di Maximilian Cellino
Bond sempre più green: nel mondo circa 2mila miliardi di dollari
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Ordini record per il maxi green bond inaugurale lanciato dall’Unione europea il 12 ottobre: un’operazione che rappresenta una svolta per Bruxelles, ma anche per l’intero mercato del debito sostenibile, del quale la Commissione diventerà protagonista assoluto nell’arco dei prossimi 5 anni. L’emissione, pari a 12 miliardi di euro e con durata 15 anni, ha ricevuto domande per oltre 135 miliardi. Il successo del bond consentirà alla Ue di risparmiare sugli interessi, collocando il titolo con un rendimento inferiore rispetto a quanto previsto inizialmente. L’operazione è curata da Bank of America, Crédit Agricole, Deutsche Bank, Nomura e Td Securities come joint lead managers.
I cosiddetti green bond, le obbligazioni verdi emesse dalla Ue, serviranno a finanziare parte di Next Generation Eu: il pacchetto da 800 miliardi di euro lanciato da Bruxelles per favorire la ripresa dell’economia Ue dalla crisi pandemica. L’obiettivo dei vertici comunitari è di raccogliere 250 miliardi di euro entro il 2026, circa il 30% dell’intero piano per la «prossima generazione» europea.
I bond emessi devono rispondere a dei criteri fissati dalla Commissione per verificare che l’impatto dei finanziamenti sia davvero a beneficio della svolta green impressa da Palazzo Berlaymont e recepita dal maxi-piano europeo. Gli stati membri che incasseranno le quote di risorse destinate ai propri Recovery Plan, i piani di ripresa nazionale, dovranno poi rendere conto alla Commissione europea sulle spese green effettuate. La rendicontazione ruoterà intorno a nove categorie, incluse energia pulita, efficienza energetica e trasporti puliti.
Consideriamo l’emissione come uno sviluppo positivo per l’intero mercato del debito sostenibile
L’emissione segna anche un punto di svolta sul mercato «green»: mai nessuna operazione aveva avuto una portata tale e la Commissione Ue si avvia da qui ai prossimi 5 anni a diventare l’assoluto protagonista sia in termini di ammontare previsto da collocare, sia per le sue capacità di orientare il mercato stesso con la qualità dei suoi bond. «Consideriamo l’emissione come uno sviluppo positivo per l’intero mercato del debito sostenibile», conferma Patrice Cochelin, Head of Analytical Governance, Sustainable Finance, S&P Global Ratings, sottolineando come la Ue sia già «un punto di riferimento con il piano d’azione, la tassonomia ed è probabile che in futuro i loro standard sui Green Bond, gli impegni, obiettivi e relazioni diventino essi stessi benchmark di mercato».
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