(ANSA)
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Per il lavoratore dipendente non escludiamo di «pensare che una retribuzione straordinaria - è tutto da valutare in base alle risorse - come ad esempio la tredicesima» venga assoggettata «ad una tassazione più bassa per mettere più soldi nelle tasche degli italiani nell’ultimo mese dell’anno. È una cosa che già c’è nella delega, che dobbiamo sperimentare e vedere come costruirla». Lo ha detto il viceministro dell’Economia Maurizio Leo in audizione alle commissioni riunite Finanze di Camera e Senato sulla riforma fiscale.
«Purtroppo il meccanismo degli extraprofitti basato sui flussi Iva non ha colto nel segno. Rispetto agli 11 miliardi» attesi, ne «abbiamo incassati solo 2,8. Quindi c’è un differenziale di 8. Questa forse è una preoccupazione e vedremo come e se va coperta» ha aggiunto Leo.
Calderone a 24 Mattino su Radio 24: con norme lavoro non c’è rischio precarizzazioneNon solo. «I fringe benefit oggi sono fermi a 258 euro, che sono le vecchie 500mila lire. Nel provvedimento di ieri, e questo pensiamo di fare in modo che questa cosa venga stabilizzata, abbiamo detto: se il datore dà dei fringe benefit, soprattutto per le bollette o altre emergenze, fino a 3mila euro, il lavoratore le deduce e ne ha un beneficio» ha proseguito Leo
Sul sistema sanzionatorio «penale, che è un tema che affideremo poi all’esame del Parlamento, ma penso che soprattutto per ipotesi di omessi versamenti che oggi sono colpiti con una sanzione importante, laddove c’è la cosiddetta evasione per necessità, si possono applicare sì le sanzioni amministrative ma non quelle penali» ha aggiunto viceministro dell’Economia Maurizio Leo in audizione. Un intervento che tuttavia, ha precisato, che, «per evitare polemiche lo dobbiamo affidare alla sensibilità del parlamento».
Quanto ai materiali previsti dalla delega per la riforma del fisco «sono testi unici e codice. Sui testi unici già ci stiamo lavorando e pensiamo in tempi rapidi, già all’inizio dell’anno, di poter avere a disposizione dei testi organici della materia su cui poi verranno calate le modifiche. Se facciamo già un’opera di riordino è già un passo avanti nel sistema tributario in vista poi di fare il codice tributario».
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«La voce più rilevante e su cui si possono ottenere importanti risultati è quella dei crediti imposta: abbiamo 227 crediti di imposta, che cubano circa 36 miliardi. Su questi penso che si possa fare un intervento di pulizia, per fare in modo di mettere le risorse risparmiate a servizio della riduzione dell’Irpef. Ma lo si farà compatibilmente con le risorse finanziarie» ha aggiunto il viceministro dell’Economia Maurizio Leo in audizione alle commissioni riunite Finanze di Camera e Senato
Il primo intervento, compatibilmente con le risorse che verranno reperite e recuperate, e trovando anche risorse con la prossima legge di bilancio, sarà di rimettere mano all’imposta sul reddito delle persone fisiche, l’Irpef, che presenta una serie di criticità: «lo faremo ridisegnando tutto il percorso imposizione Irpef, lavorando su diverse categorie reddituali» ha detto Leo in audizione alle commissioni riunite Finanze di Camera e Senato sulla riforma fiscale. «Faremo degli interventi già dal 2024 per portarci a tre scaglioni dai 4» attuali e tre aliquote, ha aggiunto Leo.
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