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Nella notte fra il 29 e il 30 agosto un attacco hacker ha colpito i sistemi informativi del Gestore dei servizi energetici (Gse), la controllata del ministero dell’Economia che si occupa di energie rinnovabili. La società comunica che l’attacco ha violato le difese con «un ransomware di nuovissima generazione», andando colpire rete, client, infrastruttura degli applicativi, file server e sistemi di posta elettronica.
Sempre Gse comunica di aver isolato immediatamente le proprie infrastrutture, disattivando i servizi telematici, le postazioni di lavoro e la posta elettronica. Il portale della società risultava ieri ancora offline, mentre sono in corso le attività di analisi e verifica per un ripristino della sua operatività. Alcune testate riportano che il blitz è stato rivendicato da Alphv/BlackCat, gruppo già noto per aver bersagliato l’Università di Pisa lo scorso luglio, esigendo un riscatto da 4,5 milioni di dollari. Nel caso dell’offensiva su Gse, gli hacker rivendicherebbero il furto di circa 700 gigabyte di dati a Gse: un “bottino” che include documenti personali, contratti, informazioni riservate e progetti legati alla società.
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