Abenomics e riarmo, l'eredita' di Shinzo Abe
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Nuove commesse militari dagli Stati Uniti per il governo giapponese, in una corsa agli armamenti che si fa sempre più radicata per contenere la minaccia dell’espansionismo della Cina nell’Asia-Pacifico, la regione che secondo gli analisti sarà a tutti gli effetti il prossimo teatro di scontro tra Pechino e Washington.
Secondo quanto riporta la stampa nipponica, dopo l’approvazione del pacchetto dell’Agenzia della Difesa e della Sicurezza Usa (Dcsa) - notificata lo stesso giorno al Congresso americano - si appresta a concretizzarsi la vendita di fino a 5 aerei Grumman E-2 Hawkeye per un esborso di circa 1,30 miliardi di euro per Tokyo.
Gli aeromobili, destinati a scopi di sorveglianza, sono dotati sistemi satellitari avanzati con la capacità di individuare anche velivoli stealth ed aerei di piccole dimensioni, così come i caccia cinesi e russi di quinta generazione.
Lo scorso dicembre l’esecutivo guidato dal premier conservatore Fumio Kishida ha attuato una revisione delle principali politiche in tema di sicurezza e difesa, fissando l’obiettivo di raddoppiare le spese militari in linea con gli standard dei Paesi Nato, dall’1 al 2% del Pil entro il 2027.
A fine febbraio Kishida ha confermato al Parlamento l’intenzione di procedere con l’ordine di almeno 400 missili da crociera statunitensi Tomahawk in un’unica soluzione, e in anticipo rispetto ai tempi previsti. L’acquisizione è prevista entro l’anno fiscale 2023 con un costo di 221,3 miliardi di yen, equivalenti a 1,46 miliardi di euro
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