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Ansaldo Energia, l’ad Marino lascia. In allarme i sindacati

di Raoul de Forcade

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Il manager, che diventerà ceo di Hitachi Rail, resterà in carica fino al 31 marzo. «Prevediamo - dice - la ricapitalizzazione entro il 31 marzo»

1 febbraio 2023
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2' di lettura

Torna in acque agitate la vertenza di Ansaldo Energia. L’ad Giuseppe Marino ha rassegnato le dimissioni dall’incarico - anche se resterà al timone dell’azienda fino al 31 marzo prossimo - per tornare a Hitachi Rail (di cui era già stato chief operating officer Italia), dove assumerà l’incarico, inedito per un manager italiano, di group ceo, con sede a Londra.

E i sindacati esprimono forti preoccupazioni per questo nuovo sviluppo, che interpretano come una zeppa sul precorso di ricapitalizzazione dell’azienda controllata all’88% da Cdp, che è stato l’unico socio a sottoscrivere l’aumento di capitale da 400 milioni del 2020 e ha versato altri 35 milioni a ottobre 2022.

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Ritorno agli utili e ricaduta

Dopo un ritorno agli utili nel 2021, Aen ha registrato, nel primo semestre del 2022, un risultato economico negativo per 442 milioni, con un indebitamento netto in rialzo e una situazione patrimoniale che ha aperto la strada all’applicazione dell’articolo 2446 del codice civile (riduzione del capitale). Una situazione che ha scatenato scioperi e proteste dei lavoratori lo scorso autunno.

A novembre 2022 il cda del gruppo ha definito le linee guida della proposta di rafforzamento patrimoniale, che prevedono, tra l’altro, un aumento di capitale per circa 550 milioni di euro, comprensivo della conversione in equity del prestito soci erogato da Cdp Equity, sia per quanto attiene alla quota capitale, pari a circa 200 milioni, sia per gli interessi maturati, pari a circa 50 milioni.

«Ricapitalizzazione entro il 31 marzo»

Il cda di Aen, riunitosi nelle scorse ore, in una nota, ha «preso atto delle dimissioni di Marino»; e ha comunicato di aver «completato i lavori sul piano industriale» che «potrà essere finalizzato una volta definita la manovra finanziaria oggetto di interlocuzioni con creditori e azionisti». La nota spiega anche che Marino «continuerà a lavorare alla finalizzazione della manovra finanziaria». Entro il 31 marzo, comunque, «dovrà essere individuato il nuovo ad».

Lo stesso Marino, da parte sua, ieri ha messo nero su bianco che «il piano di rilancio di Aen prosegue senza cambiamenti, secondo il percorso tracciato da me e dal cda dell’azienda e con il supporto dell’azionista Cdp. L’obiettivo di tutti questi soggetti coinvolti è la realizzazione della manovra di ricapitalizzazione, con la previsione di approvarla entro il 31 marzo».

Le preoccupazioni dei sindacati

Tutte precisazioni che non hanno tranquillizzato sindacati e lavoratori. Le dimissioni di Marino, hanno scritto le rsu Fiom di Ansaldo, «non sono un bel segnale e gettano più di un’ombra sulla ricapitalizzazione» e, ha aggiunto Stefano Bonazzi, segretario generale della Fiom Genova, «cresce la preoccupazione e la tensione».

Mentre Luca Maestripieri e Christian Venzano, segretari generali liguri, rispettivamente, di Cisl e Fim, hanno sottolineato: «ci aspettiamo con rapidità da Cdp la ricapitalizzazione che è stata annunciata e siamo sempre in attesa della convocazione del Governo per la presentazione del piano industriale». All’Esecutivo si è rivolto anche Mario Ghini, segretario generale della Uil Liguria: «si impegni seriamente - dice - per il rilancio di Aen»; e «vigili - ha detto Antonio Apa, coordinatore della Uilm Liguria - nei confronti di Cdp».

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