di Paola Pierotti
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Lo Scalo Vallino nel quartiere San Salvario, a ridosso dell’asse ferroviario. Torino Esposizioni e il Parco del Valentino. La Cavallerizza Reale. Queste le tre aree strategiche che, per l’assessorato all’Urbanistica di Torino, saranno sotto i riflettori nel prossimo anno. Ambiti che torneranno alla città con un nuovo mix funzionale, con particolare attenzione ai giovani e al mondo universitario, coniugando tempo libero con cultura e formazione, ma anche proponendo destinazioni terziarie e legate alla ricerca scientifica.
Lo scalo, con un piano esecutivo convenzionato, approvato, si estende in un’area di 32mila mq delimitata a nord da corso Sommelier, ad est da via Nizza, a sud da via Argentero e a ovest dalle sedi ferroviarie. A valle di un accordo di programma per la realizzazione del centro di biotecnologie molecolari, il piano disegna un nuovo pezzo di città con una forte vocazione universitaria, su un’area finora inutilizzata, che sarà dotata, oltre che di nuove palazzine residenziali e di due medie superfici commerciali, di diversi servizi a disposizione della cittadinanza. Prevista anche una residenza temporanea per studenti e lavoratori lungo il corso Sommelier, mentre nella zona sud, si prevede una piastra sportiva per il quartiere e gli studenti che vi graviteranno.
Avanza anche la riconversione di Torino Esposizioni, per la quale è stato approvato il piano tecnico esecutivo del complesso, rilevante esempio di architettura razionalista tra le due guerre, concentrato di storia dell’architettura, cultura e innovazione strutturale, la sede ideale per ospitare il campus di architettura e la biblioteca civica centrale. Nato come “Palazzo della Moda”, realizzato su progetto dell’architetto Ettore Sottsass nel 1937, ha subito nel corso degli anni – anche con interventi firmati da Pier Luigi Nervi e Riccardo Morandi tra gli altri – diverse trasformazioni fino a diventare un organismo architettonico noto in tutto il mondo come eccezionale esempio di ingegneria strutturale.
Nell’ambito del sistema dei poli universitari della città, il complesso è collocato in posizione baricentrica tra il distretto umanistico, a nord, e quello medico scientifico, a sud. In quest'area sono previsti un centro culturale e la biblioteca, spazi per attività teatrali e culturali nel teatro nuovo (previo rilascio dell’immobile da pare dell’attuale concessionario; ma anche attività didattiche universitarie. «Nell'ambito del piano – dicono dal Comune – sono previsti interventi conservativi sul borgo medievale e il rilancio della navigabilità sul fiume a scopo turistico».
Per la rifunzionalizzazione di Torino Esposizioni, si fa riferimento ad uno studio di fattibilità redatto dal raggruppamento temporaneo ICIS S.r.l. (capogruppo), che conta tra gli altri Rafael Moneo e Aimaro Isola, su incarico affidato da SCR-Piemonte spa - la società di committenza della Regione Piemonte, oggi base progettuale di partenza per le varie procedure di gara afferenti all’intervento. In questo caso parliamo di un’area di 37.355 mq dove è previsto un investimento Pnrr di 150 milioni di euro.
Questo mese, intanto, sarà scelto il vincitore del concorso promosso dalla Compagnia di San Paolo, da l’Università degli Studi di Torino e la Città di Torino, in accordo con Cassa Depositi e Prestiti, con l’Ordine degli Architetti di Torino e Milano e con la Fondazione per l’architettura / Torino, per la riqualificazione del compendio della Cavallerizza Reale. In lizza sei studi guidati rispettivamente dallo studio torinese Balance Architecture stp, giovane talento dell'architettura italiana 2022, dal britannico Caruso St John Llp, dai fiorentini Guicciardini & Magni architetti, dallo studio francese Lacaton et Vassal Architectes, dai belgi dello studio Architecten Jan de Vylder Inge Vinck e dal team guidato da Cino Zucchi Architetti.
L’obiettivo è fare di questo ambito un polo culturale di livello internazionale, nel cuore della città che, nel segno della sostenibilità e con l’ausilio delle tecnologie più avanzate, preveda l'insediamento di nuove funzioni culturali, formative, ricettive, sociali e terziarie. Nel frattempo, Cdp ha aggiudicato a Genius Loci Architetto la gara per la progettazione della struttura ricettiva e c'è una short list per la gestione della struttura. Non solo, all'interno del polo è ricompreso il recupero dell’ex Maneggio Alfieriano (20mila mq) di proprietà della città, che diventerà uno spazio polivalente di teatro, per arti performative e spazio espositivo.
Paola Pierotti
Collaboratrice
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