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America's Cup, un business da 77 milioni di euro

di Antonio Vettese

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(© ACEA 2017 / Photo Ricardo Pin)

(© ACEA 2017 / Photo Ricardo Pin)

24 giugno 2017
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4' di lettura

Alan Bond, il primo sfidante che sia riuscito a strappare l'America's Cup agli americani (nel 1983) diceva: «Chi si illude che la Coppa non sia una questione economica è un ingenuo». Bond, australiano qualche anno dopo la vittoria ha fatto bancarotta. Era stato in grado di comprare nel 1987 gli Iris di Van Gogh per le cifra più alta mai battuta per un quadro fino a quel tempo, 53,9 milioni di dollari. E la Coppa che si sta correndo a Bermuda non va tanto lontano da questa regola aurea. Scelte per il campo di regata per la sua conformazione, ma anche per gli investimenti del Governo locale sia nei confronti del territorio sia verso l'organizzazione gestita dal defender Oracle e da Acea (Ameria's Cup Event Authority) di cui è presidente Russell Coutts.

Un totale di 77 milioni di dollari, di cui 15 per Acea, 22 per infrastrutture (che restano), più meno quello che spende un team per partecipare. Misurare il beneficio per le isole che sono considerate il luogo più costoso del mondo non è facile. Una bottiglia di acqua neozelandese o anche uno dei nostri marchi costa al supermercato quasi tre dollari. Il tassista interrogato risponde “è andata bene, quasi tutti hanno avuto qualcosa, è arrivato qualche migliaio di persone”. Altri pareri non coincidono, qualcuno scrive di alberghi che non si sono riempiti di tifosi e pubblico ma dei soliti turisti in cerca di spiagge.

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Alle Bermuda abitano 65mila persone, e lo spostamento di qualche migliaio di persone che in una grande città di mare farebbe sorridere, qui diventa sensibile. Nei giorni migliori degli eventi organizzati a Napoli si è arrivati a contare 50/60 mila persone presenti sul lungo mare, e non era vera Coppa America. Acea ha cercato di portare a casa denaro ovunque, dai diritti Tv ai biglietti. La produzione Tv meravigliosa per un evento di barche, cui sono dedicate 120 persone come a San Francisco. Tuttavia l'operazione è riuscita parzialmente, i dati di pubblico presente fisicamente sono molto modesti: il villaggio è pieno la sera quando ci sono i concerti e i dj set che di giorno durante le regate. In molti casi i telespettatori hanno preferito rinunciare alle dirette tv per non pagare gli abbonamenti, anche alle app per tablet. Come ha dichiarato Matteo de Nora Team Principal di Etnz in una recente intervista il problema della diffusione Tv diventa cruciale per assicurare pubblico alla manifestazione.

Le barche dell’America’s Cup

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Groupama Team France capitanata da gareggia con Franck Cammas gareggia con Artemis Racing capitanata da Nathan Outteridge / AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images / Mark LLOYD
Land Rover BAR gareggia con Emirates Team New Zealand AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images
Land Rover BAR capitananata da Ben Ainslie / AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images
Land Rover BAR contro Oracle Team USA AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images
Land Rover BAR capitanata da Ben Ainslie AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images / Mark LLOYD
Emirates Team New Zealand AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images / Mark LLOYD
Lo skipper di Oracle Team Usa Jimmy Spithill all’ormeggio prima del secondo giorno di gara dell’America’s Cup AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images / Mark LLOYD
Oracle Team USA capitanata da Jimmy Spithill AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images
Groupama Team France gareggia nella seconda giornata dell’America's Cup / AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images / Mark LLOYD
La gara tra Groupama Team France capitanata da Franck Cammas e Artemis Racing (guidata da Nathan Outteridge / AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images / Mark LLOYD
Emirates Team New Zealand / AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images
Groupama Team France gareggia nella seconda giornata dell’America's Cup . / AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images
Oracle Team USA sguidata da Jimmy Spithill AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images
Oracle Team USA / AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images
Artemis Racing e Oracle Team USA gareggiano AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images / Mark LLOYD
Oracle Team USA s AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images
Oracle Team USA AFP PHOTO / AFP
Artemis Racing AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images / Mark LLOYD
Emirates Team New Zealand / AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images
Groupama Team France ( AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images / Mark LLOYD
Land Rover BAR gareggia conEmirates Team New Zealand AFP PHOTO / AFP PHOTO AND Lloyd Images / Mark LLOYD

C'è anche un retroscena difficile da verificare ma di cui si parla con una certa insistenza. Il board dei director di Oracle un anno fa avrebbe pregato Larry Ellison di spendere meno per la Coppa e lui stesso si sarebbe un poco annoiato del giocattolo e avrebbe detto ai velisti “cercate di essere autosufficienti”, ovvero pagate le spese con l'organizzazione e gli sponsor. Questa posizione potrebbe ragionevolmente spiegare anche la perdita di competitività del team velico e la sconfitta che si prospetta, ma non si spiega con il patrimonio personale stimato di Ellison in 50 miliardi e la sua natura di padre padrone dell'azienda.

