Papa: "Potrei pensare alla possibilita' di farmi da parte"
2' di lettura
Sull’aereo di ritorno dal Canada, conversando con i giornalisti, Papa Francesco torna a parlare di dimissioni secondo quanto riporta Vatican News. «La porta è aperta, è una opzione normale, ma fino ad oggi non ho bussato a questa porta, non ho detto andrà in questa stanza, non ho sentito di pensare a questa possibilità. Ma questo non vuol dire che dopodomani non cominci a pensare, no? Ma in questo momento sinceramente no. Anche questo viaggio è stato un po’ il test… è vero che non si possono fare viaggi in questo stato, si deve forse cambiare un po’ lo stile, diminuire, pagare i debiti dei viaggi che ancora si devono fare, risistemare… Ma sarà il Signore a dirlo. La porta è aperta, questo è vero».
Il Pontefice è poi tornato sulla possibilità di un viaggio in Ucraina. «Io ho detto che in Ucraina vorrei andarci. Vediamo adesso cosa trovo quando arrivo a casa. In Kazakistan per il momento mi piacerebbe andare, è un viaggio tranquillo, senza tanto movimento, è un congresso di religioni. Per il momento tutto rimane. Devo anche andare in Sud Sudan prima che in Congo, perché è un viaggio con l’arcivescovo di Canterbury e con il vescovo della Chiesa di Scozia perché abbiamo fatto tutti e tre insieme il ritiro due anni fa… E poi il Congo, ma sarà l’anno prossimo, perché c’è la stagione delle piogge, vediamo... Io ho tutta la buona volontà, ma vediamo la gamba cosa dice».
L’intervento chirurgico al ginocchio, ha spiegato, «non va, nel mio caso. I medici dicono di sì, ma c’è tutto il problema dell’anestesia, io ho subito dieci mesi fa più di sei ore di anestesia e ancora ci sono tracce. Non si gioca, non si scherza con l’anestesia». Questo viaggio in Canada - la domanda -potrebbe essere stato anche un test, una prova, per la sua salute, per quelle che lei ha chiamato “limitazioni fisiche”. Dopo questa settimana che cosa ci può dire dei suoi futuri viaggi? Pensa che l’operazione al ginocchio potrebbe risolvere la situazione? «Non so, - ha risposto il Pontefice - non credo che io possa andare con lo stesso ritmo dei viaggi di prima. Credo che alla mia età e con questa limitazione devo risparmiare un po’ di energie per poter servire la Chiesa. Poi, posso anche pensare alla possibilità di farmi da parte: questa, con tutta onestà, non è una catastrofe, si può cambiare papa, non c’è problema. Ma credo che devo limitarmi un po’ con questi sforzi».
Infine un passaggio sulla caduta del governo Draghi. «Prima di tutto io non voglio immischiarmi nella politica interna italiana - spiega -. Secondo: nessuno può dire che il presidente Draghi non fosse un uomo di alta qualità internazionale. È stato presidente della Banca (Centrale Europea, ndr). Ha fatto una buona carriera. Io ho fatto una domanda soltanto a uno dei miei collaboratori: dimmi, quanti governi ha avuto l'Italia in questo secolo? Lui mi ha detto 20. Questa è la mia risposta».
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy