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Campari sbanda nel giorno della pubblicazione dei conti del 2022

di Paolo Paronetto

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L'utile netto è salito del 16,9% a 33 milioni, su vendite per 2,69 miliardi, in rialzo del 24,2% su base annua. In Italia il fatturato è migliorato del 15,4%

21 febbraio 2023
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3' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) Brusca sbandata di Davide Campari a Piazza Affari dopo la pubblicazione dei conti 2022. I titoli del gruppo sono arrivati a perdere oltre il 5% venendo fermati in asta di volatilità. Poi si sono assestati su una perdita attorno a mezzo punto percentuale. Il gruppo ha chiuso il 2022 con un utile netto di 33 milioni, in crescita del +16,9% rispetto all'anno precedente a fronte di vendite nette per 2,69 miliardi, in crescita del 24,2% su base annua. Nel periodo l'indebitamento finanziario netto è salito a 1,55 miliardi, in aumento di 721,6 milioni rispetto al 31 dicembre 2021, a riflettere un free cash flow positivo che è stato più che compensato dall'assorbimento di cassa dovuto ad acquisizioni, acquisto netto di azioni proprie e pagamento del dividendo. Alla luce dei risultati il cda ha deciso di proporre la distribuzione di un dividendo annuale pari a 0,06 euro per azione, stabile rispetto all’anno precedente. Quanto alle prospettive per il 2023, il ceo Bob Kunze-Concewitz si è detto fiducioso «sulla dinamica positiva del business nelle combinazioni chiave di brand e mercato grazie alla forza dei nostri marchi, con particolare riferimento agli aperitivi». «Il contesto macroeconomico rimane in generale sfidante per l’inflazione, nonostante alcuni segni di moderazione - ha aggiunto -, ciononostante rimaniamo fiduciosi di preservare l’attuale marginalità operativa sulle vendite al livello organico». Riguardo al medio periodo, ha concluso il ceo, Campari conta di «continuare a realizzare una sostenuta crescita organica delle vendite e un miglioramento del mix, generando un’espansione della marginalità».

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Le vendite nel dettaglio: in Italia sono salite del 15,4%

Più nel dettaglio su base regionale, le vendite nell’area Americhe (46% del totale) sono cresciute nel 2022 a livello organico del +16,6%. Il mercato principale del gruppo, gli Stati Uniti, è cresciuto del +14% grazie al continuo slancio positivo nel canale on-premise e ai sostenuti consumi domestici. La performance positiva è stata trainata dalla crescita a doppia cifra di Espolòn, di Wild Turkey bourbon, Russell’s Reserve, Aperol e Campari, grazie alla domanda molto sostenuta dei consumatori, e ha beneficiato anche degli aumenti di prezzo. Gli ordini di vendita di Grand Marnier sono stati leggermente negativi nel 2022 (a fronte di una base di confronto sfavorevole del +44,6%), a causa delle restrizioni sull’approvvigionamento di vetro, mentre SKYY ha registrato una flessione. L’area Sud Europa, Medio Oriente e Africa (28% del totale) è cresciuta del +18,2%. Il mercato principale nell’area, l'Italia, è cresciuto del +15,4% (+30,1% rispetto al 2019 o Cagr a 3 anni pari a +9,2%) grazie ai forti consumi nel canale on-premise e agli aumenti prezzo implementati con successo, supportati anche da condizioni meteo favorevoli durante l’estate. La performance è stata lievemente negativa nel quarto trimestre (-1,5%) principalmente a causa dell’effetto di vincoli sulla disponibilità del vetro per gli spumanti Cinzano nel loro picco stagionale e della base di confronto sfavorevole (+60% nel quarto trimestre 2021), mitigato dalla crescita di Aperol e Campari grazie alla dinamica positiva dei brand. La Francia è cresciuta del +12,1%, principalmente grazie alla crescita a doppia cifra di Aperol e Riccadonna. In crescita del 18,6% l’area Nord, Centro ed Est Europa (19% del totale) con la Germania che ha registrato una forte crescita del +18,6% (+37,6% rispetto al 2019), grazie al sostenuto consumo a casa così come nel canale on-premise, amplificato anche da aumenti di prezzo. Il Regno Unito è cresciuto del +13,7%, nonostante la base di confronto sfavorevole (+39,1% nel 2021), principalmente grazie al continuo slancio positivo dei brand principali, Aperol e Magnum Tonic, nonostante i problemi di approvvigionamento di quest’ultimo. Gli altri mercati della regione hanno mostrato un andamento positivo, trainati dagli aperitivi, tra cui Crodino. Infine le vendite dell’area Asia-Pacifico (7% del totale) sono cresciute a livello organico del +12,4%.

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