SS452 "Contessa", Anas verso completamento smontaggio delle travi viadotto. Le immagini del drone
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La visita istituzionale del ministro Matteo Salvini, martedì ad Agnone (Isernia), ha riacceso la speranza, del Molise e dell’Abruzzo, per la riapertura del viadotto “Sente-Longo”, chiuso dal 2018 in seguito ad alcune verifiche post sisma: la sua prima tappa, infatti, sarà proprio il viadotto per il quale è necessario un finanziamento del ministero delle Infrastrutture di 15,8 milioni di euro.
Lo ha reso noto la Provincia di Isernia che ha ricevuto dall’Anas il progetto esecutivo, prima fase che prevede interventi sui piloni 2 e 7, opere di consolidamento del corpo della frana localizzata intorno al pilone 7, oltre a un intervento orizzontale sull’impalcato. Un anno il tempo previsto per la conclusione dei lavori di messa in sicurezza e la successiva riapertura al transito, se pur con alcune limitazioni e il divieto ai mezzi pesanti.
Il viadotto “Sente-Longo” con la campata più alta d’Italia, 185 metri, è nato da un progetto degli anni ’70 per le aree interne del Molise e dell’Abruzzo. «La consegna dei lavori ci fu il 23 marzo 1973 e partirono l’anno successivo» ha spiegato Antonino Mastrangelo, all’epoca assunto come geometra dalla Pontello di Firenze, impresa che realizzò l’opera.
«Il progetto fu modificato e il viadotto fu costruito una parte in cemento armato precompresso e una parte in acciaio - ricorda Mastrangelo -. Durante i lavori morì anche un operaio di Agnone, Francesco Longo che ora, insieme al fiume Sente, dà il nome al Viadotto. Negli anni ’80 fu aperto».
Il Viadotto “Sente-Longo” nel 2002 è stato ceduto dall’Anas alla Provincia di Isernia che, nel 2018, programmò delle verifiche utilizzando la piattaforma by bridge, ricevuta in prestito proprio dall’Anas che stava effettuando controlli su altre strutture dopo il crollo del Ponte Morandi.
Da qui la decisione di chiudere perché non c’erano le condizioni di sicurezza e l’avvio dell’iter per la valutazione del danno e l’entità degli interventi. La Provincia ottenne un finanziamento di due milioni di euro utilizzato per un convenzione con l’Anas che ha portato al progetto esecutivo prima fase con interventi sui piloni più danneggiati che il ministero delle Infrastrutture dovrà ora finanziare.
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