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Grande mostra al Colosseo: i Severi

di Marco Carminati

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Arco di Settimio Severo al Foro Romano (plastico). Esposto alla Mostra Augustea della Romanità (1937-1938). Gesso alabastrino patinato; cm 114×144×84; scala 1:20. Roma, Museo della Civiltà Romana, inv. MCR 468 (fotografia di Zeno Colantoni)

Arco di Settimio Severo al Foro Romano (plastico). Esposto alla Mostra Augustea della Romanità (1937-1938). Gesso alabastrino patinato; cm 114×144×84; scala 1:20. Roma, Museo della Civiltà Romana, inv. MCR 468 (fotografia di Zeno Colantoni)

30 novembre 2018
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3' di lettura


Roma Universalis. L'impero e la dinastia venuta dall'Africa è il titolo della grande mostra - promossa dal Parco archeologico del Colosseo e curata da Clementina Panella (con Alessandro D'Alessio e Rossella Rea) - che si articola tra Palatino, Foro Romano e Colosseo. La mostra ripercorre la storia della dinastia imperiale dei Severi che regnò per quarant’anni, dal 193 al 235 d.C. Nei tre luoghi coinvolti dall’esposizione vengono non solo esaltate le imprese artistiche promosse dalla casata, ma si mette in grande rilievo il fatto che la loro dominazione coincise con una straordinaria stagione di riforme, culminate nella Constitutio antoniniana.

Emessa nel 212 da Antonino Caracalla, la Constitutio antoninana concedeva la cittadinanza romana a tutti gli abitanti liberi dell'impero. Un provvedimento rivoluzionario, che portava a compimento un processo plurisecolare di estensione dei diritti civili, e con il quale finalmente si completavano le premesse di universalismo e cosmopolitismo implicite nell’istituzione imperiale, ma solo parzialmente realizzate da Augusto due secoli prima.

