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Olimpiadi, a Cortina il risiko degli hotel Faleschini rileva il Rosapetra Spa Resort

di Laura Cavestri

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Un'immagine del Rosapetra Spa Resort che subirà un importante restyling

Un'immagine del Rosapetra Spa Resort che subirà un importante restyling

Previsto un piano di rilancio importante: restyling da 3,5 milioni per 33 camere e lo sviluppo di ulteriori cottage in legno

14 dicembre 2022
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2' di lettura

Con la prospettiva dell’appuntamento olimpico di Milano-Cortina 2026, cresce il risiko sul fronte dell’hotellerie nella più celebre località sciistica d’Italia.

L’imprenditore

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Manuel Faleschini, fondatore di Waycap Spa – azienda veneta con una leadership internazionale nella produzione di cappelli – ha acquisito, da Albino Ghirardon, il Rosapetra Spa Resort, cinque stelle a Zuel di Sopra, alle porte di Cortina D’Ampezzo, la cui gestione è in capo ad Antonio Onorato, titolare e amministratore delegato di Relegance - The Unexpected Collection. Il valore della transazione non è stato reso noto. Un hotel con l’ambizione di diventare il punto di riferimento nell’ospitalità di lusso e il fulcro di eventi legati al mondo della moda e del fashion, nazionale ed internazionale.

Come a Milano, dove Faleschini ha acquistato nel 2020 lo storico Palazzo Krizia di via Manin – che diventerà a breve un hotel di lusso sotto un brand internazionale della moda – anche a Cortina l’imprenditore veneto ha avviato un sapiente recupero degli spazi.

L’intervento

Nello specifico i lavori di restyling hanno restituito fascino alle 33 camere, di cui 10 suite per un investimento di oltre 3,5 milioni di euro, dalle quali si potrà godere di una vista mozzafiato sulle Tofane. La struttura – che gode anche di una generosa Spa con piscina coperta – sarà oggetto anche di un ampliamento con cottage da 5 e 6 camere, realizzati con legno ampezzano a conferma dell’importanza della sostenibilità in questo progetto di contaminazione tra il mondo della moda e l’ambiente dolomitico.

L’obiettivo

«Relax, eleganza e stile saranno le parole chiave di questa operazione immobiliare, legata a doppio filo con l’attività imprenditoriale che da vent'anni svolgo nel segmento del lusso – spiega Faleschini –. Pur viaggiando 200 giorni l’anno nel mondo, ho deciso di investire ancora una volta nel Made in Italy, e in particolare nella mia Regione, il Veneto, con l’obiettivo di creare progetti di contaminazione, in questo caso, con la moda».

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