di Chiara Di Cristofaro
(REUTERS)
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Titoli energetici e materie prime in netto rialzo in Europa, con il petrolio che torna a salire di oltre l'1%. Il settore dell'energia nel Vecchio Continente sale dell'1,6%, quello delle materie prime dell'1,3%. A Piazza Affari in testa al listino Saipem, Tenaris ed Eni. I prezzi del petrolio, dopo due sedute in calo, hanno ripreso a salire con i contratti sul Brent in progresso dell'1,1% a 74,7 dollari al barile e quelli sul Wti dell'1,2% a 71,2 dollari al barile.
Dopo la debolezza delle ultime sedute, legata alle preoccupazioni per l'impatto della crisi Evergrande sull'economia cinese, con il possibile rallentamento della domanda, l'attenzione degli analisti si è spostata sulle scorte e sulla produzione americane, colpite dalle conseguenze degli ultimi uragani. Royal Dutch Shell stima che la produzione di due dei suoi principali impianti nell’area non riprenderà fino al nuovo anno, per una perdita di 300mila barili al giorno, secondo Bloomberg.
Sulla stessa linea di quello energetico si muove anche il settore delle materie prime, sotto pressione nelle ultime giornate sempre per i timori di un rallentamento dell'economia cinese. In particolare, a Londra sono in fibrillazione i titoli Royal Dutch Shell (+3,8%) che ha accettato di vendere tutti gli asset nel bacino Permiano, il giacimento petrolifero più attivo degli Stati Uniti, a ConocoPhillips per circa 9,5 miliardi di dollari in contanti.
Rialzi vicini ai due punti percentuali per gli altri i titoli del comparto a partire da Bp (+2%) e Antofagasta (+1,9%).
Chiara Di Cristofaro
Redattrice esperta Radiocor
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