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Roma Universalis

28 foto

Busto loricato con paludamentum e ritratto di Settimio Severo (tipo “dell'adozione”) Da Ostia, Terme di Nettuno Marmo; alt. cm 69 196-197 d.C. Roma, Museo Nazionale Romano, Palazzo Massimo alle Terme, inv. 345
Statua nel tipo “Cerere” con ritratto di Giulia Domna (tipo “Leptis”) Da Ostia Marmo bianco; alt. cm 150 205-211 d.C. Ostia antica, Antiquarium, inv. 21
Busto loricato con paludamentum e ritratto di Marco Aurelio (IV tipo) Dalla collezione Albani Marmo lunense; alt. cm 102 170-180 d.C. Roma, Musei Capitolini, Palazzo Nuovo, Sala degli Imperatori, inv. S 448 Fotografia di Zeno Colantoni
Ritratto di Giulia Domna (tipo “Gabii”) Dal Museo Kircheriano Marmo lunense; alt. cm 25,5 193-210 d.C. Roma, Museo Nazionale Romano, Palazzo Massimo alle Terme, inv. 66058
Busto con paludamentum e ritratto di Caracalla (tipo “imperatore unico”) Da Roma, Terme di Caracalla (dalla proprietà di Mario Macaroni) Marmo bianco asiatico; alt. cm 65 212-217 d.C. Napoli, Museo Archeologico Nazionale, inv. 6033 Fotografia di Luigi Spina
Ritratto di Geta bambino (tipo della “successione”) Dalla collezione Bevilacqua, Verona Marmo bianco; alt. cm 26 198-204 d.C. Monaco di Baviera, Staatliche Antikensammlungen und Glyptothek, inv. 352
Ritratto di Elagabalo (II tipo) Dalla collezione Albani Marmo bianco; alt. cm 32 220-221 d.C. Roma, Musei Capitolini, Palazzo Nuovo, Sala degli Imperatori, inv. 470 Fotografia di Zeno Colantoni
Busto femminile con tunica e mantello e ritratto di Giulia Mamea Dalla collezione Albani Marmo lunense, peduccio in marmo nero antico; alt. cm 58 222-235 d.C. Roma, Musei Capitolini, Palazzo Nuovo, Sala degli Imperatori, inv. 457 Fotografia di Zeno Colantoni
Ritratto di Massimino il Trace su busto non pertinente in toga contabulata Dalla collezione Albani Marmo bianco; alt. cm 67 235-238 d.C. Roma, Musei Capitolini, Palazzo Nuovo, Sala degli Imperatori, inv. 473 Fotografia di Zeno Colantoni
Arco di Settimio Severo al Foro Romano (plastico) Esposto alla Mostra Augustea della Romanità (1937-1938) Gesso alabastrino patinato; cm 114×144×84; scala 1:20 Roma, Museo della Civiltà Romana, inv. MCR 468 Fotografia di Zeno Colantoni
. Arco di Settimio Severo Dettaglio Fotografia di Luigi Spina
Arco di Settimio Severo Dettaglio Fotografia di Luigi Spina
 Rilievo con barbaro (calco) Dall'Arco di Settimio Severo a Leptis Magna Gesso; cm 179×59×24 Roma, Museo della Civiltà Romana, inv. MCR 3740 Fotografia di Stefano Castellani
 Arco degli Argentari (plastico) Realizzato per la Mostra Augustea della Romanità (1937-1938) Gesso alabastrino patinato; cm 41×55×40 1935-1936 Roma, Museo della Civiltà Romana, inv. MCR 3587 Fotografia di Zeno Colantoni
 Statuetta con ritratto di Settimio Severo (IV tipo) Da Roma, templum Pacis Avorio; alt. cm 24 204-211 d.C. Roma, Museo Nazionale Romano, inv. 517382
 Frammenti della Forma Urbis severiana Marmo proconnesio a-b) Roma, Parco archeologico del Colosseo, invv. 578035, 578036
 Coppa Da Corte Cavanella di Loreo (Rovigo) Nel clipeo centrale decorazione incisa con testa maschile di profilo e teoria di pesci; produzione alessandrina (“Contour Grooves Group”) Vetro; alt. cm 9,8; diam. cm 15,3 Fine del II - inizi del III secolo d.C. Adria, Museo Archeologico Nazionale, inv. I.G. 38176
 Sigillata africana A (forma carenata Lamboglia 6 bis = Hayes 36, 1), decorata a rilievi applicati con baccante tra alberi, Minerva e il doppio flauto da lei gettato a terra e un mulo con il suo accompagnatore; produzione: Nord-Tunisia Ceramica fine da mensa; alt. cm 7,5; diam. cm 13,1 Fine del II - inizi del III secolo d.C. Colonia, Römisch-Germanisches Museum, inv. KL 531
 . Fiaschetta Sigillata africana C (tipo El Aouja o sigillata A/C), corpo piriforme forma (Salomonson I = Hayes 171) decorato a rilievi applicati con scene di damnatio ad bestias  Ceramica fine da mensa; alt. cm 17-18; diam. max. cm 9-10 Prima metà del III secolo d.C. Oxford, Ashmolean Museum (dono R. Hattatt), inv. AN1984.876
 Anforetta cilindrica Realizzata mediante l'unione di due parti ottenute a matrice e decorata con Marte e Orfeo attorniati da varie figure mitologiche, altre figure mitologiche disposte su due registri e scene di cacce su tre registri; dall'officina di Navigius Ceramica fine da mensa; Alt. cm 26-26,5 290-320 d.C. Tunis, Musée du Bardo, s.inv.
 Ansa di piatto con trionfo di Dioniso Dall'Iran (tra Hamadan e Kirmanshah), Rogers Fund 1954 Argento; lungh. max. conservata cm 22,7 Età severiana, inizi del III secolo d.C. New York, The Metropolitan Museum of Art, Greek and Roman Art Department, inv. 06.1106
 Arco di Settimio Severo a Leptis Magna (plastico) Resina; cm 93×89×89 Roma, Museo della Civiltà Romana, inv. MCR3833 Fotografia di Stefano Castellani
 Terme di Leptis Magna (plastico)  Esposto alla Mostra Augustea della Romanità (1937-1938) Gesso; cm 290×322×40; scala 1:50 Roma, Museo della Civiltà Romana, inv. MCR1627 Fotografia di Stefano Castellani
 La constitutio Antoniniana  nel Papyrus Gissensis 40  215 d.C. Gießen, Justus-Liebig-Universitat, Papyrussammlung
 Ritratto di Settimio Severo dall'area IV, ambiente 15 = 31 (cortile), fondazione USM 7541 Attribuzione marmo:Goktepe Alt. max cm 38,5 alt. conservata sino all'attacco dei capelli cm 27 204-211 d.C. Roma, Parco archeologico del Colosseo, inv. 18.M324-1.114 Fotografia di Luciano Mandato
 Ingresso al Complesso Severiano Fotografia di Luigi Spina
 Stadio Palatino Fotografia di Luigi Spina
PALATINO Sala dei capitelli Roma Universalis -ph B.Angeli

