di Donata Marrazzo
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C'era una volta un mulino, anzi due e forse tre. La favola social di Stefano Caccavari continua: il giovane imprenditore agricolo di San Floro, in provincia di Catanzaro, con un'idea lanciata su Facebook sta creando un impero. E' la filiera dei grani antichi: dal chicco al pane, dal Senatore Cappelli alla segale, dalle farine tradizionali a quelle senza glutine, dal mulino calabrese (inaugurato a gennaio) al prossimo in Val d'Orcia.
Mulinum, dunque, raddoppia. Con una nuova raccolta record: dopo i 500mila euro messi insieme dal basso per il progetto pilota in Calabria, ora il crowfunding punta a 1 milione per esportare la struttura - realizzata in bioedilizia - e le macine di pietra - le storiche La Fertè, in commercio dal 1800 - in Toscana. E recuperare antiche varietà di grano come il Verna, a basso contenuto proteico.
Mulinum San Floro
Già ottenuto il 70% dei fondi
Nell'operazione intervengono anche 10 aziende biologiche che mettono a disposizione più di 2mila ettari. Hanno visto Stefano raccontare la sua impresa in tivù e lo hanno contattato. I fondi raccolti al momento sfiorano il 70 per cento. Quando si dice sviluppo collettivo del prodotto!
L'Orto di famiglia
Del resto anche la prima impresa agricola di Caccavari, l'Orto di famiglia, lasciava intendere che la stoffa c'era: con un terreno diviso in piccoli apprezzamenti, dati in affitto per la stagione estiva e invernale, Stefano ha realizzato un progetto innovativo, di custodia del territorio, nei pressi di un'area che rischiava di diventare la più grande discarica d'Europa. Ha aggregato dal vivo e attraverso il web le famiglie di San Floro e dintorni, che si ritrovavano nel week end a raccogliere zucchine, lattughe e pomodori. Era il 2015 ed era solo l'inizio.
I baby soci di Stefano Caccavari
«Avviato il mulino ho capito che non potevo fermarmi - racconta Stefano - il tema delle farine biologiche e dei grani antichi è molto sentito in Italia. Come quello della tutela del territorio e delle tradizioni. C'è una maggiore consapevolezza: la gente vuole tornare davvero a mangiare sano, non è più disposta ad alimentarsi con frumento che arriva dall'estero carico di pesticidi. Fra i miei soci ci sono padri che hanno intestato le quote ai figli. Vorrà dire qualcosa, no?».
Le macine in pietra
Richieste di adesione da tutto il mondo
All'inizio per partecipare all'impresa era possibile acquistare piccole quote, ora si parte da mille euro. La media dei versamenti è di 5mila ma molti superano anche i 10mila (due superconsulenti, l'avvocato Massimiliano Caruso e il notaio Gianluca Perrella, assistono Stefano nelle operazioni finanziarie). Così il mulino calabrese ha propagato l'onda: «Realizzato il progetto ho continuato a ricevere richieste di adesione, mi scrivevano su Facebook da tutta Italia e anche dell'estero. Non solo panificatori, pizzaioli e ristoratori, ma persone comuni disposte a investire. E ad acquistare i nostri prodotti da forno e importanti quantitativi di farina. Ho capito che potevo pensare in grande, un mulino in ogni regione. Si parte dalle Colline senesi».
A San Floro 100 Brunetti al giorno
Il Mulinum di San Floro, oltre ai grani e alla terra, ha recuperato antiche tradizioni: «Sforniamo 100 pani di Brunetto al giorno, come si faceva una volta, come lo preparava mia nonna. Senatore Cappelli in purezza». Ovviamente va a ruba. C'è da mettersi in lista d'attesa. Più di 250 gli ettari lavorati dagli agricoltori coinvolti nel progetto. Con i loro prodotti alimentano il forno e la bio-pizzeria: farine e condimenti sono a km 0. Santo e Simone impastano e sfornano meraviglie: originari di Catanzaro, facevano i cuochi a Londra. Hanno mollato tutto per tornare a casa e lavorare con Stefano. «E' emigrazione di ritorno, un'opportunità per me e per loro», rimarca Caccavari. Gualtiero, panettiere cosentino, arriva dalla prestigiosa casa Bonci, una delle più rinomate pizzerie gourmet di Roma.
Officina Mulinum
«E siccome fra i miei sostenitori - prosegue l'imprenditore - ci sono anche 2 celiaci, ecco che ho pensato a un mulino gluten free. In Calabria sta per sorgere in contrada Torre del Duca, accanto all'impianto già esistente. Macineremo a pietra il riso di Sibari, il mais e il grano saraceno. E così in Val d'Orcia. Con Officina Mulinum forniamo le strutture chiavi in mano».
Un comitato scientifico per gli studi sulle farine
In programma anche studi in collaborazione con l'università di Catanzaro, di Cosenza e di Milano. L'oncologo Franco Berrino, che da anni fa la guerra alla farina bianca, sostiene l'iniziativa di Caccavari. Nel comitato scientifico, in via di definizione, saranno coinvolti importanti istituti di ricerca.
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