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Il viceministro Leo: «Nel cestino le cartelle fino a 1.000 euro, al 50% fino a 3.000»

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Sono alcuni dei dettagli della prossima «tregua fiscale» forniti ieri in tarda serata dal viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo a Quarta Repubblica. L’operazione, da inserire nella prossima manovra, varrebbe sulle cartelle fino al 2015.

15 novembre 2022
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2' di lettura

Le cartelle fino a 1.000 euro potranno essere «cestinate», mentre per quelle tra 1.000 e 3.000 euro «l’imposta evasa può essere ridotta dal 50%». Sono alcuni dei dettagli della prossima «tregua fiscale» forniti ieri in tarda serata dal viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo a Quarta Repubblica. Leo ha precisato che sul 50% «si stanno ancora facendo i conti, ma anche la sanzione potrebbe essere ridotta», probabilmente al 5%, mentre aggi e interessi andrebbero del tutto cancellati. L’operazione, da inserire nella prossima manovra, varrebbe sulle cartelle fino al 2015.

«Fermiamo il diluvio - ha detto il sottosegretario - Questa massa di cartelle c’è perché nel corso del tempo si sono avvicendati tanti provvedimenti in base ai quali, dopo l’iter che parte dagli avvisi di accertamento spesso non onorati dai contribuenti, si traducono in cartelle esattoriali: in tutto 1.132 miliardi. Di questi, la Corte dei conti ci dice che se ne possono riscuotere solo il 6-7%».

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Leo: costi di riscossione superiori agli introiti

Secondo Leo i costi di riscossione sarebbero superiori all’entrata per l’erario. «In una situazione normale si dovrebbe togliere di mezzo questa massa di cartelle non riscuotibili. Faccio degli esempi: i deceduti - ci sono delle cartelle che hanno raggiunto i deceduti e purtroppo non possono più essere onorate; i falliti. Tante cartelle riguardano soggetti che non possono più adempiere alle loro obbligazioni tributarie: queste cartelle vanno necessariamente tolte di mezzo. Sulle restanti cartelle bisogna fare una selezione. Se ci sono cartelle il cui ammontare non supera i 1000 euro, i costi di riscossione sono più elevati rispetto a quello che si può riscuotere. Se la cartella è di 800 euro il costo di riscossione è molto più elevato - solamente le cartelle sino al 2015, già un provvedimento analogo fu adottato dal 2000 al 2010 si azzerarono queste cartelle. Ora se portiamo quella data e la spostiamo in avanti al 2015, tutte le cartelle di un valore inferiore a 1000 euro possono essere cestinate. Non perché vogliamo fare condoni, sconti - ha concluso -, ma perché gli oneri di riscossione sono più elevati».

Leo: flat tax difficile per dipendenti, ragioniamo su premi

«Vorremmo estendere la flat tax incrementale ai dipendenti ma i numeri sono robusti ed è più complesso farlo. I dipendenti però - penso a quelli del settore privato - hanno il premio di produttività sul quale si applica un 10% fino a 3.000 euro. Possiamo lasciare il 10% fino a 3.000 euro e poi sulla parte che supera i 3.000 possiamo applicare il 15%, oppure possiamo applicare il 5% sui 3.000 euro». Sono le ipotesi avanzate dal viceministro Leo, in vista della prossima manovra.

Leo: da gennaio riforma, rivedere il sistema sanzioni

«Bisogna rivedere il sistema sanzionatorio, questo non si può fare subito, bisogna fare una riforma fiscale che si farà da gennaio in poi» ha annunciato il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, a Quarta Repubblica. «Bisogna fare una delega fatta bene e poi i decreti legislativi», ha precisato. Parlando in particolare di sanzioni, Leo ha fatto l’esempio di chi ha presentato la dichiarazione Iva ma «non onorato il suo debito tributario, ha omesso o non ha dichiarato correttamente». In questo caso la sanzione è duplice: per infedele dichiarazione e omesso versamento e «la cablatura - ha spiegato Leo - è dal 110 al 220%»

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