La mostra (organizzata da Electa, cui spetta il catalogo) prende idealmente il via dalla base del Palatino, a fianco del Tempio di Venere, dove sono visibili per la prima volta le vestigia delle Terme di Eliogabalo, venute alla luce in un angolo delle pendici del colle lambito dalla via Sacra. Da questo scavo sono affiorati ritratti e busti di marmo di pregevole qualità ora riuniti in mostra nel Tempio di Romolo. Il percorso sul Palatino prosegue attraverso i palazzi dei Severi, estesi su circa due ettari, di cui i segni più evidenti sono le imponenti arcate, le vertiginose terrazze e il colossale Stadio che compongono la Domus Severiana.

Inoltre, a parlarci della grandeur dei Severi si erge indomito da secoli, nel Foro Romano , il celebre Arco di Settimio Severo. Per l’occasione, però, nel Foro è stato aperto alla visita, per la prima volta, anche un tratto del Vicus ad Carinas , una delle più antiche strade di Roma che collegava il Foro con il colle Esquilino. Oggi, attraverso quest'accesso, ci si affaccia su quel che resta del colossale Templum Pacis, del quale è possibile ammirare il magnifico pavimento in opus sectile appena restaurato. Nel 192 d.C. un incendio distrusse quasi completamente il Templum, che venne ricostruito da Settimio Severo. In quell’occasione venne collocata - in una sala adiacente all’aula di culto - la sorprendente Forma Urbis Romae, la mappa catastale di Roma, fatta incidere nel marmo da Settimio Severo, ora sopravvissuta in pochi frammenti.

La mostra continua nel Colosseo, dove sono esposti, nel secondo ordine, circa cento tra reperti archeologici e opere provenienti da importanti musei italiani e stranieri. Attraverso di essi, in quattro sezioni, si illustrano gli sviluppi storico-politici e l'evoluzione artistica e architettonica a Roma e nelle regioni dell’impero sotto i Severi. Una ricca sequenza di ritratti della dinastia ricorda le origini della famiglia: con Settimio Severo proveniente da Leptis Magna, in Libia, e con la moglie Iulia Domna da Emesa, in Siria, nominata Augusta e donna di grande influenza politica.

Tra i pezzi in mostra, anche tre rilievi scoperti negli scavi della metropolitana di Napoli, appartenenti a un Arco onorario severiano. Senza dimenticare i frammenti della Forma Urbis, documento fondamentale per la topografia della Roma antica, e oggetto in mostra di una scenografica ricostruzione multimediale. Testimonianza poi della fioritura dell’artigianato artistico sono, infine, i vetri finemente lavorati, le ceramiche o i sublimi argenti, prestati per l’occasione dal Metropolitan Museum di New York.

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