Per Emirates Team New Zealand è facile spendere poco: sono abituati all'economia da sempre, la loro campagna vincente del 1995 è stata una delle più misurate della storia, e da allora è difficile che il denaro esca dal portafoglio senza motivo. Il team kiwi è sostenuto da tutta la nazione, in altre edizioni il Governo è intervenuto direttamente perché ha capito, purtroppo solo dopo aver perso nel 2003, che la Coppa significa avere un driver per l'economia del paese dove l'industria nautica che vale circa 1 miliardo di euro è tra le prime del paese e il turismo aveva goduto di una accelerazione, così come gli investimenti edilizi a Auckland. Una situazione completamente diversa, per interessi e dimensioni, da quella che si vive a Bermuda.

Spettacolo e paura all’America’s Cup: si ribalta New Zealand

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Il forte vento alla partenza di una delle regate di semifinale dell’America's Cup, che si stanno svolgendo alla baia di Great Sound (Bermuda), ha fatto capovolgere il catamarano di Emirates Team New Zealand. Nessuna conseguenza per l'equipaggio. Nella foto, l’imbarcazione capovolta dell’Emirates Team New Zealand. (Afp)
L’imbarcazione capovolta dell’Emirates Team New Zealand. (Afp)
L’imbarcazione capovolta dell’Emirates Team New Zealand. (Afp)
L’imbarcazione capovolta dell’Emirates Team New Zealand. (Afp)
L’imbarcazione capovolta dell’Emirates Team New Zealand. (Afp)
L’imbarcazione capovolta dell’Emirates Team New Zealand. (Afp)
L’imbarcazione capovolta dell’Emirates Team New Zealand. (Afp)
L’imbarcazione capovolta dell’Emirates Team New Zealand. (Afp)
L’imbarcazione capovolta dell’Emirates Team New Zealand. (Afp)
L’equipaggio Emirates Team New Zealand dopo che la loro inbarcazione si è capovolta. (Ap)
L’equipaggio Emirates Team New Zealand dopo che la loro inbarcazione si è capovolta. (Ap)
L’imbarcazione capovolta dell’Emirates Team New Zealand. (Ap)
L’imbarcazione capovolta dell’Emirates Team New Zealand. (Afp)
L’equipaggio Emirates Team New Zealand dopo che la loro inbarcazione si è capovolta. (Ap)
L’imbarcazione capovolta dell’Emirates Team New Zealand. (Ap)
L’imbarcazione capovolta dell’Emirates Team New Zealand. (Ap)
L’imbarcazione capovolta dell’Emirates Team New Zealand. (Ap)
L’imbarcazione capovolta dell’Emirates Team New Zealand. (Ap)
L’imbarcazione capovolta dell’Emirates Team New Zealand. (Ap)
Il Team SoftBank Japan e la Svezia Artemis Racing. (Ap)
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Land Rover Bar della Gran Bretagna e Emirates Team New Zealand. (Ap)
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Land Rover BAR della Gran Bretagna e Emirates Team New Zealand . (Ap)
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Land Rover Bar. (Afp)
Land Rover Bar. (Afp)

Per il dream team americano invece non avere denaro a fiumi diventa presto soffocante. E' anche qualcosa di insito nei caratteri delle due nazioni. Quanto hanno speso? Sono stime ma ragionevoli: 50 milioni di dollari per i neozelandesi, 90 milioni di dollari per gli americani. Cifra simile per gli svedesi di Artemis. Solo gli inglesi di Land Rover BAR, guidati da sir Ben Ainslie si possono considerare i grandi battuti della edizione 35 della Coppa hanno speso di più dichiarando un budget di 110 milioni, di cui circa 60 raccolti tra gli sponsor maggiori, una ventina dalla città di Portsmouth che ha messo a disposizione base e strutture, più le donazioni degli stakeholder tra cui numerosi lord e sir. Gli altri sindacati ovvero i francesi di Groupama, i giapponesi di Softbank Team Japan, più o meno valgono 30 milioni e sono stati sostenuti da Oracle stesso con forniture di design e materiali.

Uno dei quesiti per la prossima edizione è proprio come non perdere partecipanti, come riuscire a mantenere alto il livello di attenzione. C'è chi sogna le grandi edizioni della Coppa: 87 in Australia, 92 a San Diego, 2007 a Valencia, con tante squadre interessi ed eventi. La ricetta o la responsabilità è in mano al prossimo vincitore.

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