata di giovedì hanno ucciso 4 civili e ne hanno feriti tre nella regione di Donetsk. Lo riferisce il governatore Pavlo Kyrylenko, come riporta Kyiv Indipendent. Due persone sono state uccise a Drobysheve, una a Maksymilianivka e una a Bakhmut. L’esercito russo bombarda costantemente Bakhmut, dove sono in corso feroci battaglie tra le forze ucraine e russe
La Federazione Russa si sta preparando per una mobilitazione segreta in Crimea: lo scrive sulla sua pagina Facebook lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, citato da Unian. «Nei territori temporaneamente occupati di Crimea, la Russia si sta preparando alla mobilitazione segreta. In particolare, nella città di Sebastopoli, hanno iniziato ad arrivare convocazioni ai commissariati militari a specialisti informatici, operatori finanziari e ad altri tecnici», si legge nel post.
Il Direttore generale dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi, ha espresso la sua preoccupazione per la «drammatica riduzione» del personale ucraino in servizio alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. In un briefing con la stampa riportato dalla Cnn, Grossi ha detto che «normalmente alla centrale lavorano circa 10mila persone mentre ore sono più o meno 3mila». Un numero comunque «adeguato» al momento ma solamente perché l’impianto lavora «a un livello basso». Si tratta comunque di un «motivo di preoccupazione».
Gli Stati Uniti autorizzano l’invio di altri 2,5 miliardi di dollari di armi all’Ucraina. Lo riportano i media americani, sottolineando che saranno inviati, fra l’altro, 90 mezzi corazzati Stryker e 59 veicoli da combattimento Bradley.
In un tweet il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ringrazia il presidente Usa Joe Biden per il nuovo pacchetto di aiuti militari. «Ringrazio Biden - scrive - per aver fornito all’Ucraina un altro potente pacchetto di supporto alla difesa del valore di 2,5 miliardi di dollari».«Gli IFV Stryker, gli APC Bradley aggiuntivi, i sistemi di difesa aerea Avenger sono un aiuto importante nella nostra lotta contro l’aggressore - aggiunge - Grazie americani, per il costante supporto della leadership».
Il pacchetto di armi degli Stati Uniti non comprende, però, i missili a lungo raggio Ata richiesti dall’Ucraina. I missili, che viaggiano fino a 300 chilometri, potrebbero consentire all’Ucraina di colpire le vie di rifornimento e i depositi russi molto indietro rispetto alle linee del fronte, non raggiungibili con gli attuali sistemi missilistici Himars. I partner occidentali temono che l’Ucraina possa usare le armi a lungo raggio per colpire in profondità il territorio russo o la Crimea - penisola annessa da Mosca nel 2014 - nonostante Kiev abbia promesso che non lo farà. Il Cremlino ha messo in guardia da un’escalation del conflitto a un «livello completamente nuovo» se l’Occidente soddisfa le ultime richieste dell’Ucraina di armi a più lungo raggio.
Carri armati modello Leopard (AFP)
Il direttore della Cia, William Burns, si sarebbe recato a Kiev la scorsa settimana e avrebbe incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per riferire le aspettative degli Usa su ciò che la Russia sta pianificando militarmente nelle prossime settimane e mesi. Lo riporta il Washington Post citando fonti informate. Zelensky - si legge - avrebbe espresso i suoi timori per un calo del sostegno all’Ucraina da parte degli Usa dopo l’acquisizione della Camera da parte dei Repubblicani. Burns, dal canto suo, avrebbe sottolineato «l’urgenza» del momento sul campo di battaglia e avrebbe ammesso che «a un certo punto» l’assistenza sarebbe stata più difficile da ottenere. In ogni caso Zelensky e i suoi collaboratori sarebbero usciti dall’incontro con l’impressione che il sostegno dell’amministrazione Biden a Kiev rimanga forte e che i 45 miliardi di dollari di finanziamenti di emergenza per l’Ucraina approvati dal Congresso a dicembre sarebbero durati «almeno fino a luglio o agosto».
Il direttore della CIA William Burns (REUTERS)
Burns è una figura rispettata nella cerchia di Zelensky anche in virtù dell’avvertimento lanciato nel gennaio scorso, quando annunciò che le forze russe avrebbero cercato di catturare l’aeroporto Antonov, a nordovest della capitale ucraina, nelle fasi iniziali dell’invasione. Il suo messaggio, consegnato di persona, era basato su una valutazione dell’intelligence statunitense e si ritiene che abbia aiutato l’Ucraina a prepararsi a difendere l’aeroporto, privando così la Russia di un punto d’appoggio necessario per la cattura di Kiev. La visione scettica di Burns quanto alla disponibilità della Russia a negoziare lo ha fatto inoltre particolarmente apprezzare dagli assistenti di Zelensky, irritati dai suggerimenti sulla necessità per Kiev di prendere in considerazione i colloqui con i russi per porre fine al conflitto. «La maggior parte dei conflitti finisce con i negoziati, ma ciò richiede una serietà da parte dei russi che in questo caso non credo si veda», ha dichiarato Burns il mese scorso.
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