di Nicola Filippone
Meloni ad Abu Dhabi, accolta dal ministro dell'Industria
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Volge al termine l’«operazione rilancio» in Asia della premier Giorgia Meloni. Oggi ad Abu Dhabi Meloni sarà ricevuta dal Capo di Stato, lo Sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan. La visita che, seguendo il rigido protocollo locale non prevede dichiarazioni finali alla stampa né tantomeno la presenza dei cronisti, si concluderà con tre documenti. Si tratta anche in questo caso di ripristinare un rapporto virtuoso con un player la cui rilevanza non si esaurisce al Golfo Arabo, dopo le tensioni diplomatiche degli anni scorsi, riflesso dell'operazione Etihad-Alitalia e della controversa vicenda del bando alla vendita di armi ad Abu Dhabi, durante il Governo Conte II, con conseguenti ritorsioni che hanno portato alla chiusura della base militare italiana di Al Minhad. L'obiettivo dell'Esecutivo è il rafforzamento della collaborazione bilaterale in tutti gli ambiti, con particolare riferimento al settore energetico e ambientale.
Il Governo italiano, rappresentato anche dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, firmerà una dichiarazione di intenti sul partenariato strategico e una dichiarazione sulla cooperazione rafforzata nell'ambito della Cop28, la conferenza delle Nazioni Unite sul clima che sarà ospitata a Dubai nel tardo autunno.Eni.
Il terzo documento, invece, è un accordo di cooperazione tra Eni e l'Abu Dhabi National Oil Corporation (Adnoc), l'azienda petrolifera statale, che coprirà molteplici ambiti della transizione energetica. A siglarlo per il Cane a sei zampe ci sarà l'amministratore delegato Claudio Descalzi. Eni è presente nel Paese dal 2018 nei settori dell'esplorazione, sviluppo e produzione di idrocarburi, nella raffinazione, nel trading e nella chimica: il gruppo rivendica di essere, «con una produzione di 60mila barili di olio equivalente al giorno (kboed), è tra i maggiori operatori internazionali nel Paese».
Ieri, al loro arrivo all'aeroporto internazionale di Abu Dhabi, Meloni e Tajani hanno trovato ad accoglierli il ministro dell'Industria e della tecnologia avanzata e Presidente designato della Cop28, nonché ceo di Adnoc, Sultan Al Jaber, con cui c'è stato un incontro, in una sala dell'aeroporto. La cooperazione tra i due Paesi in vista della Presidenza assunta dagli Emirati dei lavori della Cop 28 (Dubai, 30 novembre-12 dicembre) è un obiettivo di rilievo della missione, suggellato in una dichiarazione di cooperazione che inquadrerà l'Italia come partner strategico sui temi ambientali e della lotta al cambiamento climatico.
«Qui ci sono anche tante opportunità per le nostre imprese – ha poi voluto sottolineare Tajani in un tweet - anche nei settori innovazione e agroalimentare. Sicurezza energetica e alimentare sono una nostra priorità», ha rimarcato il vicepremier. Nel Paese sono presenti oltre 600 imprese italiane, tra grandi player e pmi,– attive principalmente nei settori delle costruzioni (Italferr, Itinera, Mapei, Rimond Cimolai, Rizzani de Eccher, We Build); energia (Ansaldo, Eni, Maire Tecnimont, Saipem, Snam, Technip, Tenaris); beni di consumo (Fca, Luxottica, Maserati, Technogym); sicurezza/difesa (Elettronica, Fincantieri, Leonardo); bancario/assicurativo (Banca Intesa Sanpaolo, Unicredit, Sace); aerospaziale (Telespazio).
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