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Bankitalia: «Il Superbonus? Costa caro e produce scarsi benefici ambientali»

Superbonus, l’Agenzia precisa i confini della responsabilità

Analisi di Via Nazionale su costi e i benefici degli investimenti ambientali basata sull’utilizzo del Social Cost of Carbon (SCC), una stima dei danni globali derivanti dalle emissioni carboniche

17 ottobre 2022
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2' di lettura

Il Superbonus costa caro, quasi 14 miliardi, e i benefici ambientali non sono giustificati dallo sforzo finanziario. Per Banca d'Italia “Il 100 per cento del costo del superbonus può essere considerato legato al clima, quindi contribuisce pienamente l’obiettivo che impone almeno il 37 per cento del piano totale da destinare alla transizione verde”. Insomma per Bankitalia «il superbonus non è un modo conveniente per contrastare il cambiamento climatico». E' quanto emerge da uno studio di Via nazionale - di Matteo Alpino, Luca Citino e Federica Zeni – dove viene segnalata la strada per rendere sostenibile il Superbonus è in grado di garantire benefici di altro tipo (alle imprese, ai redditi delle famiglie, ecc) oppure si dovrebbe applicare una detrazione fiscale minore il rapporto costi-benefici sarebbe equilibrato. «Supponiamo ad esempio che una detrazione del 40 per cento sia sufficiente a innescare la stessa quantità di ristrutturazioni tra i proprietari di case, e quindi ottenere lo stesso grado di risparmi energetici e riduzioni delle emissioni attualmente riportati nel Piano. In questo caso, per un costo totale di circa 5 miliardi di euro, i nostri – scrive Bankitalia - calcoli indicherebbero una valutazione molto più ottimistica perché il restante 60 per cento del costo sarebbe a carico dei proprietari di abitazione».

Valutazione di costi e benefici degli investimento ambientali

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Il lavoro descrive una metodologia per valutare i costi e i benefici degli investimenti ambientali basata sull’utilizzo del Social Cost of Carbon (SCC), una stima dei danni globali derivanti dalle emissioni carboniche. L’approccio viene applicato agli investimenti ambientali contenuti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).Per la maggior parte degli investimenti, il valore attuale dei benefici ambientali attesi supera i costi se vengono utilizzati tassi di sconto bassi (attorno al 2 per cento) e si dà maggior peso ai danni che le emissioni carboniche causano nei paesi più poveri. Quando si tiene conto del fatto che gli investimenti sono finanziati con debito emesso a condizioni molto favorevoli, in alcuni casi la valutazione diventa positiva anche se si utilizzano tassi di sconto più alti e si dà lo stesso peso ai danni causati in parti diverse del pianeta.


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