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Consumi, volumi in calo del 3,6%, ma i valori salgono del 4,4%

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Prosegue a novembre 2022 la tendenza rilevata dall’Istat ormai da 5 mesi. Calo più significativo per i beni alimentari

11 gennaio 2023
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2' di lettura

«Si spende di più per comperare meno». La reazione delle associazioni dei consumatori – di fronte ai dati sul commercio al dettaglio nel mese di novembre diffusi stamattina dall’Istat – sono immediate e in fondo scontate. L’inflazione elevata frena gli acquisti degli italiani, che tuttavia si trovano a spendere comunque di più di fronte a una riduzione dei consumi: a novembre 2022 infatti le vendite al dettaglio sono aumentate - rispetto al novembre 2021 – del 4,4% in valore, diminuendo al tempo stesso del 3,6% in volume.

Su base congiunturale, l’istituto di statistica stima un aumento dello 0,8% in valore e 0,4% in volume. Le vendite dei beni alimentari crescono in valore (+0,6%) e restano stazionarie in volume, mentre quelle dei beni non alimentari registrano una variazione positiva in valore e in volume (rispettivamente +1,0% e +0,7%).

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«Su base tendenziale – è il commento degli analisti Istat – continua a manifestarsi la dinamica già evidenziata nei cinque mesi precedenti: a una crescita ancora sostenuta delle vendite in valore si contrappone una marcata flessione dei volumi, dovuta soprattutto all’andamento delle vendite dei beni alimentari. Tutte le forme distributive registrano variazioni positive, in particolar modo la grande distribuzione e il commercio elettronico».

Rispetto a novembre 2021, le vendite dei beni alimentari crescono in valore (+6,6%) e diminuiscono in volume (-6,3%). Anche per le vendite dei beni non alimentari si registra un aumento in valore e una diminuzione in volume (+2,9% e -1,8%). Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali positive per tutti i gruppi di prodotti ad eccezione di elettrodomestici, radio, tv e registratori (-2,3%). L’aumento maggiore riguarda Prodotti di profumeria, cura della persona (+7,6%).

«Il caro prezzi taglia del 6,3% le quantità di prodotti alimentari acquistate dagli italiani che sono però costretti però a spendere comunque il 6,6% in più a causa dei rincari determinati dalla crisi energetica», si legge nell’analisi Coldiretti su dati Istat . La situazione di difficoltà è resa evidente dal fatto che «volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +10,3% nelle vendite in valore, il più elevato nel dettaglio.
Il risultato dei discount evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che hanno speso quasi 13 miliardi in più per acquistare cibi e bevande nel 2022. Tra le categorie di prodotti che hanno pesato di più sugli aumenti nel carrello ci sono verdura, pane, pasta e riso, carne e salumi, frutta pesce».

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