di Laura Traversi
Turmac Culture Factory- Zevenaar/Amsterdam, Paesi Bassi (progetto Studio Groen+Schild)
4' di lettura
Buongiorno, vi seguo costantemente e vi faccio i complimenti per il vostro servizio. Sono una persona appassionata di arte ma con finanze non adeguate per cui mi limito ad acquistare su piattaforme specializzate piccole quote di singole opere. Tuttavia ogni tanto mi faccio tentare da qualcosa, come questo dipinto che ho recuperato qualche anno fa, di cui ho cercato di ricostruire la storia con solo parziale successo. Vi chiedo pertanto se riuscite a darmi qualche informazione e se fosse possibile una valutazione.
Mille grazie e cordiali saluti.
Paolo Varacalli
Il quesito sul dipinto del nostro lettore non era di facile soluzione, data la firma illeggibile (abrasa) e il soggetto, curioso e moderno al tempo stesso. La datazione, apparentemente al 1926, e l'insolita atmosfera di questi “Giocatori di carte” invogliavano ad indagare. La partita a carte, a tre, si svolge in un interno e mostra il gruppo intento a fumare e bere, in compagnia di un quarto astante che osserva. Sul tavolo oggetti diversi, tra cui la lavagnetta coi gessetti, per segnare i punti, e i bicchieri. La risposta c'è e il nome pare essere quello di Iwan Edwin Hugentobler, pittore e graphic designer o illustratore svizzero (Degersheim 1886 - Zurigo 1972). Nel campo della grafica pubblicitaria del periodo Deco (e fino agli anni Sessanta) creò immagini considerate quasi “leggendarie” dagli specialisti del ramo. In particolare per il mondo degli sport ippici (Fig.2), ma anche per le ferrovie svizzere (Fig.3), per celebri località montane e urbane come Burgdorf, Gstaad (Fig. 4) St Gallen, Zurich, etc. e per aziende produttrici di tabacco. La tela è certamente frutto della diretta committenza della Turmac, ovvero la Turkish-Macedonian Tobacco Company, azienda produttrice di tabacco e sigarette, con sede a Zurigo, negli anni '20, nel quartiere Seebach. Lo indicano due elementi importanti, che hanno agito – all' inizio persino inconsciamente – sulla memoria di chi scrive.
Seguire la “sensazione” di conoscere il tappeto su cui gioca il gruppo di uomini ha fatto da grimaldello per risolvere il caso del lettore: il tappeto, in effetti, incorpora nella sua trama il logo e anche l'immagine “guida” di quell' azienda. Nel 1920 I.E. Hugentobler aveva disegnato un manifesto pubblicitario per la Turmac e anche la scatola di metallo e il pacchetto delle sigarette Turmac erano centrate su un tappeto turco a medaglione e motivi geometrici (Fig.5). Inoltre, sul retro della tela, c'è un'iscrizione in tedesco fatta a pennello, con stencil, che si traduce: “Proprietà della Turmac-Seebach Z[urigo]. Identificando la committenza, anche tutti i dettagli del dipinto divengono coerenti: il paesaggio oltre la finestra è svizzero, come la sedia dallo schienale lobato e traforato, tanto tipico delle aree montane elvetiche. Il fez, copricapo turco indossato dal quarto personaggio, l'osservatore, è un'ulteriore indicazione della particolarità di questo consesso maschile, convivialmente datato e concentrato tra gioco, tabacco e liquori pregiati. Altri esempi del “packaging” e del “marketing” d'epoca della Turmac svizzera, disegnati da Hugentobler, incorporano lo skyline di S.Sofia a Costantinopoli/Istanbul e un cavallo nel deserto (Fig.6).
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Dopo gli studi a San Gallo, quella dei mitici pizzi e della splendida Abbazia: Hugentobler era diventato designer per un' azienda produttrice di ricami, insegnando nella Scuola del Tessuto cittadina, tra 1915 e 1920. Poi fece il servizio militare nella cavalleria, senza mai abbandonare la sua vocazione per il disegno, che anzi trasse alimento dalla passione per gli animali e i cavalli per tutta la sua vita (fu anche amico del pittore animalista Adolf Thomann 1874-1961). Per coltivare questa competenza, fece anche studi di anatomia all’ospedale per animali di Zurigo e all’Eidgenössische Pferderegieanstalt di Thun. Fu così che a partire dagli anni Venti divenne molto noto come pittore di cavalli e concorsi ippici e dei relativi temi militari. Il suo primo poster conosciuto, come detto, è stato creato nel 1920 ma la modernità della sua opera grafica ha attraversato almeno cinque decenni. Le sue litografie per il concorso ippico di Zurigo (Fig.2 e 7) furono replicate per molte edizioni, almeno tra 1925 e 1966 (tra i suoi editori : A.Marsens, Lausanne). Negli anni Trenta il principale centro produttivo della Turmac era in Olanda, la cui sede di Zevenaar-Amsterdam, su progetto dello Studio Groen+Schild è stata da poco convertita (2020) in uno splendido centro culturale polivalente (Fig.8). Lo stabilimento, ricostruito dopo la Seconda Guerra mondiale dall'imprenditore Alexander Orlow, negli anni Sessanta, vide l'arte entrare in fabbrica con un intento anticipatore delle più tarde ”corporate” collections, quello di migliorare l'ambiente aziendale attraverso le arti e la cura degli spazi verdi (Fig.9). Era l'inizio della Peter Stuyvesant Collection.
Il ricordo delle Turmac, che ha preceduto l'era “americana”delle Marlboro, è talmente persistente che se ne trova traccia anche nella letteratura e nel giornalismo. I manifesti di Hugentobler d'epoca/vintage sono visibili con le relative quotazioni (comprese tra 460- 4.200 €) sul sito specializzato in Poster su cui è anche consultabile un volume illustrato su di lui. Il lettore merita i nostri complimenti per la capacità di impegnarsi in un acquisto difficile in quanto originale e anti-convenzionale, sostenuto dal suo fiuto personale, senza la sicurezza di una firma esplicita o all'interno di una moda rassicurante. Può essere stimato tra 4.000 e 7.000 €, a seconda delle dimensioni che il lettore non ci ha fornito. Un dipinto firmato e datato di I.E.Hugentobler, che mostra caratteristiche tecnico-stilistiche e di impaginazione molto coerenti con quelle del dipinto del lettore (Abitanti del villaggio/cantone di Appenzell durante la gara alpina detta “Hööggle”, 1933. Olio/tela, 36 x 49 cm) è stato aggiudicato a 6.369 € in asta da Beurret & Bailly, S.Gallo, Svizzera, l’8 novembre 2019 (Lotto 140).
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